1-X-2: che cosa cambia per la Dea

Non perdere con l'Inter per non perdere l'Europa

Non perdere con l'Inter per non perdere l'Europa
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Questa sera alle 20.45 l’Atalanta di Gasperini affronterà l’Inter di Spalletti in una di quelle partite che secondo molti appassionati ha solo un risultato, ma che in realtà, in qualsiasi caso, può dare corso a diverse interpretazioni del resto della stagione. Se l’Atalanta vince, pareggia o perde cosa succede? Come cambiano gli scenari? In quale modo saranno condizionate le ultime (successive) sei partite del torneo? Vediamo insieme tutte le opzioni sul tavolo.

 

 

Segno 1: autostima da urlo. Vincere con una sfilza di assenze importanti come quella con cui deve fare i conti Gasperini (Ilicic, Spinazzola, Palomino e Petagna oltre a Rizzo) sarebbe un grande risultato. La gara è complicata, ci sono importanti defezioni in avanti e si gioca contro la terza miglior difesa del campionato, ma la Dea ha ampiamente e ripetutamente dimostrato che è il collettivo a fare la differenza: non a caso, sono 13 i giocatori della dea che hanno fatto gol in campionato, e se allarghiamo il discorso alle Coppe il totale aumenta fino a quota 15.

Per vincere servirà una partita di notevole intensità, ma soprattutto di estrema attenzione, contro uno come Icardi e con la variabile impazzita Perisic, Masiello e compagni dovranno aumentare il livello delle loro già ottime prestazioni per conquistare tre punti che, alla luce del calendario, sarebbero un grande colpo: Milan– Napoli e Juventus–Sampdoria rappresentano due ottime occasioni di allungo anche per i nerazzurri.

 

 

Segno X: vietato abbattersi. Se dalla contesa dovesse venir fuori un pareggio, i tifosi allo stadio e più in generale il popolo atalantino dovranno fare solo una cosa: evitare di abbattersi. Calendario alla mano, il filotto di tre vittorie di cui parlavamo anche ieri sia con de Roon che in analisi del match, si può tranquillamente infilare anche con Benevento (fuori), Torino e Genoa in casa. Questo non vuol dire rinunciare a vincere o ritenere le prossime sfide impossibili, ma è chiaro che le opportunità non finiscono questa sera.

Il punto di Ferrara e quello mancato con la Sampdoria insegnano che piuttosto di niente è meglio assicurarsi un pareggio. Per andare in Europa contano i punti in classifica alla fine del torneo e non quando li ottieni. Ergo, se un punto dovesse contribuire ad agguantare i 60 che paiono la soglia minima per sognare, ben venga anche quello. Poi bisogna sempre vedere la prestazione, ma tutto ciò che smuove la classifica in questo momento è da prendere con fiducia, visto che le distanze sono così ristrette.

 

 

Segno 2: quasi finita e comunque applausi. Perdere contro l’Inter vorrebbe dire che la corsa verso l’Europa sarebbe quasi finita. Mancherebbero ancora sei partite, certo, ma il contraccolpo psicologico rischierebbe di diventare letale, anche perché le forze in campo e a disposizione potrebbero davvero bloccarsi. I giovani, quando sei in corsa per un obiettivo, sono galvanizzati da quello che devi raggiungere e magari sono anche favoriti dalla prestazione di squadra; viceversa, inizierebbero le classiche partite di fine stagione con tanti buoni propositi, ma zero (o quasi) obiettivi.

Come contro la Sampdoria, seppur per motivi diversi e contro avversari molto più forti, è importante vincere, ma diventa davvero fondamentale non perdere: a quota 48 punti gli applausi per questi ragazzi sarebbero comunque doverosi (aggiungendo l’Europa League e la Coppa Italia siamo a quota 69 punti stagionali, un risultato insperato) con la consapevolezza che l’impianto è splendido e basterà qualche innesto per continuare a sognare anche l’anno prossimo con Gasperini al timone.

 

 

La probabile formazione: Barrow titolare. Dal punto di vista della formazione, certi che le ultime ore a Zingonia con il mini-allenamento del mattino possono ancora cambiare le carte in tavola, Gasperini dovrebbe sostituire Palomino con Caldara e Petagna con Barrow. In difesa, davanti a Berisha, tocca al ragazzo di Scanzo con Toloi e Masiello a fare da angeli custodi, mentre sugli esterni saranno Hateboer e probabilmente Gosens a giostrare da incursori, con de Roon e Freuler in mezzo. Cristante e Gomez saranno gli attaccanti, con Barrow a completare il tridente. L'alternativa è Cornelius ma i recenti problemi fisici del danese potrebbero lasciarlo inizialmente in panchina. Nell’Inter, senza Brozovic e Vecino, Spalletti dovrà fare a meno anche di Candreva, con Cancelo avanzato e Lisandro Lopez in campo da terzino. Prima volta da ex per Gagliardini a Bergamo, stadio pieno: sono attesi circa ventimila spettatori.

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