Perché Luca Percassi in Lega è una bella notizia per la Dea

Perché Luca Percassi in Lega è una bella notizia per la Dea
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L’amministratore delegato dell’Atalanta, Luca Percassi, è stato eletto consigliere della Lega di serie A. Questa può sembrare una notizia di poco conto, il management del pallone non è argomento che appassiona i tifosi, eppure si tratta di una novità che ha un significato molto importante per tutto il mondo atalantino. Lasciando da parte strani discorsi sul peso politico, sul Palazzo da più parti evocato e tutte le altre suggestioni di questo tipo, l’elemento più importante che emerge dal nuovo scenario si chiama "considerazione".

 

 

L’elezione del Consiglio di Lega: Percassi secondo più votato. Senza entrare troppo nei meandri e nelle pieghe dello statuto della Lega, la partecipazione da consigliere dell’amministratore delegato nerazzurro è un grande segnale per tutti. Secondo per voti presi (14 su 20) dietro ad Antonello (Inter) e davanti a Fassone (Milan) e Campoccia (Udinese), Luca Percassi è sempre più considerato manager di grande livello dai vertici del calcio italiano. In un panorama fatto di proprietà straniere, tanti bei discorsi e pochi risultati, con una Lega che è stata commissariata prima di trovare dei vertici all’altezza, la figura del giovane dirigente orobico rappresenta una bella novità. A Bergamo proprietà e management sono la stessa cosa, Luca Percassi ha in mano l’Atalanta e la gestisce a tempo pieno con il padre Antonio, che partecipa alle decisioni più importanti ma che si fida ciecamente del figlio sia sotto il profilo finanziario che sportivo. Il fatto che Luca Percassi sia in prima linea anche nella gestione del mercato la dice lunga su come la famiglia voglia gestire "l’azienda" Atalanta.

Giovani, bilanci, risultati e stadio: "Modello Atalanta". A Bergamo ormai conosciamo tutti molto bene i plus della gestione Percassi, ma nelle ultime due stagioni, probabilmente anche grazie alle qualificazioni europee, l’Atalanta è stata riconosciuta come un modello da tantissimi operatori del mondo del calcio. Dopo Favini, la gestione del settore giovanile è un po’ cambiata con Costanzi, ma i risultati continuano a essere importanti, i successi della prima squadra sono sotto gli occhi di tutti e non si parla solo di classifiche ma anche di crescita del gruppo in termini di valore dei calciatori. Altri due fiori all’occhiello della Dea sono il bilancio e lo stadio. Da quando i Percassi hanno ripreso in mano la società, la crescita economica del club è stata costante e si poggia su basi solidissime. Non ci sono investimenti sui futuri piazzamenti europei ma ogni anno si sfruttano diritti televisivi e compravendita dei giocatori per aumentare le certezze economiche: con Gasperini è aumentata la portata degli introiti ma, guardando bene, si vede come la politica non sia affatto cambiata. Lo stadio poi è un fiore all’occhiello, nessuno in Italia aveva mai portato avanti un’operazione di acquisto dal Comune come hanno fatto i nerazzurri e nel giro di tre anni l’opera sarà compiuta.

 

 

Cosa può fare Luca Percassi per il nostro calcio. La nomina a consigliere di Luca Percassi può essere molto importante per tutto il movimento. Chiaramente non sarà lui a decidere in autonomia, esistono organi decisionali e regole ben precise, ma se si parla di sviluppo del prodotto è certo che il numero due dell’Atalanta può portare un’esperienza importante al servizio della causa. Luca Percassi non è uomo da sparate sui giornali o iniziative sconvolgenti, il suo approccio è pragmatico, silenzioso e molto strutturato e ci saranno sicuramente progetti ben definiti. Perché il calcio italiano migliori davvero servono una gestione economica più pulita, magari con una serie di regole interne più precise e ferree, stadi nuovi o ammodernati e nuove regole per favorire l’inserimento dei giovani nei campionati migliori. Non abbiamo la sfera di cristallo né conosciamo in dettaglio le idee di Percassi Junior, ma se uno come lui, a 37 anni, viene eletto in Consiglio di Lega di Serie A significa che il lavoro che sta facendo e il modo di porsi sono apprezzati in un mondo di squali come quello del pallone italiano.

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