Questa Atalanta è come Gimondi Forte e votata a non arrendersi mai

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Nell’ultimo campionato, l’Atalanta aveva conquistato 26 punti partendo da una posizione di svantaggio iniziale. La strepitosa rimonta di Ferrara ha confermato la Regola del Gasp anche nella prima giornata. Soprattutto, ci ha detto che, giovedì a Montecarlo, quando ci sarà il sorteggio di Champions League, la Dea avrà tre ragioni di più per presentarsi in Europa come ha fatto ieri sera contro la Spal. Senza paura.

Tre, tanti quanti i gol segnati agli spallini dopo essere andati sotto per due volte.

Tre tanti quanti i cambi decisi dall’allenatore, i primi due micidiali: fuori un difensore (Masiello) e un centrocampista (Freuler), dentro un attaccante (Muriel) e un centrocampista (Malinovskyi) per ribaltare la partita.

Muriel si è confermato subito il fiore all’occhiello del mercato 2019: quando si hanno le sue qualità, quando si possiede il suo talento, anche le cose più difficili riescono facili. Aggiungete le quattro formidabili parate di Berisha; la nemesi sistematica di Petagna, l’altro Grande Ex, al quarto gol rifilato all’Atalanta da quando gioca nella Spal; la traversa di Zapata; lo stacco imperioso di Gosens; il dominio assoluto dei nerazzurri nella seconda parte dell’incontro.

La vittoria sulla bella formazione di Semplici conferma la splendida umiltà di una squadra che non accusa affatto una sindrome da pancia piena, assecondando l’invito di Percassi a continuare a essere ciò che la Dea è sempre stata in questi tre anni. Forte, grintosa, votata a non arrendersi mai, come faceva Felice Gimondi, che i tifosi nerazzurri hanno meravigliosamente ricordato sugli spalti dello stadio Paolo Mazza.

Miglior inizio non ci poteva essere.

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