Dea, la straordinaria sensazione di essere a 3 punti dalla Champions

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La strepitosa vittoria dell’Atalanta a Parma, il gran colpo della Lazio che ha battuto l’Inter a San Siro, le sconfitte di Milan e Roma, il pareggio del Toro a Firenze, rendono ancora più entusiasmante la corsa a un posto in Champions League. Tutto può ancora succedere a nove giornate dalla fine: soltanto Juve e Napoli sono sicuri di partecipare alla prossima edizione del massimo torneo continentale. Per le altre due posizioni, la bagarre è totale: Inter 53, Milan 51, Atalanta e Lazio 48 (ma i biancocelesti devono recuperare il 17 aprile la partita con l’Udinese), Roma 47, Torino e Samp 45.
Come volevasi dimostrare dopo il pareggio interno con il Chievo, l’Atalanta non ha commesso l’errore di piangersi troppo addosso per i due punti persi. Gasperini ha approfittato della sosta per ricaricare le pile di un gruppo che, ora più che mai, crede nel Sogno, assaporando la straordinaria sensazione di essere a soli tre punti dalla zona Champions.

La prova del Tardini è stata il paradigma dell’idea di calcio gasperiniano, sublimata dallo stato di grazia di Zapata e di Gomez il quale, presumo, non finirà mai di ringraziare abbastanza l’allenatore per avergli ritagliato addosso il nuovo ruolo la cui efficacia è devastante. Accanto ai 60 gol in 29 partite che appaiano i nerazzurri alla Juve quanto a miglior attacco del campionato, c’è un altro dato particolarmente significativo: dei 48 punti che la Dea attualmente conta, 17 sono scaturiti da situazioni di iniziale svantaggio. Questo vuol dire non soltanto godere di un’invidiabile condizione atletica, ma possedere una determinazione più forte anche di un retropassaggio sbagliato da Pasalic che innesca la volata fulminante di Gervinho. Se poi, proprio Pasalic, soltanto 16 minuti più tardi è l’uomo che firma il pareggio, tutto si tiene nel meraviglioso mondo di Gasp.

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