Petagna, da terza alternativa a regista del gioco nerazzurro

Petagna, da terza alternativa a regista del gioco nerazzurro
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Andrea Petagna è un centravanti unico nel suo genere. L’Atalanta, dopo aver iniziato la stagione con Paloschi titolare e Pinilla prima alternativa, settimana dopo settimana ha scoperto questo aitante ragazzo classe 1995. Acquistato da Sartori a gennaio per un milione di euro (il Milan non ha nessun diritto su di lui, il giocatore è tutto atalantino), è diventato una delle più belle realtà della formazione bergamasca.

 

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I numeri Petagna in questa stagione. Nipote d’arte, visto che il nonno Francesco è stato prima giocatore e poi allenatore di gente come Fabio Capello ed Edy Reja, Petagna ha collezionato in questo girone di andata 15 presenze di cui 13 da titolare e due da subentrante (contro Lazio e Sampdoria). I minuti ufficiali in campionato sono 1044 con 3 reti segnate, 14 tiri in porta, 6 tiri fuori e 17 occasioni potenziali da gol. Uno dei numeri più incredibili di Petagna riguarda gli assist: secondo la Lega Calcio, il ragazzo triestino ha servito per 11 volte i compagni in una posizione potenzialmente decisiva per andare in gol. Il numero 29 orobico è uno che picchia più di quanto venga picchiato (26 falli fatti a fronte di 18 subiti) e la sua spiccata vocazione alla manovra è confermata dal numero dei palloni persi (ben 57) rispetto a quelli recuperati (solo 18). In squadra, solo Kessie (72), Gomez (71) e Conti (61) hanno perso più volte il controllo della palla rispetto a lui e basta leggere i nomi dei compagni che gli sono davanti in questa speciale classifica per capire quanto il gioco atalantino passi forzatamente da Petagna.

 

Atalanta's Andrea Petagna (L) and Genoa's midfielder Olivier Ntcham during  the Italian Serie A soccer match Atalanta vs Genoa at Stadio Atleti Azzurri d'Italia in Bergamo, Italy, 30 October 2016.  ANSA/PAOLO MAGNI

 

Perché è determinante per il gioco atalantino. Lo sviluppo della manovra nerazzurra trova in lui uno splendido "smistatore" di gioco offensivo. Anzi, il termine corretto è regista offensivo. Al numero 29 triestino arrivano palloni alti, palloni bassi, cross laterali oppure vicini al centrocampo, non ci sono problemi né differenze, il credo di Andrea è «controlla, difendi, appoggia e riparti». Detta così, può sembrare tutto elementare ma sono le scelte di Petagna a dare un contributo decisivo alla manovra. Quando ti aspetti l’appoggio, lui sterza e parte. Quando ti aspetti il tocco di prima, arriva lo stop e quando pensi alla giocata facile, ecco il tocco laterale. I compagni ormai hanno imparato che dare la palla a Petagna permette di far salire la squadra e allentare la pressione. Se il centravanti si è spostato sulla destra, ci sono Kurtic e almeno altri due compagni che si fiondano nello spazio e i primi due gol di Verona (con Gomez a centro area) certificano come la manovra orobica si basi sulle capacità tattiche e sulla bravura nei movimenti con e senza palla del ragazzo. Dopo una partenza da "terza alternativa", oggi è indiscutibilmente il punto di riferimento avanzato di Gomez e compagni.

 

21-08-16 ATALANTA - LAZIO CAMPIONATO SERIE A TIM 16-17  ESULTANZA GOSL 4-3 ANDREA PETAGNA

 

Dove può migliorare ancora. Se ci si chiede dove possa migliorare ancora Andrea Petagna, è facile rispondere che deve farlo in zona gol. Sicuramente negli ultimi metri l’istinto del killer alla Pippo Inzaghi o che ha dimostrato Paloschi (ovviamente con le dovute proporzioni) può aiutare e nessuno adesso può sapere se Petagna ha questa caratteristica, magari nascosta. Dal punto di vista fisico e tecnico, allenare la rapidità di esecuzione e migliorare la capacità di fare la scelta giusta quando il traffico in area di rigore aumenta rappresenta un buon approccio per il definitivo salto di qualità. Il tecnico Gasperini continua a ribadire che prima o poi il centravanti inizierà a fare gol e nessuno ha motivi per non credere all’artefice principale di una macchina meravigliosa come è l’Atalanta di oggi e quindi non resta che aspettare. A maggior ragione, sul mercato i nerazzurri non hanno affatto bisogno di un vice Petagna che segni di più da mettere in concorrenza con lui. Una squadra che ha il sesto attacco del campionato e ha portato in gol ben dieci giocatori difficilmente può migliorare ancora cambiando il perno centrale di tutta la manovra offensiva.

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