Servono più rapidità in difesa e un attaccante alla Pavoletti

Servono più rapidità in difesa e un attaccante alla Pavoletti
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Dopo la qualificazione alla Champions League e la conferma di Gasperini, il mondo nerazzurro si tuffa nel mercato. La squadra sarà migliorata, lo hanno detto a più riprese tutti i protagonisti, ma la domanda è: cosa si può fare, reparto per reparto, per rendere l’Atalanta più forte? Attenzione, in questo momento non parliamo ancora di nomi ma di caratteristiche. Ci sono infatti una serie di dettagli che, se venissero migliorati, permetterebbero alla squadra di alzare il proprio livello. Scopriamoli.

 

 

Portiere e difesa: parola d’ordine rapidità. Il reparto che ha registrato numeri finali meno strabilianti rispetto al resto della squadra è stato quello difensivo. Chiaramente i tantissimi gol fatti hanno permesso di gestire qualche rete incassata di troppo, ma per migliorare serve continuità in porta e più rapidità negli uomini del pacchetto difensivo. L’Atalanta difende molto bene sulle linee di passaggio e con gli anticipi, i giocatori dell'attuale rosa hanno caratteristiche diverse ma si combinano bene e anche in costruzione si vedono ottime cose. Alcuni meccanismi vanno oliati ancora di più, altri sono già ottimali, ma a livello di caratteristiche individuali quello che forse un po’ manca è la rapidità nel recuperare un errore nella lettura della giocata avversaria. Non è semplice trovare sul mercato uomini con queste caratteristiche, ma l’adattamento di uno come Hateboer in alcune circostante testimonia come lo stesso Gasperini sia sempre alla ricerca della miglior soluzione anche in base agli avversari.

 

 

Centrocampo: percussioni e alternative. Per la linea mediana, i temi sono sostanzialmente due. In questo momento non c’è in rosa un incursore alla Kessie, un uomo che parte palla al piede e spacchi le linee avversarie. Ci sono ottime doti di copertura, buonissime capacità di inserimento senza palla, ma non c’è un uomo che parta e crei superiorità. La nuova posizione del Papu ha permesso di coprire al meglio quella zona di campo, ma si può migliorare. L’altro obiettivo a centrocampo è mettere a disposizione del mister nuove alternative. Con la conferma di Pasalic ci sono in tre centrali per due posti e anche sugli esterni la conta è identica. Reca e Pessina sono destinati ad andare a giocare, con due nuovi innesti pronti per la serie A si può dare il cambio agli altri che così sarebbero più riposati anche per la Champions. Intendiamoci: l’Atalanta non andrà a comprare Xavi e Iniesta (quelli dei tempi d’oro...) ma si cercheranno profili adatti al nostro contesto.

 

 

Attacco: profondità e ricambi. Una squadra che ha fatto 103 gol in 49 partite si può migliorare? Certamente sì, soprattutto nelle caratteristiche. Oggi la Dea ha una fisionomia ben definita con Gomez, Ilicic e Zapata ma, ad esempio, solo il colombiano è uomo da profondità, mentre gli altri due tenori amano andare dentro con scambi stretti e palla al piede. Un Muriel (pensate più alle sue doti che al nome...) potrebbe dare una validissima arma in più, soprattutto contro squadre che alle spalle si lasciano molto campo. I nerazzurri hanno chiuso al terzo posto con l’attacco fatto su misura per i soli impegni di campionato, adesso che c’è la Champions League da onorare è giusto pensare ad alternative di livello e a Zingonia l’input è proprio questo. Lo stesso nome di Pavoletti è il perfetto identikit di quello che può fare al caso del Gasp: conosce il mister, è fortissimo di testa e a lui non si chiedono quaranta partite l’anno da titolare fisso.

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