«E l'Atalanta?». Si parla di Juve (sulla quale ho sbagliato)

«E l'Atalanta?». Si parla di Juve (sulla quale ho sbagliato)
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«Fabio, so ‘ncasat con te!».

Il Bepo non è di buonumore. Al tavolino di fianco al bancone (stranissimo, non si siede mai perché il caffè si prende in piedi, «ie i sciure che i sa senta so» (sono le signore che si siedono), ripete sempre, vedo un uomo provato. Mi guarda e non sorride, non capisco e cerco una spiegazione.

«Sa ghè Bepo? (cosa c'è?)».

«Atalanta–Juventus 2-2, una partita da applausi e un punto che vale tantissimo. E te setimana pasada teret dicc che la cöntaa negöt. (e tu settimana scorsa avevi detto che non contava nulla). Bale, ta ma fregaet quase: fürtuna che dopo l’è riàt ol Marten (balle, quasi mi fregavi: per fortuna poi è arrivato Marten)».

«Bepo, questi giocano un altro sport: probabilmente non perdono la partita nemmeno in nove...».

«E alüra? Noter an s'è l’Atalanta. Mia öna squadreta. Me proàga semper! (e allora? Noi siamo l’Atalanta, non una squadretta. Bisogna provarci sempre».

«Ok Bepo, mi avete fatto capire che per la prima volta mi stavo scansando mentalmente. Ho sbagliato, non succederà più».

«Brao Fabio, solo gli ignoranti non cambiano mai idea».

 

 

«A proposito di ignoranti, visto cosa è successo a Milano tra violenze prima della partita e ululati a Koulibaly?».

«Fabio, te lo dico in italiano che almeno sono chiaro: non parlo e non ho intenzione di accennare minimamente a certi discorsi. Le bestie si tengono in cascina dentro le stalle o comunque in gabbia. Certe cose non sono minimamente avvicinabili a un argomento come il calcio. Sono follie lontane anni luce dalla realtà. Come il sale nel caffè o il formaggio sul pesce».

«Chiarissimo Bepo, torniamo a noi: e il panterone Zapata?».

«L’è fort Fabio, l’è fort! Il primo gol è una roba da far vedere ai bambini che iniziano a giocare a calcio. E ha superato Bonucci, mia l’oltem di pipocc (e ha superato Bonucci, mica l’ultimo dei fantocci)».

«A me quello che piace di più è come gioca spalle alla porta. Segna tanto ed è importante, sono nove gol nelle ultime otto partite di cui otto consecutivi, ma rispetto a qualche settimana fa sembra cambiato anche dal punto di vista tecnico: palla sempre nei piedi, ogni volta che si mette in moto hai la sensazione che possa succedere qualcosa di bello. È davvero un giocatore chiave, non come Rigoni..».

«Ecco Fabio, cosa è successo con Rigoni? Dai che lo sai..».

«Bepo, è molto semplice: a parte l’esordio a Roma, il rendimento di Rigoni non è mai stato all’altezza. Con il tempo e il lavoro tutti i giocatori migliorano con Gasperini mentre lui anche nelle due giornate di squalifica di Ilicic ha fatto davvero poco. Certo, lasciarlo fuori dai convocati è un segnale forte, ma ormai penso che a gennaio non ci siano altre soluzioni. Può tornare allo Zenit o andare in Brasile: peccato, a me piaceva».

«Sotto Città Alta ne sono passati tanti, anche più forti di lui, ma pure più scarsi. Qui devi dare il 150 per cento e sarai sempre ricordato e apprezzato. Se invece non dai tutto per la causa, passi come molti altri senza lasciare il segno. Al ma par ü canarì, come òl Pasalic (mi sembra un canarino, come Pasalic)».

«Bepo, io l’ho vista in tv ma Pasalic proprio non mi ha convinto: te dallo stadio che impressione hai avuto? Sono stato l’unico a bocciarlo con le pagelle».

«Fabio, ta ghet resù (hai ragione). Ha fatto il compitino, solo qualche passaggio laterale o arretrato e nient’altro».

«Un amico mi ha fatto notare che non ha mai tentato mai la giocata difficile, sono a zero tutte le statistiche su dribbling tentati o passaggi filtranti. Così sono buono anche io in serie A».

 

 

«Etrit, Etrittttttttttttttt!!!!!».

Fuori dal bar del centro passa Berisha in bicicletta. Ci sono due gradi sotto lo zero ma il portiere albanese della Dea è evidentemente un tipo particolare e il suo sorriso mentre saluta il Bepo la dice lunga sullo stato d’animo dopo quella bella parata al 5’ su Bentancur.

«Bepo, che parata!».

«Fabio, non conosco personalmente Berisha ma qui ci sono troppi fenomeni che lo criticano a prescindere. Nelle uscite al ma fa pura (mi fa paura) ma bisogna dire le cose come stanno: ultimamente sta parando bene e chi lo critica a prescindere l’è ü cavrù!».

«Sai che però io la questione dei numeri uno la risolverei presto? Non possiamo tenere Gollini in panchina a fare la muffa».

«Credo che sia l’unico ruolo in cui davvero serva migliorare facendo una scelta. Se arriva qualche richiesta, Berisha si può anche cedere puntando su Gollini e magari prendendo un secondo di esperienza. Tanto dietro c’è Carnesecchi per il futuro».

«A proposito Bepo, l’ultima che poi parto per il mare: e i Primavera in panchina?».

«Come il mare, amò in gir? E a Sassuolo?».

«Ci sono Bepo, ci sono. Porto moglie e figlie e domani faccio un salto a Reggio Emilia. Sono 650 km tra andata e ritorno. Nessun problema».

«Te set matt. I Primavera in panchina con la Juve sono la polizza per il futuro e uno spot di calcio vero. Quelle sono le cose che dovrebbero essere sottolineate, mia i ululati de quater gnorantù. Bestie!».

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