La grande bellezza dell'EuroDea

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Bisogna credere sempre in questa Dea: Bergamo Post l’aveva scritto, in calce all’immeritata sconfitta contro la Juve e stasera, a San Siro, l’Atalanta ha firmato la prima storica vittoria in Champions League, rimanendo in corsa per gli ottavi di finale. I numeri schiacciano le parole: due gol, almeno altri sette sprecati, 24 i tiri nerazzurri, 9 nello specchio della porta, una sola conclusione concessa ai croati.

E adesso, bisognerà vincere in Ucraina, confidando in un risultato positivo del City con la Dinamo Zagabria: se l’impresa riuscisse, sarebbe storica. Mai prima d’ora, un club sconfitto nelle prime tre gare della fase a gironi, è riuscito a entrare negli ottavi del massimo torneo continentale. Ne riparleremo l’11 dicembre.

Qui si esalta una prestazione semplicemente straordinaria, illuminata dallo stato di grazia del Papu e da una superba prestazione collettiva, sostenuta da un ritmo forsennato. La partita è stata meravigliosa, un’autentica bellezza per chi ama il calcio, la sublimazione del lavoro di Gasperini. Se non fosse stato uno psicologo così bravo da rianimare la squadra dopo la batosta di Zagabria, l’Atalanta non avrebbe rialzato la testa, passo dopo passo, ritrovando se stessa, la sua anima, il suo carattere, il suo gioco sul massimo palcoscenico continentale.

Il pareggio con il City è stato il segnale della rinascita europea; la vittoria sulla Dinamo è scaturita da una spettacolare prova d’orchestra, esaltata da un coraggio e da una determinazione degni di una grande squadra, qual è la Dea e della sua grande bellezza.

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