Il maestro Gasp e l'EuroDea che esaltano il calcio italiano

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Se questa Atalanta fa impazzire anche a 2.591 km da Bergamo, vuol dire che l’Età dell’Oro continua. Passa il tempo, cambiano alcuni interpreti, ma il Maestro di Grugliasco seguita a dirigere l’orchestra nel modo migliore. La prova di Haifa ne è la conferma. Nemmeno il gol a freddo di Buzaglo ha scosso la formazione di Gasperini che, in tre minuti, ha ribaltato la partita e nella ripresa l’ha chiusa con il piglio perentorio della grande squadra di livello europeo.

Il quarto tocco di Pasalic. Perché di questo dobbiamo parlare, quando parliamo della Dea che nei primi tre incontri preliminari di Europa League segna 14 gol e ne subisce 3, maramaldeggia in Bosnia per 8-0 e continua a passo di carica in Israele dove s’impone per 4-1, corroborando il ranking Uefa del calcio italiano cui, Dio solo sa, quanto, negli anni scorsi, abbiano fatto male i fiaschi di altri club tricolori nella fase d’avvio del torneo continentale. L’Atalanta no. L’Atalanta ha preso terribilmente sul serio la nuova avventura e il fatto che ad Haifa, siano andati a segno anche Zapata e Pasalic, i nuovi arrivati (il croato addirittura al quarto pallone toccato), dimostra quanto poco tempo ci abbia messo l’allenatore a inserirli sul proprio scacchiere. Intanto, Musa Barrow, a 19 anni continua l’irresistibile progressione verso il ruolo di protagonista assoluto della nuova stagione che l’attaccante ha iniziato alla grande: 4 gol nei 117 minuti giocati fra Sarajevo e Hapoel sono un biglietto da visita all’altezza del suo talento.

Claudio libero. La strada verso la fase a gironi è stata imboccata con la mentalità giusta e l’approccio degno delle aspettative della società e dei tifosi che, proprio ieri, con l’impressionante numero di 15.317 abbonamenti, hanno dimostrato quanto credano in questa Atalanta. Come gli ammirevoli quarantotto bergamaschi che, ci ha raccontato Fabio Gennari con la puntualità e l’accuratezza del cronista di rango, sono volati sino in Israele per sostenere i nerazzurri. Hanno fatto un tifo d’inferno, urlando ancora una volta: Claudio Libero e mostrando in diretta su Sky lo striscione a sostegno del Bocia.

L’abbiamo detto e lo ripeteremo sino a quando non sarà stata cancellata la macroscopica ingiustizia ai danni di Claudio Galimberti, vessato da un
provvedimento iniquo. Siamo bergamaschi e abbiamo la testa dura. Come l’Atalanta. Continueremo a dire: Claudio libero. Sino a quando Claudio non sarà libero veramente. E potrà tornare allo stadio per incitare questa squadra che non smette di inorgoglire chi la ama per davvero.

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