La posta degli amori sfigati Il male passa, la cicatrice resta

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Cara Alba,
So che prima o poi tutto passerà, ma quando? Lo so, ma non ci credo. Fa troppo male. La fine di un amore è un dolore lacerante, come se ti strappassero il cuore a mani nude. E non pensare di iniziare a dirmi, come fai con tanti, che è tutta colpa della letteratura, del cinema, dei cantautori e altre cazzate. La fine di un amore fa male e basta, punto. Perché ti sei messa in gioco, perché ci hai creduto, perché hai investito tempo, energie, passione, parole, pensieri, corpo, progetti, emozioni. Perché ti sei spogliata davanti a lui una, dieci, cento, mille volte pensando che sarebbe stato l’ultimo a vederti così, senza schermi, sincera in tutte le tue imperfezioni più nascoste. Poi, un bel giorno, tutto questo sparisce nel nulla, evapora tra un «non provo più niente» e un «non sentirti colpevole, non sei tu il problema». Ok, non sarò io il problema, ma chi mi risarcisce di tutto ciò che ho investito in un fantomatico “noi”? Nessuno. E la verità è che non passerà mai. Quella ferita, quello squarcio, rimarrà per sempre. Lo sai anche tu che è così, vero Alba?
Sabrina

 

Cara Sabrina,
sapessi quanto mi costa ammetterlo, ma... Praticamente tutto quello che dici è vero. La fine dell’amore è proprio questo, è terribile proprio come la racconti e, accidenti, quanto male fa un cuore spezzato. So anche che niente di quello scriverò potrà consolarti. So che l’impressione è che non si finirà mai di piangere, mentre si piange. Se solo potessimo sapere quando staremo ancora meglio, ci armeremmo di coraggio e arriveremmo, un passo per volta, coraggiosi e fiduciosi alla meta, senza fare danni lungo il percorso. Nel frattempo, però, bisogna mettere insieme un po’ di energie per stare in piedi, magari con la faccia meno disperata dell’umore. Una fatica immensa, davvero. Le ferite, poi, fanno quello che fanno sempre. Malissimo all’inizio, tanto che passerai il tempo a medicarle. Finché un giorno ti sorprenderà una sensazione che non ricordavi, cioè l'assenza del dolore, come se fossi sotto anestesia. Poi, piano piano, tornerà tutto il resto: la vita, l’entusiasmo, la gioia e infine, come sempre, un nuovo amore. Il Tempo è galantuomo e ogni minuto che passa è un minuto in meno dal giorno in cui starai di nuovo bene davvero. Le cicatrici, poi, si guardano sempre con affetto quando non fanno più male. Quindi sì Sabrina, la ferita resterà lì per sempre, ma anche se ora non lo credi possibile, un giorno le sorriderai.
Alba

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