Questa notte non finirà mai

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Passeranno i giorni. Passeranno i mesi. Passeranno gli anni, ma questa notte non finirà mai. È una notte che racconteremo negli anni a venire e non ci stancheremo mai di raccontare. Perché questo 5-1 dell’Atalanta all’Everton che porta i bergamaschi nei sedicesimi di Europa League, è un’impresa pazzesca, storica, entusiasmante. Nessuna squadra italiana aveva mai vinto a Goodison Park. Nessuna squadra italiana aveva mai segnato un gol a Goodison Park. L’Atalanta ha stravinto. Cristante, il fantastico EuroCristante che sembrava Lampard, di gol ne ha fatti due, Gosens ha segnato il terzo con una meraviglia assoluta, Cornelius ha firmato il quarto e il quinto. E Gomez ha pure sbagliato un rigore.

Capolavoro Gasperini. L’Atalanta ha conquistato la sua prima vittoria esterna in Europa, ventisette anni e 30 giorni dopo il colpo di Istanbul, firmato da Walter Bonacina nello stadio del Fenerbahce (24 ottobre 1990). Bonacina, che a Liverpool c’era ed è diventato matto come tutti quelli che erano con lui. Dio solo sa quanto il calcio italiano avesse bisogno di un’impresa europea come questa, dopo il disastro mondiale di Ventura e di Tavecchio. Gian Piero Gasperini ha firmato un capolavoro che impreziosisce la sua carriera, che esalta una volta di più la scelta societaria di confermarlo sino al 2020. Quando c’è la programmazione di una grande società dietro una grande squadra; quando c’è un grande allenatore; quando c’è un grande pubblico, nulla è impossibile.

Eurocristante. Nella notte che non passerà mai, il bagliore più accecante arriva da Bryan Cristante, 22 anni, 3 gol all’Everton, 10 gol fra campionato e coppe da quand’è nerazzurro, 7 gol di testa, 6 su assist di Gomez. Cristante,
fortemente voluto dall’Atalanta nel gennaio scorso, quando lo prelevò dal Pescara che l’aveva preso dal Benfica che l’aveva acquistato dal Milan nell’estate 2014, pagandolo soltanto 6 milioni. Quanto può valere oggi Cristante? Trenta milioni? Quaranta milioni?

Quella curva da premier. La partita è appena finita e da Liverpool chiama un amico e collega inglese: da anni segue sia i Reds sia i Toffees. È ancora in tribuna. In sottofondo si sentono i cori degli atalantini. L’amico grida al telefono: «Che meraviglioso spettacolo hanno offerto i fan dell’Atalanta a Goodison Park. It’s amazing!». Sì, è davvero incredibile lo show che i tremila bergamaschi hanno dato in uno dei templi del calcio inglese, dove la prima partita si giocò il 2 settembre 1892, centoventicinque anni fa. Se l’Atalanta ha colto un risultato storico, entrando nei sedicesimi di EuropaLeague, c’è riuscita anche sotto la formidabile spinta della sua gente. A Liverpool hanno visto una Curva da Premier ed era la Curva Nord dell’Atalanta. Li abbiamo visti, i ragazzi cantare, saltare, sventolare le sciarpe prima, durante e dopo la partita. Hanno fatto tremare Goodison Park. Hanno esportato una splendida immagine di Bergamo. Tutti, a Liverpool, sanno che cosa voglia dire: You’ll never walk alone. Non è l’inno dei Toffees, ma dei Reds. Suona bene anche in bergamasco.

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