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Droni commessi e robot badanti Cose nient'affatto dell'altro mondo

Droni commessi e robot badanti Cose nient'affatto dell'altro mondo
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Quando nel 1999 un Robin Williams coperto di ferro e bulloni faceva conoscere al mondo una geniale e innovativa possibilità di prestare servizio nella case (il riferimento è, naturalmente, al film L’uomo bicentenario) il primo pensiero che balzò nelle menti di tutti fu senz’altro che non sarebbe stato affatto male poter sfruttare una possibilità del genere. Ma questo sogno, chiaramente, veniva immediatamente oscurato dalla cruda realtà dei fatti per cui tecnologie di questo genere potevano esistere solo nelle trame fantascientifiche di Chris Columbus. E invece, notizia dell’ultima ora: una sorta di uomo bicentenario potrebbe essere presto nelle case di ognuno di noi, anzi, non solo nelle case ma anche dietro ai banconi dei tanti negozi che affollano le nostre città.

 

 

Il robot badante. La trovata del badante robot arriva proprio nel momento in cui a Bruxelles, la Commissione Europea, sta riflettendo su come la robotica possa aiutare ad affrontare il problema dell’invecchiamento globale. Il progetto in agenda è chiamato Ramcip e al momento è già stato finanziato con la bella cifra di 4 milioni di euro. Per questa ragione saranno presto presentati a Bruxelles ben 17 prototipi di robot domestici, tre dei quali sono stati elaborati dall’istituto di Tecnologie della comunicazione, dell’informazione, della percezione della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Gli studiosi di quest’università già diversi anni fa avevano presentato alla fiera di Shangai un robottino in grado di bussare alle porte delle case e aiutare le persone nello smistamento della raccolta differenziata. Ma i loro studi sono progrediti, concentrandosi maggiormente su come sviluppare questi avveniristici robot nel campo assistenziale.

Dei tre prototipi che verranno presentati a Bruxelles «uno è una sorta di garzone di bottega, che esce sul pianerottolo, prende l’ascensore, preleva la spesa e la porta in casa» spiega un articolo de La Stampa. Gli altri due, invece, sarebbero dei veri e propri badanti robot. Il primo, da utilizzare all’interno delle mura domestiche, è in grado di somministrare le medicine nelle giuste dosi e al momento prestabilito e può accompagnare l’anziano in bagno prendendolo praticamente sottobraccio, in modo da evitargli improvvise e brutte cadute. Il robot per esterno è in grado di riconoscere i semafori, gli incroci e le strisce pedonali ed è pronto a contattare familiari e parenti in caso di pericolo o aggressione. Funzionano tutti e tre tramite comandi vocali. L’unico inghippo? Non parlano e non sono in grado di comunicare in alcun modo con la persona che assistono.

 

http://youtu.be/-JGtXptY6gQ

 

Il drone commesso. Potremo presto dire addio a quelle lunghe attese che spesso siamo stati costretti a vivere nei negozi, quando il commesso si allontanava da noi per andare a cercare se la taglia che non riuscivamo a trovare tra gli scaffali fosse comunque disponibile in magazzino per l’acquisto. A Tokyo, la Crocs, importante azienda calzaturiera, ha lanciato in fase sperimentale il primo drone commesso della storia. Come funziona. I clienti entrano nel negozio e scelgono da un tablet il modello e la taglia della scarpa che desiderano comprare. «A quel punto – spiega un articolo di Rainews - si attiva un apparecchio dotato di una calamita con la quale pesca le scarpe che si desiderano, si libra in volo e la porta direttamente al destinatario». Come abbiamo già detto, quest’innovazione, attiva nel negozio nipponico dall’8 marzo, è la prima messa in pratica di una lunga serie di studi che ogni anno vengono sviluppati sul tema. Inoltre, Morrie Fujita, vicepresidente e general manager di Crocs Giappone, ha spiegato che l’utilizzo del drone all’interno del loro store altro non sarebbe che un brillante esperimento pubblicitario. Un esperimento, però, che fa ben sperare.

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