Gasp al Milan? Una bufala che fa sorridere (e incazzare)

Gasp al Milan? Una bufala che fa sorridere (e incazzare)
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«Infondate», quindi come si legge sul dizionario “non fondato, privo di fondamento, detto di notizia, affermazione, giudizio che non ha fondamenti sicuri di verità”. Questo termine è stato usato martedì dall’amministratore delegato di Atalanta Luca Percassi per commentare le voci di un interessamento del Milan per il tecnico Gasperini. Il tutto accompagnato da un sorriso e da un approccio all'intervista - post conferenza di presentazione dello sponsor di manica Automha -, sereno e allo stesso tempo quasi sorpreso: «Abbiamo già parlato molto, cosa possiamo dire ancora?».

 

 

Tra calcio e parole, il solco della verità. Nella settimana del ritorno in campo verso la gara di Empoli e con l’Inter ancora negli occhi e nel cuore, parlare di mercato con un dirigente della Dea significa perdere di vista il contatto con la realtà. Purtroppo sono argomenti da toccare per eliminare quelle ombre che ogni tanto si presentano alla prima voce buttata in pasto al mare magnum dei lettori orobici giusto per riempire un po’ di spazio sui giornali. Magari spacciando la fonte per certa e senza mettere in campo il minimo dubbio.

Che Gasperini possa piacere al Milan non è affatto impossibile, che la società rossonera approcci il tecnico è già abbastanza inverosimile e che l’Atalanta possa pensare di privarsene dopo che il contratto è stato allungato è praticamente un fumetto. Una storia inventata. Una follia che cozza contro l'evidenza e i discorsi fatti nelle segrete stanze di Zingonia. I Percassi hanno ormai chiarito a tutti il percorso che vogliono portare avanti: Gasperini è la trave più importante e con un contratto che lo blinda non ci sono possibilità che vada via prima di quando decidano loro. Nessuna proprio.

 

 

Il mercato non cura, infastidisce. Dalle parti di Milano sono tutti agitati perché c’è la sentenza Uefa in arrivo e uno spogliatoio dove Cutrone e Higuain stanno rischiando di fare la stessa fine della particella di sodio dell’acqua Lete, vista l’incredibile serie di infortuni. Del Milan è normale che se ne parli, ma portare avanti teorie più o meno strampalate di mercato pensando di alleviare un po’ il fastidio per la sfilza biblica di infortuni è irrispettoso verso tutti i tifosi e gli addetti ai lavori.

Come si può scrivere che ci sono possibilità per un doppio scambio con Freuler e Toloi a Milano in cambio di Laxalt e Bertolacci? Qualcuno davanti a certe notizie reagisce con un sorriso, ma qui è bene iniziare ad arrabbiarsi perché l’Atalanta non è la succursale di nessuno e quando vende lo fa mettendo a bilancio fior di milioni. Quindi se mai un giorno Freuler e Toloi dovessero andare al Milan sarà per 50, 60 o 70 milioni di euro. Perché per la Dea sono due titolarissimi, perché per Gasperini sono fondamentali e perché i Percassi sono tutto tranne che pazzi.

 

 

Vi sveliamo un segreto: a Bergamo si progetta. Tralasciando altre voci più o meno folli, vi sveliamo un segreto. L’Atalanta non ha nessuna necessità di vendere, i tempi in cui Baselli e Zappacosta andavano al Torino per 12 milioni di euro e i conti erano tenuti in ordine con il bilancino sono passati e adesso all’ombra di Città Alta si lavora con un progetto definito che ha 2.500 cose belle da raccontare. Invece di proporre idee e scambi fantasiosi al solo scopo di dare sollievo ai tifosi delle grandi che vogliono nomi su cui dibattere, ricordate cosa si sta facendo da queste parti.

Un giocatore si muove da Bergamo solo se lo decide la società orobica. Quando qualcuno punta i piedi come successe con Conti, l’Atalanta spunta il massimo che può, ma se si verificano situazioni alla Spinazzola non c’è trippa per gatti. Tra l’altro, con la squadra che vola e un tecnico come Gasperini al comando non è nemmeno così scontato che i giocatori vogliano andare via. Siamo continuamente coinvolti in presentazioni di nuovi partner (Automha, annunciata martedì a Zingonia, è una realtà formidabile nel campo dell’automazione), ci sono possibilità di crescita enormi e ci tocca scrivere articoli come questo per far capire a tutti ciò che dovrebbe essere cristallino come acqua di sorgente. Serve più rispetto, per la verità e per chi legge.

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