Gosens in maglia da titolare (aspettando Spinazzola)

Gosens in maglia da titolare (aspettando Spinazzola)
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In attesa di sbrogliare la matassa Spinazzola, c’è un ragazzo che è a Bergamo da pochi mesi e che con tutta probabilità (a meno di scossoni al momento difficili da pronosticare) sarà il titolare nella Dea che affronterà la Roma e il Napoli nel giro di 7 giorni. Robin Gosens, classe 1994, è stato preso prima della fine dello scorso campionato per crescere alle spalle dell’esterno di Foligno, ma gli eventi lo hanno catapultato tra i titolari e dopo la buona prova di Valencia anche in campionato potrebbe subito toccare a lui.

I numeri di Gosens. Nella massima serie olandese, con la maglia dell’Heracles Almelo, Gosens è stato protagonista nello scorso campionato collezionando 28 presenze con 2 gol e 5 assist. Complessivamente sono 91 le presenze in Eredivisie per un ragazzo che ha già assaggiato anche l’Europa League e che è arrivato a Bergamo in punta di piedi con tanta voglia di imparare. La stazza fisica (184 centimetri) e le caratteristiche sono diverse rispetto a quelle di Spinazzola, ma il suo percorso è identico a quello di molti ragazzi che in Olanda vengono lanciati ben presto in prima squadra.

Dopo aver fatto le giovanili con il Vitesse, il passaggio a gennaio 2014 nella formazione del Dordrecht in serie B gli ha permesso di fare un’ottima esperienza contribuendo con belle prestazioni alla promozione in serie A della compagine con cui ha anche debuttato in serie A. Nella stagione successiva (2016/2017) il passaggio all’Heracles Almeno e un paio di apparizioni nel preliminare di Europa League lo fanno notare dagli scout europei e anche l’Atalanta si mette sulle sue tracce. Una visita di un paio di giorni a Bergamo tra centro Bortolotti e Città Alta e la presenza in Tribuna per l’ultima gara interna contro il Chievo lo hanno convinto definitivamente ad accettare la Dea.

 

 

Cosa cambia con lui in campo. Per caratteristiche, da quello che si è potuto notare nelle prime uscite, Robin Gosens non ha la stessa forza propulsiva di Spinazzola. Gli automatismi sulla fascia sono abbastanza complicati da imparare e giocare alle spalle di Gomez non è nemmeno semplicissimo viste le caratteristiche tecnico tattiche del numero 10 argentino, ma lo spirito di applicazione, un’ottima gamba e la grande attenzione a mantenere distanze ed equilibri dovrebbero permettere a Gosens di assorbire velocemente l’impatto con la serie A.

Maglia numero 8 sulle spalle, sguardo deciso e grande concentrazione sono alcuni dei tratti distintivi dell’esterno tedesco che certamente non è ancora pronto per giocare da protagonista in serie A ma che merita di essere aspettato. D'altronde, nemmeno lo scintillante Spinazzola che adesso tutti conosciamo era già così forte all'inizio dello scorso campionato e quindi è doveroso guardare le prestazioni di Gosens con l’occhio attento di chi valuta ogni movimento, ma con la consapevolezza che serve pazienza.

Spinazzola, Laxalt e la mano del Gasp. Detto di chi avrà l’onere e l’onore di vestire la maglia della Dea in due gare delicatissime come quelle contro Roma e Napoli, diamo uno sguardo rapido alla situazione di Spinazzola e Laxalt. Il ragazzo di Foligno oggi sarà a Bergamo per il Ferragosto di lavoro programmato da Gasperini e la sensazione è che continueranno i colloqui con compagni, tecnico e dirigenti per risolvere una situazione veramente paradossale. Spinazzola è un grande valore aggiunto, ma in questo momento è solo a decidere (l’agente Lippi è a Ibiza in vacanza), lo strappo con un po’ di buona volontà si può ricucire e quindi non è tutto deciso.

L’alternativa di cui si parla molto è Laxalt del Genoa, ma l’Atalanta non ha nessuna intenzione di investire 10-13 milioni sull’uruguaiano e quindi si aspetta una grossa mano dalla Juventus. Alla fine del mercato mancano appena due settimane, il lavoro a Zingonia continua e mai come questa volta sarà decisivo Gasperini: se Spinazzola rimane a Bergamo, toccherà al tecnico gestire al meglio Gosens e soprattutto il ritorno tra i titolari del giovane di Foligno. Non è un compito facile, ma lui è Gasperini: dopo quello che ci ha fatto vedere per un anno intero, nulla è impossibile.

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