Cos'è il Var, spiegato ai tifosi (addio agli arbitri di porta)

Cos'è il Var, spiegato ai tifosi (addio agli arbitri di porta)
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Domenica inizia il campionato, è tutto quasi pronto ma se da una parte il mercato è ancora caldo c’è un'importante novità che per la prima volta verrà applicata alla Serie A. Dal campo spariranno i due arbitri di porta, ma sarà introdotto il VAR (Video Assistant Referee), un sistema studiato per aiutare gli arbitri nelle decisioni con il supporto della Tv. Abbiamo cercato di capirci un po’ di più e proviamo a spiegare, in concreto, cosa significa l’introduzione di questo strumento elettronico nel calcio italiano.

 

1 ) Cos'è il VAR

Il Video Assistant Referee è uno strumento di supporto studiato e deliberato nel giugno 2016 dall’IFAB (International Football Association Board) con l’obiettivo di aiutare i direttori di gara a non sbagliare le decisioni durante le partite. La FIFA ha annunciato che sarà introdotto nei Mondiali di Russia 2018, in Italia si è scelto di partire con un anno di anticipo e rispetto ad altri campionati importanti come Liga e Premier League (ma anche Champions ed Europa League) la novità è assoluta.

2) Quando si usa il VAR

Al fine di delimitare il campo d’applicazione ed evitare continui spezzettamenti di gioco, sono state individuate quattro tipologie di eventi in cui il direttore di gare e i suoi assistenti (compresi due arbitri in attività che saranno designati per ogni partita e vedranno la gara in televisione) potranno chiedere l’applicazione del Var: casi di goal dubbi (magari con palla uscita prima di un cross oppure con altre situazioni particolari da valutare), concessione di un calcio di rigore, condotte violente o comunque da punire con un’espulsione e scambio di identità nel caso di un cartellino sventolato al giocatore sbagliato.

3) Come funziona il VAR

La procedura consiste nella valutazione di un episodio, nell'analisi dello stesso da parte dei due assistenti al VAR o direttamente dal direttore di gara e nella decisione finale che spetterà sempre e comunque all'arbitro. Nessun tesserato può chiedere l’applicazione del VAR o alcuna verifica, pena sanzioni disciplinari. Nei casi di applicazione della verifica televisiva sarà segnalato su maxi-schermo che gli assistenti stanno rivedendo le immagini delle dieci telecamere aggiuntive previste allo stadio e anche l’arbitro potrà rivedere quanto accaduto grazie ad uno schermo mobile posizionato tra le due panchine. Nel maxi-schemo non compariranno le immagini ma solo la scritta Var.

 

 

4) Perché il VAR cambia molto le cose

Con il supporto della televisione, chi deve decidere avrà sicuramente meno possibilità di incorrere in errori palesi durante una gara. Ci sono episodi che possono essere facilmente valutati con un semplice replay. I riferimenti di campo permetteranno di vedere subito se c’è un fuorigioco, un fallo di mani in area o ancora un intervento da rosso diretto sfuggito agli occhi dell’arbitro durante la gara. Sicuramente il cambio di approccio nella gestione del match è importante e per quanto gli arbitri possono essere preparat all'utilizzo del nuovo sistema,i è chiaro che un periodo di rodaggio serva a tutti.

5) I rischi nell’utilizzo del VAR

Il rovescio della medaglia, legato soprattutto alla discrezionalità degli arbitri, è che un episodio valutato male possa inficiare la serenità dell’arbitro, delle squadre e del pubblico. Un altro aspetto fondamentale da capire riguarda le tempistiche di verifica e la prosecuzione del gioco. In Olanda, durante la gara di Supercoppa tra Feyenoord e Vitesse, i biancorossi erano in vantaggio per 1-0 e il Vitesse ha reclamato un rigore. Il direttore di gara inizialmente non ha assegnato il penalty, il Feyenoord sul ribaltamento di fronte ha segnato il 2-0, ma grazie al VAR la rete è stata annullata e il Vitesse si è visto assegnare il rigore. Tutto questo, ottanta secondi dopo il fallo. Serviranno pazienza e buon senso a tutti i livelli per accettare una dinamica di questo tipo.

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