Hans, Timothy e Robin Le tre ali di mister Gasp

Hans, Timothy e Robin Le tre ali di mister Gasp
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Uno dei punti di forza dell’Atalanta di Gasperini sono i gol degli esterni di centrocampo. Ma anche gli assist. E pure le prestazioni. Tre giocatori diversi, tre ragazzi che stanno dimostrando di avere un grande spirito anche nel momento in cui magari restano fuori o quando qualcosa di importante in campo non va come deve. Hans Hateboer, Timothy Castagne e Robin Gosens sono arrivati a Bergamo quasi nel silenzio eppure oggi rappresentano certezze incredibili per tutti i tifosi nerazzurri.

 

 

Hans Hateboer, non solo corsa e fisico. L’anno scorso, più volte, la sua allergia in zona gol è risultata decisiva. A Lione, forse nell’occasione più eclatante, ha fallito da due passi il gol del vantaggio eppure Hans Hateboer non ha mai mollato. Dicevano che Conti è di un altro pianeta, che ad Hatebnoer mancano i piedi (effettivamente, per uno che è nel giro della nazionale olandese, la definizione calza proprio bene...) ma il ragazzo è andato dritto per la sua strada e adesso raccoglie i frutti.

Il primo gol con l’Atalanta ad Haifa è valso il pareggio momentaneo, quello di Empoli è stato inutile, mentre a Cagliari è toccato a lui decidere il risultato. Gioca, corre, mette palloni dentro per i compagni e ormai i duetti con Ilicic sono all’ordine del giorno: il 72 lo cerca e lui è bravo a farsi trovare. A fine stagione potrebbe anche partire, piace a tante squadre, ma di sicuro serviranno un bel pacco di milioni per convincere i Percassi a lasciarlo partire. Dicevate che solo Lazzari poteva far dimenticare Conti? I fatti, anche stavolta, danno ragione a chi il mercato lo fa davvero e a chi i giocatori li allena ogni giorno.

 

Timothy Castagne, l’uomo duttile del Gasp. Il suo arrivo a Bergamo, se ben ricordate, è stato immediatamente successivo al mancato acquisto per problemi al cuore di un altro belga come Thomas Foket. Erano i giorni in cui si presentava la nuova partnershio con Ubi Banca, sembrava tutto fatto e invece dal nulla è sbucato questo ragazzo dai modi gentili che ha segnato il primo gol di un certo rilievo nella passata edizione della Coppa Italia sul campo del Napoli.

In questa stagione, gol a Roma e in altre occasioni a parte, Castagne si è fatto notare come uomo di fascia da piazzare sugli avversari veloci (come Chiesa a Firenze) e poi capace sia di giostrare a destra che sulla corsia mancina. A Torino ha giocato pure da esterno alto, l’esperimento ha una sua logica e magari lo rivedremo, ma ora è uno dei tre esterni su cui Gasperini può fare grande affidamento nel rush finale del campionato e della Coppa Italia.

 

 

Robin Gosens, tra gol, pali e assist. Rappresenta forse la storia più bella, lui che giocava nei dilettanti fino a pochi anni fa e adesso è reduce da due gol importanti e consecutivi. La prima traiettoria da applausi l’ha disegnata l’anno scorso a Everton (gol del 3-1 cui poi seguì la doppietta di Cornelius), in serie A il suo gol a Verona con il Chievo di questa stagione è da incorniciare e ai due gol contro Fiorentina e Sampdoria vanno aggiunti due pali clamorosi colpiti a Empoli (sarebbe stato il 3-2 per la Dea) e a Genova.

Di lui si sa poco anche se sui social spesso posta immagini in famiglia e con amici ma quello che davvero stupisce è la completa dedizione al lavoro. Nel giorno di riposo spesso si allena da solo per non perdere il ritmo, ha passato settimane complicate ai margini della squadra titolare eppure ha avuto la bravura e la forza di rialzarsi e farsi nuovamente trovare pronto. Anche lui, come i due compagni, è arrivato a Bergamo grazie a un capillare lavoro di scouting e oggi rappresenta una certezza per il mister. Bravo Gasperini a farli cresce e brava la società a scovarli in giro per il mondo.

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