Bello il reggiseno a balconcino, però...

Pensieri segreti di una commessa Consigli per acquistare intimo sexy

Pensieri segreti di una commessa Consigli per acquistare intimo sexy
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Ci eravamo lasciati con l’ingresso in negozio di una cliente indecisa sul suo prossimo completo intimo. La cliente indecisa prima di compiere questo ardito gesto ha sicuramente passeggiato nervosamente avanti e indietro nella galleria per ore e forse anche giorni, prima di entrare. Non oso immaginare quali e quante paranoie hanno albergato nella sua testa prima di questo momento, ma se è giunta qui la motivazione deve essere forte. Benissimo, perché quindi non spingersi fino in fondo nel gesto di coraggio e prendere una posizione netta su ciò che volete? Invece no, una volta arrivata davanti ai modelli più piccanti, l’indecisa piomba di nuovo nel limbo dei suoi tentennamenti. E dopo essersi mangiata tutte le unghie, tutte le pellicine e aver scritto a tutte le amiche della sua rubrica, si rivolgerà purtroppo alla commessa. «Scusi, ho bisogno di un consiglio sull’intimo».

 

 

La prima domanda già lascia presagire grande acume e disinibizione, ma la commessa evita il sarcasmo e risponde con gentilezza: «Che cosa aveva in mente?». Errore. Mai, mai chiedere a una donna indecisa che cosa ha in mente, soprattutto se in quel momento rappresentate per lei la scialuppa di salvataggio nel mare delle sue insicurezze sessuali, di coppia, caratteriali e commerciali. È come scoperchiare il vaso di Pandora in un giorno in cui Pandora ha la sindrome premestruale ed è stata appena mollata dal fidanzato. «Vorrei un completo provocante ma non volgare, che esalti le mie forme ma senza essere troppo appariscente. Sa, io sono una persona semplice, però vorrei apparire passionale ma anche un po’ misteriosa perché è sempre bene non concedersi subito; certo, poi il colore dovrebbe essere intonato alla mia carnagione e poi non lo voglio troppo succinto perché non vorrei dare una cattiva impressione». Praticamente vuole un completo intimo che le doni il fascino di una principessa, ma l’esperienza di una maitresse, facendola però sentire come una ragazza di campagna. Aspetti un attimo che sfrego la lampada e chiediamo al genio se ci sono ancora miracoli disponibili per oggi.

Oppure potreste trovare la cliente sintetica-romantica, che vi risponde con aria sognante: «Qualcosa di speciale». Per la povera commessa, ignara di chi sia il vostro partner e ignara di cosa voi stiate immaginando, questa risposta non ha nessun valore. È come rispondere «avevo in mente di comprare delle mutande». Ah, ora è tutto molto chiaro. In entrambi i casi, non avete alcuna indicazione di cosa realmente sia adatto per la cliente, ma probabilmente non lo sa nemmeno lei; fino a ieri comprava slip ascellari con sopra stampato Snoopy, quindi la sua competenza in fatto di sensualità è pari a quella del vostro attaccapanni. Tocca a voi decidere il destino erotico della sprovveduta donna che avete di fronte; siete delle vestali della sensualità, quando vi hanno assunto nessuno ve l’ha detto e comunque vi pagano troppo poco.

 

 

Comunque, care le mie novelle Lolita, vi esorto con i seguenti esempi a essere molto più consapevoli di voi stesse prima di entrare in un negozio, onde evitare che la commessa debba essere troppo sincera (per non dire sfacciata) con voi. Il reggiseno a balconcino attira sempre molto. Compie magie. Trasforma le carenze in abbondanze e le decadenze in tracotanze. Immagino però che nella vostra serata speciale a un certo punto arriverà un momento in cui il reggiseno dovrà essere tolto e... come vi sentireste se dopo aver guardato a lungo un panino col salame, nel momento di mangiarlo veniste a scoprire che il pane era tutto polistirolo? Anche il perizoma stimola molto il vostro immaginario, ma come già ho detto, voi non siete il manichino. Purtroppo per noi tutte, la gravità non ci aiuta; portare un perizoma senza sembrare un arrosto con lo spago è un’impresa difficile. Non ho detto impossibile, ma vi prego di osservare bene il vostro posteriore prima di uscire di casa. Non costringete la commessa a pericolose perifrasi come: «Io starei su qualcosa di meno invasivo», o anche «prediligerei qualcosa che avvolge di più». Sulle trasparenze, invece, vi vedo sempre scettiche. Certo, se magari prima di passare in negozio faceste un giro dall’estetista, risulterebbe più semplice constatare l’effetto. Invece no, quando venite a comprare l’intimo siete come il gregge prima della tonsura. Va bene che siamo tra donne, ma anche le commesse hanno i propri limiti di visualizzazione. E finora stiamo parlando solo di mutande e reggiseno. Ma non di sola biancheria vive la donna...

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