Dea, la minaccia del "Bepo" «Veniamo a prendervi tutti»

Dea, la minaccia del "Bepo" «Veniamo a prendervi tutti»
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«Andiamo a prenderli, Fabio. Andiamo a prenderli tutti!».

Il Bepo è matto, ha gli occhi spiritati e il fumo che gli esce dalle narici. Ha chiesto un caffè triplo perché non ha dormito nulla per l’adrenalina. È talmente lanciato che non mi lascia nemmeno parlare.

«Ma ensit öna partida “sporca”. Mia bèi come al solet, mia scintillanti, come ta diset te. Ma ma ensìt (non belli come al solito, ma abbiamo vinto). E questi punti sono fondamentali. Mi incazzo per Genoa ed Empoli, pensa dove potevamo essere con 4-5 punti in più che avevamo davvero a portata di mano».

«Bepo, se me nona l’era öna cariöla... (se mia nonna fosse stata una cariola...)».

«Ma se ga entra? (ma cosa c'entra?). I punti e il calcio sono lì da vedere. Siamo belli come un gol al novantesimo».

«O come una traversa degli altri al novantunesimo. Me la sono fatta sotto, sarebbe stata una beffa incredibile. Però alla fine è stata davvero una partita vinta con il piglio delle grandi. Difficilmente quelle più forti tengono lo stesso livello di spettacolo per tutto l’anno quindi è normale che anche noi si faccia fatica».

 

 

«Fabio ma eri a Cagliari?».

«No, stavolta impossibile...».

«Fighetto!!!! Però ti perdono dai, ne hai viste un sacco quest’anno...».

«E devo dire che mi sono, anzi ci stiamo divertendo un casino».

«Sai che mi sta sorprendendo Pasalic? Rendimento costante, piedino delicato e grande senso calcistico. Al fa sempre la roba giösta... (fa sempre la giocata giusta)».

«La butto lì Bepo: se continua così, essendo pure un classe 1995, io lo riscatterei al volo per 15 milioni di euro. Con lui e Pessina, più eventualmente vediamo gli altri giovani, sei a posto per un sacco di tempo».

«Te ma ho visto che hai chiesto su Radiodea cosa ne pensano i tifosi, dove secondo loro possiamo arrivare».

«Verissimo, è mi sono emozionato per le risposte...».

«Perché?».

«Pota. ma ti leset (ma le leggi)? Ci credono tutti che accadrà qualcosa di grande. Di storico».

«Fabio, vai per i quarant'anni ma non hai ancora imparato la regola più importante. Guarda solo alla prossima partita, poi a quella dopo e poi a quella dopo ancora. Se vai troppo avanti con i ragionamenti finisci che ti fai male. Daga a tra a u bigol (dai retta a un pirla)».

«In questo momento è chiaro che tutti si sogna in grande ma il tuo suggerimento è prezioso».

 

 

«Mister, misterrrrrrrrrrrrrr!!!!!».

Dall’altra parte della strada passa il Profeta, alias Gian Piero Gasperini. Il condottiero orobico è di fretta, ma lo sguardo felice e la battuta pronta non mancano mai. Il Bepo attraversa la strada di corsa e gli butta una sciarpa al collo, poi lo abbraccia e con la sua testa tra le mani gli urla qualcosa. Io lo saluto stando al bancone del bar, appena Bepo rientra cerco capire meglio.

«Fabio, non puoi capire. Gli ho detto che ci credo e lui mi ha risposto che vuole portare ventimila bergamaschi all’Olimpico per la finale. Io stavo per piangere ma alla fine mi sono trattenuto e gli ho urlato quello che ho detto anche a te prima di entrare al bar».

«Cosa Bepo? Che ta set mat (che cosa Bepo, che sei matto)?».

«No Fabio, la mia è una minaccia. Per tutti. “Veniamo a prendervi tutti”!».

«Bepo, andiamo a prenderli tutti? Guarda che faccio fare le magliette…».

«Fabio, fides (fidati): ANDIAMO A PRENDERLI TUTTI!!»

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