Pensieri di tifosi per la Juve Raccolta di emozioni e attese

Pensieri di tifosi per la Juve Raccolta di emozioni e attese
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Sono sincero, non sapevo come parlare di Juventus-Atalanta nel giorno della conferenza di Gasperini. Voi credete che sia facile raccontare ogni giorno qualcosa di interessante? È il nostro lavoro e lo facciamo sempre al massimo, ma in giornate come queste è difficile. Le emozioni sono tante, l’attesa è ai massimi livelli. Oggi, prima di andare a Zingonia a sentire il Gasp, volevo fare qualcosa di forte. Qualcosa che aiutasse ognuno di voi, lettori ma soprattutto atalantini, a sentirvi un po’ più vicini a quei ragazzi che domani sera proveranno a realizzare la settima meraviglia in casa Juve. Come fare? Ci ho pensato e poi ho scelto la via più semplice, quella più naturale. Nella mia rubrica di WhatsApp ci sono un sacco di tifosi. Ho chiesto a tutti la stessa cosa: mi scrivi un pensiero, un incitamento, ciò che vorresti dire alla squadra alla vigilia di Juventus-Atalanta? Hanno risposto in tanti, trovate tutto qui sotto, senza troppi filtri, senza troppe correzioni. Il concetto più importante è questo: provaci Atalanta, provaci senza paura. Ci sono parole toccanti, altre semplici ma tutte tremendamente sentite.

 

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Simone

«Come Davide contro Golia andate a Torino per affrontare la battaglia. Siete spinti da un popolo che vuole continuare a sognare, un popolo che ogni volta che scendete in campo soffre con voi. Tutti i nostri e vostri sogni possono diventare realtà se abbiamo ed avete il coraggio di perseguirli».

 

Giorgio

«È un momento magico, da pelle d'oca. Ogni volta che vedo quei colori, nero e azzurro, ogni volta che se ne parla è eccitazione pura. Paragonabile solo alla mia fuga dal collegio bresciano per non perdermi Atalanta-Malines. È pensando a quelle sensazioni che auguro ad ogni bimbo tifoso e ad ogni tifoso un po’ bambino di riviverle ogni domenica, al di là della vittoria e della sconfitta. Sta succedendo. Ma questa volta è ancora più forte l'orgoglio atalantino perché a sudarsela sul campo ci sono giovani orobici e meno giovani dallo spirito bergamasco acquisito. Un’alchimia vincente a prescindere dal risultato finale. Forza Ragazzi!!! Andare a giocarvela senza timore e con la voglia che sabato sera arrivi il prima possibile: è la nostra più grande vittoria».

 

Valentino

«Lontano da Torino e da Bergamo, ma sempre al suo fianco. Sabato sera (se si vince) le nostra urla raggiungeranno queste 2 città all’apparenza distanti. La nostra voce neroazzurra in terra bresciana. La Dea sempre nell’Olimpo degli Dei».

 

Diego

«Dea non mollare, ma continua a volare!!! Scriviamo la storia scecc!!! Adoss sensa püra!!! Forza ragazzi c'è la pratica Juve da archiviare, mai come ora ce la potete fare! Dai Atalanta non mollare!!!».

 

Matteo

«Diciamoci la verità, noi Atalantini non siamo abituati a tutta questa attenzione ed esposizione mediatica. I soloni in tv si riempiono la bocca enunciando, a mo’ di lezione scolastica, le meraviglie del settore giovanile, il grande lavoro del club e i magnifici risultati della prima squadra che sono l'emanazione della bontà dell'impegno espressa sopra. Succede poi che gli stessi, borbottano maldicenze con servilismo per arruffianarsi i "potenti del calcio". La piccola Dea, infastidisce seduta al tavolo dei club che contano. Dirimpetto, i conoscenti e gli amici di sempre, li trovi al bar, nei luoghi di lavoro se non in famiglia. I contro natura, quelli che di volta in volta, a seconda del match, raccomandano "clemenza" se non un certo "favore", battendo l'acerrima rivale. Come se tu, semplice tifoso, potessi accontentarli. Ed è qui che la nausea raggiunge il culmine, viscidi come sempre ma con riverenza. Dopo anni di fango, di anonimato e di salvezze sudate tra campo e spalti siamo lì, a giocarci l'impensabile con la Juventus a Torino. In fondo che costa sognare? L'Italia del football sabato sera si fermerà a guardarci ed è allora che capiremo d'aver vinto. Provaci ancora Dea!!! Perché come cantiamo in curva, "Devi sempre solo vincere". Please don't wake me up. (p.s.: se è troppo lungo, taglia copia incolla a piacimento; io voglio solo vincerla 4-0)».

 

Valo

«Continua a correre e a farci sognare magica Dea perché grazie a te, anche noi, fieri prigionieri di una passione, figli di un ideale che ci tiene fisicamente lontani da te in nome di antichi valori e per colpa di assurde restrizioni possiamo sentirci liberi di sognare. Perché la tua corsa alza il vento che lascia i nostri sogni liberi di volare. Dai Atalanta, vinci anche per chi manca».

 

Dafne

«Ragazzi credeteci e affrontate la partita di sabato a testa alta! Nessuna partita è impossibile!».

 

Carlo

«Siete il nostro orgoglio e il nostro vanto. Scrivete la storia della Dea e noi la tramanderemo insieme a voi ai nostri figli e nipoti dicendogli: io c'ero!!!».

 

Cri

«Ragazzi, Mister, state realizzando i nostri sogni, non solo per le vittorie importanti che ci avete regalato fino ad oggi, ma soprattutto per l'impegno e la voglia che ci mettete in ogni partita. Raramente ho visto giocare la Dea così bene. Sabato c'è un'altra di quelle gare che la logica e i numeri del passato ci dicono che non si può pensare di vincere. Ma voi ci avete dimostrato, dal Napoli in poi, che potete andare oltre ad ogni logica perché ci state mettendo cuore, grinta, voglia di vincere e divertirvi come squadra! Regalateci altri 95 minuti da Atalanta, regalateci altre emozioni».

 

Antonio

«Vorrei dire grazie ragazzi del sogno che mi fate vivere ogni domenica. La distanza come sapete da voi è tanta, ma sappiate che si arriva cosi vicini ogni qual volta che ottenete questi risultati. A Torino sabato andiamo tranquilli consapevoli e fieri dei nostri colori senza paura perché qualsiasi cosa succederà il sogno continua... Grazie Atalanta, grazie Bergamo. Dalla Toscana con voi nel cuore».

 

Ste

«Per sabato, da papà, direi solo una cosa: pensate a tutti quei bimbi (il mio piccolo Jacopo in testa) che per una volta sognano di battere la Juventus di tutti i loro amici che la tifano solo perché vince sempre. Verrebbe marchiata col fuoco della passione un'intera generazione di bambini. Un po' come successe a me con mio papà quando mi tenne in braccio tutto il tempo in curva in Atalanta-Malines, perché non c'era letteralmente spazio per i miei piedi! Mangiamoli con il nostro orgoglio e poi vada come vada...».

 

Marco

«Non abbiamo nulla da perdere a maggior ragione dato questo filotto di vittorie e la classifica. A Torino senza paura... Proviamo a vincerla!».

 

Daniele

«Comunque vada le emozioni e le godurie provate fino a qui sono indimenticabili. Grazie. Ora però possiamo passare dalla storia alla leggenda: una partita che tutti noi, giocatori, dirigenti, tifosi, potremo raccontare ai nostri figli e nipoti. Forza ragazzi, portiamo questa Dea nell'Olimpo. Solo Atalanta».

 

Sabrina

«Non succede, ma se succede... Sarebbe una soddisfazione alla quale ambisco dai primi passi mossi nel mondo Dea anni fa. Tuttavia Bergamo non ha bisogno di vincere contro la Juventus per essere grande. L'Atalanta non ha bisogno di essere grande se vince qualcosa. La Dea è immensa a prescindere dai sé! E ciò lo testimonia l'entusiasmo indescrivibile di questi tempi, che mi ricorda (anche se diverso) quello della cavalcata salvezza con Delio Rossi. Questo faceva e farà di noi, per sempre, una big».

 

Alfio

«Stay foolish stay hungry. Si accetta di perdere, ma sarebbe deludente farlo snaturando quanto di bello si è visto fare fino ad ora a livello di gioco. Tutti gli avversari battuti hanno sempre detto che abbiamo meritato: Sarri, De Boer, Spalletti, Di Francesco, Donadoni, vorremmo sentire le stesse parole da Allegri a prescindere dal risultato... Ma sen vens le mei!».

 

Maurizio

«Ragazzi fateci sognare ancora, il nostro cuore scende in campo con voi. Sabato sera sarò a Torino a incitarvi con tutto il mio amore per la Dea».

 

Calex

«Quel sogno che comincia da bambino... Di padre in figlio, Amore genuino... Fieri e spavaldi andiamo a Torino... Forza vecchio cuore Atalantino!».

 

Sigo

«Atalanta, il momento è storico. Parlate con uno juventino qualunque e vedrete la paura di perdere. Non è questa già una vittoria?
Siamo forti, siamo giovani, siamo l'Atalanta!».

 

Tito

«Che sabato sera entrino in campo con la voglia di lottare su tutti i palloni, senza inchinarsi davanti ai gobbi. Il motto è sempre quello: Adoma l'Atalanta ol rest al vansa».

 

Lissa

«Fino a qualche settimana fa, il vecchio Ferdinando, prima di ogni trasferta, mentre preparavamo i panini al Ristorante Castello del Vescovado di Tribunlina a Scanzo, ci guardava e ci diceva: "Sti a cà, ‘ndi a fa a edela pert". Era un grandissimo appassionato di Atalanta e mi spiace che non sia più tra noi per godere di questo magico momento. Mi piace pensare che da qualche parte, lassù in cielo, si stia godendo lo spettacolo della gente che ritorna a seguire in massa la Dea in giro per l’Italia, con la gioia nel cuore e la voglia di esserci. Ferdinando avrebbe compiuto 80 anni il 2 dicembre 2016, una vittoria sul campo dove non strappiamo i tre punti da un sacco di tempo è il regalo che vorrei per lui. Forza Ragazzi, proviamoci!».

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