A Castagne va il voto più alto Palomino e Zapata insufficienti

A Castagne va il voto più alto Palomino e Zapata insufficienti
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Castagne strappa il voto più alto, la squadra complessivamente non merita grandi critiche perché stava sotto 2-0 con un’autorete e un gol nato quasi casualmente, ma alla fine i giocatori che finiscono dietro la lavagna sono Palomino (errori decisivi) e Zapata (autore di una prova negativa).

 

 

Gollini sv: incredibile. Chiude il primo tempo senza nessuna parata e un gol subito (deviazione molto sfortunata di Palomino su tiro centrale di Chiesa), il secondo tiro pericoloso è di Ribery al 65’ e la palla si insacca all’angolino. Pazzesco, chiude senza voto.

Djimsiti 6,5: prima conclusione di testa al 6’ su angolo di Malinovskyi un pelo alta, gioca da centrale fino al riposo concedendo poco o nulla agli avanti della Fiorentina. Fino alla fine è tra i più positivi, in mezzo alla difesa non rischia praticamente mai.

Palomino 5: inizia alla grande da centrale di sinistra, molto sfortunato sul gol del vantaggio dei Viola con la deviazione (maldestra) che spiazza Gollini all’angolino. Fino al 65’ non sbaglia praticamente nulla, poi incespica sul pallone e Chiesa scappa in profondità mettendo in mezzo per Ribery una palla che il numero 7 insacca al volo da campione. Errore madornale dentro una partita giocata molto bene. Peccato.

Masiello 7: primo tempo in posizione molto avanzata e sulla zona destra che lo vede grande protagonista tra Castrovilli e Ribery, esce per ragioni tattiche dopo nemmeno un’ora, ma la sua prova è molto positiva. (57’ Ilicic 7: insacca da due passi il gol del 2-1 nel finale su assist di Gomez, è l’episodio che riaccende la squadra come se prima fosse sceso il contatore e lui l’avesse semplicemente risollevato)

 

 

 

Castagne 7,5: il duello con Dalbert in avvio è molto interessante e vede il belga combattere ad armi pari, soffre un po’ i ritmi visto che non giocava da parecchio, ma ha il merito enorme di aver insaccato con un esterno chirurgico il gol dello strameritato pareggio.

de Roon 6,5: buon primo tempo in cui si vede sia a coprire che a riproporre l’azione in avanti, nella ripresa passa da centrale e si fa spesso valere: sfortunato nel finale quando l’assist per Pasalic è condizionato dal fallo di mano che costa l’annullamento.

Pasalic 6: un po’ in ombra nella prima metà della partita, cresce con il passare dei minuti e nel forcing finale è uno di quelli più attivi visto pure il gol che gli annullano.

Gosens 6,5: primo tempo di grande livello, resta in campo quasi tutta la partita e ha il merito di non mollare mai nemmeno quando tutti i pertugi sembrano chiusi. (85’ Arana sv)

 

 

Malinovskyi 7: prima da titolare in campionato, inizia con il piglio del leader e distribuisce alcuni palloni di grande livello: al 37’ è splendida la sua azione personale che mette Muriel solo davanti a Dragowski. Cala un po’ alla distanza, nella ripresa sbaglia alcuni appoggi che prima gli uscivano facilmente, fino alla fine resta nel cuore del gioco e anche se la qualità cala dimostra di avere grandissima carica agonistica.

Muriel 6: si vede con un paio di fiammate in avvio (14’ e 21’), ma le conclusioni non sono precise, lotta molto e prende anche alcune stecche da MIlenkovic: prova sufficiente. (57’ Gomez 6,5: cerca di cucire la manovra con insistenza e precisione, è bravo a pescare Ilicic sul secondo palo quando nasce il gol del 2-1 e si ripete pure sulla rete annullata a Pasalic con il cross per de Roon)

Zapata 5: prima conclusione degna di nota al 26’ su assist di Caceres (destro strozzato solo davanti a Dragowski), non è in grande giornata e se ne accorgono un po’ tutti. Anche la ripresa lo vede protagonista di una serie di partenze in profondità buone nelle intenzioni, ma davvero poco efficaci. Normale che sia stanco alla terza gara in sette giorni.

 

 

Gasperini 6,5: cambia metà squadra rispetto a Zagabria, una volta sotto 2-0 sembra tutto perduto e invece ha il merito di dare sempre ai suoi ragazzi messaggi positivi e continuamente orientati al gioco offensivo. Punto di straordinaria importanza emotiva, strappato nel finale dopo una partita magari non giocata benissimo, ma con un cuore e uno spessore atletico enorme. Avanti con fiducia.

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