«La dico grossa: pure il Gasp ha sbagliato contro il Torino»

«La dico grossa: pure il Gasp ha sbagliato contro il Torino»
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«Gollini, Masiello, Toloi, Hateboer, Djimsiti, Gosens, Gomez, Ilicic, Pasalic e Zapata. Fabio, ghet present? (hai presente?)».

I nomi che snocciola il Bepo sono poesia pura. È stato lui, ieri mattina davanti al caffè a farmi ragionare sulla spettacolare azione del pareggio in Atalanta-Torino. Gli occhi del tifoso, a volte, sono più attenti di quelli del giornalista.

«Bepo, azioni così non si vedono mai. E aggiungo un pezzo: 47 tiri totali in due partite: paradossalmente il problema è aver fatto solo 5 gol...».

«Quando gioca la Dea sembra di essere al Luna Park: pazzesco. E pace se prendiamo qualche gol di troppo, miglioreremo, ma siamo costruiti per fare calcio. Senza dubbio».

«Io, Bepo, sono matto e forse troppo appassionato ma trovo semplicemente folle pensare che questa squadra non sia migliorata. Facciamo grandi cose con quelli dell’anno scorso, con quelli nuovi, con ragazzi come Pasalic che si sta facendo vedere molto. Mi pare di arrivare dalla Luna a volte».

«La dise grosa (la dico grossa)?».

«Certo Bepo, sensa pura! (senza paura)».

 

 

«A Parma abbiamo sbagliato qualcosa di troppo e lo hanno visto tutti. Ma anche il Gasp non è esente da colpe...».

«Ocio (attento) che dopo i tifosi vengono a prenderti: Gasperini non si tocca».

«Penso che sia il miglior allenatore di sempre della Dea. Senza dubbio. Ma lui stesso ha detto che forse il cambio Muriel-Pasalic è stato forzato. Io toglierei il forse: mai perdere la propria identità».

«Parola magica: identità».

«Non puoi pensare di aver fatto trenta con un certo assetto e allora butti dentro tutti per fare 31. Non funziona così. Sbagliato il cambio Pasalic, sbagliata la posizione del Papu largo. Sbagliato non aiutare Toloi con un cambio. Insomma, succede anche ai più grandi una serata un po’ così».

«Tutte cose condivisibili, ma guardiamo anche allo sviluppo della gara: hai comunque creato un sacco di palle gol anche con qualche sbavatura. Si lavora tutti per migliorare ma non hai torto...».

«Fabio, a cà go ol santi del Gasp tecat al mur: ogna tat ga fo la caresa... (a casa ho il santino del Gasp attaccato al muro, ogni tanto gli faccio una carezza)».

«Ta set mat (sei matto)».

«Mai visto uno così. Bravissimo in campo e nella gestione dello spogliatoio, ogni tanto fumantino davanti ai giornalisti ma va bene tutto... piuttosto, il mercato?».

 

«Meno male che è finito! Comunque il mio voto è un 7,5 pieno. Rosa mantenuta, un paio di ottimi innesti più Kjaer in difesa e Arana esterno. Si poteva fare meglio con la questione Skrtel, si poteva operare con tempi diversi ma il mercato è un casino».

«Ti faccio un esempio: Verdi. Il Torino doveva prenderlo da un mese, è uscito dalla Coppa e adesso sono corsi a prenderlo pagandolo un sacco. Le altre non brillano per programmazione...».

«Guarda Bepo, io mi limito ai fatti: la rosa è forte e adesso ha alternative che prima non aveva. Se saranno all’altezza oppure no lo dirà il campo, ma non starei troppo a ragionare su nomi e liste. L’Atalanta ha fatto quello che poteva e doveva fare, si può sempre fare meglio in tutte le cose ma io sono contento».

«Fabio, scomesa? (scommessa?)».

«Oh madre: dimmi bestiaccia...».

«Arriviamo ancora terzi».

«Bepo, io dico nelle prime 4, sono quasi certo della nuova qualificazione europea. Sarebbe qualcosa di enorme».

«Fabio, pizza e birra dove vuoi: an ria ters (arriviamo terzi)».

«Ok Bepo, scommessa accettata: proviamoci ancora!».

«Fabiooooooooooooooooooooooooo. Dimenticavo!».

«Dimmi boss. La Champions?».

«Esatto: an vens ol girone!! (vinciamo il girone)».

«Bepo, l’acqua alla mattina presto è sempre una buona soluzione...».

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