E pure guepiere e body

Pensieri segreti di una commessa Dalle autoreggenti alla sottoveste

Pensieri segreti di una commessa Dalle autoreggenti alla sottoveste
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Come preannunciato, la scelta a volte non si limita al solo intimo. Le clienti che si sentono veramente in vena di serate piccanti a volte osano e si spingono ben oltre il completo intimo. Avete tutta la mia approvazione, credo che il contorno esalti assolutamente il piatto, per usare una metafora appetitosa. Tuttavia vi esorto (e vi prego) di accrescere la vostra consapevolezza prima di venire a fare acquisti; evitate di mettere come contorno al vostro arrosto dei pezzi di banana. Più che esaltare il piatto, create dubbi esistenziali (come per esempio «forse non mi piacciono poi così tanto le donne»). Purtroppo per le commesse e per alcuni partner, la consapevolezza non è un dono comune. Ecco quindi che la nostra cliente si addentra in un campo rischioso, il cui esito potrebbe essere strepitoso oppure terrificante. Le calze autoreggenti.

 

 

Requisito fondamentale per le calze autoreggenti, mi dispiace dirvelo, ma sono delle gambe che si sostengano altrettanto autonomamente. Se non possedete un paio di arti inferiori che vi permettono di indossare delle calze con l’elastico senza che questo vi si arrotoli ogni due secondi in fondo alle caviglie, vi prego di desistere. Potrebbe non essere molto sexy vedervi rimboccare le vostre autoreggenti come mia nonna si rimboccava i collant dopo essersi sfilata gli stivali dell’orto. Altrettanto poco sexy potrebbe essere l’impatto di quando le autoreggenti stanno sì al loro posto, ma solo perché sono così strette da affondare nella vostra coscia abbondantemente e creare quell’effetto “arrosto ripieno” che potrebbe stimolare nel vostro partner l’appetito sbagliato. La guepiere invece è uno strumento che spesso vi mette in difficoltà. Ne siete incuriosite, care clienti, ma non avete bene idea di come si infili quella diavoleria. Vi svelo che non è un articolo che si allaccia attorno alle spalle come alternativa alle spalline del reggiseno, né è fatto per sorreggere l’orlo cedevole di qualche mutanda antica. Una volta capito che si infila intorno alla vita e che quei laccetti si agganciano a delle calze appositamente create senza elastico, tutte quante vi sentite subito più disinibite. Fate la vostra apparizione fuori dal camerino come se foste delle spogliarelliste al night; peccato che non abbiate esattamente la stessa disinvoltura. Le vostre intenzioni sono sicuramente buone, nella vostra testa siete molto sensuali. Ma come al solito il vostro livello di controllo sul corpo non è ottimale, quindi invece di provocare eccitazione con le vostre movenze da dee, suscitate timore evocando John Wayne in Il massacro di Fort Apache. «Signorina, non è una fondina con le pistole», vorrebbe dirvi la commessa attonita, ma invece vi dice: «Potremmo trovare anche qualcos’altro se non si trova a suo agio con questo». Ovviamente i sottili consigli della commessa non vengono accolti e ve ne uscite fiere con il vostro cinturone per Magnum 44 di pizzo.

 

 

Merita una menzione anche il body. Il body sta tornando in voga perché vi consente di mascherare le vostre cosiddette imperfezioni sotto a un indumento che tutto sommato può dire la sua in quanto a sensualità. Se volete un consiglio spassionato da esteta, evitate body troppo sgambati che fanno molto Baywatch ma che disattenderebbero le aspettative (a meno che voi siate delle biondone fisicate), ma evitate anche il contrario, cioè body che vi segano la gamba all’attaccatura della coscia e che hanno quell’effetto “costume anni ‘40”. «Io starei sul classico», vi scongiura la commessa vedendovi indossare dei body fatti di fili tirati qua e là che vi fanno sembrare una proiezione ortogonale uscita male.

Ho lasciato volutamente per ultima la sottoveste. La sottoveste rappresenta secondo me un ottimo compromesso tra la volontà di essere osé e la ragionevolezza estetica. È qualcosa di insolito, può creare mistero, con qualche tipo di tessuto può provocare piacevoli sensazioni tattili e può persino farvi sentire più sicure perché siete comunque un po’ coperte. Va bene qualsiasi tessuto, qualsiasi colore, qualsiasi decorazione. Solo di una cosa dovete avere cura: l’effetto campana. Badate bene alla lunghezza della vostra sottoveste. Si tratta di pochi centimetri che però modificheranno totalmente l’effetto per chi vi guarda. Evitate le sottovesti che arrivano a filo gluteo, a meno che abbiate vinto recentemente il primo premio per “miss gluteo di ferro”. A meno che siate sicurissime dell’amore del vostro partner, non sfidate la sorte, sono dettagli che restano impressi indelebilmente nella mente di chi vi guarda. Potreste passare dall’essere delle ninfe piene di fascino a essere delle abat-jour con le gambe corte.

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