Non conviene, davvero

Pensieri segreti di una commessa L'inganno della piscina da giardino

Pensieri segreti di una commessa L'inganno della piscina da giardino
Pubblicato:
Aggiornato:

Analizziamo un’altra grande turba estiva che colpisce i nostri beneamati clienti. La piscina da giardino. Chiunque abbia dei figli prima o poi è costretto a passarci. La piscina è un sogno comune a tutti i bambini, si vede in televisione, se ne vede qualcuna in giro e poi l’acqua è divertente. I genitori meno fortunati, che non hanno una piscina vera a portata di mano, sono costretti ad attrezzarsi. Anche io ne avevo una quando ero bambina. Era tonda, alta mezzo metro scarso e aveva il diametro del catino dei panni di mia nonna, più o meno. Dopo il secondo anno di utilizzo, aveva anche un sacco di rattoppi di mastice che la rendevano particolarmente vissuta. È durata fino a quando i miei piedi hanno iniziato a sporgere dal bordo.

 

 

Ma i tempi sono cambiati. Ora esistono piscine gonfiabili e componibili su cui quasi si deve pagare l’IMU. Praticamente sono delle portaerei parcheggiate nel vostro giardino. Il cliente tipo arriva con il pargolo nel passeggino e la moglie già in bikini per l’occasione. Iniziano ad esaminare le piscine. Le pozze vecchio stile esistono ancora, ma ormai non usano più; l’anno prossimo le regaleranno come inserto a Donna Moderna. Il cliente cerca una piscina diversa, una che duri nel tempo e in cui il bambino possa sguazzare come al mare. Dimensione del bambino: un metro scarso. Dimensioni della piscina: dodici metri per quattro con profondità tre metri e mezzo per i tuffi olimpici, «non si sa mai che ci venga la passione di saltare dal terrazzo». Iniziano a borbottare tra loro. Il pupo ovviamente si visualizza già nell’acqua, la madre adocchia il lettino gonfiabile matrimoniale con vano porta bibite e porta riviste. Il padre è l’unico un po’ scettico, che fissa il cartellino del prezzo a tre cifre, quasi quattro. Ma lo scetticismo dei padri in materia di prezzi si vince facilmente. Bastano cinque minuti di azione combinata tra strilli del figlio, bla-bla della moglie su come «sia un investimento che poi dura, risparmiamo sulle vacanze, vuoi privare tuo figlio della sana attività fisica in acqua, pensa a quando tornerai dal lavoro e potrai entrarci» e una non meglio definita allusione a uno sciopero coniugale. Non ho mai visto un uomo impuntarsi e superare questo gioco di squadra. «Vogliamo quella», dice ovviamente la moglie, mentre lui ha la sensazione che qualcosa gli sia sfuggito.

 

 

L’addetta vendite è già in modalità zio Paperone con i dollari nelle pupille. Dovete sapere, cari sprovveduti clienti, che una piscina ha una serie di accessori indispensabili che la commessa dovrà per forza consigliarvi calorosamente, pena la trasformazione della vostra bellissima piscina in un vivaio di rane. «Ottima scelta! Vi mostro quali altri componenti dovrete acquistare per usarla al meglio». Si apre un mondo, che per i poveri padri sprovveduti, cresciuti sguazzando nella vasca da bagno, è l’inizio della fine. Filtro a sabbia o a sale, prefiltro, cloro in pastiglie, misuratore di ph e di cloro, telo copri piscina, retino per le foglie, pompa aspira fango, tubo di scarico. «Ovviamente lei sa già come occuparsi di una piscina», chiede la sadica commessa al padre. Sguardo smarrito e timoroso di lui, che di tutti gli attrezzi appena nominati conosce soltanto il retino. La moglie e il pargolo si girano e lo osservano come se avesse appena affermato di non conoscere Gesù. Allora, inorgoglito dal suo ruolo di padre, annuisce. «Certo, mi dia tutto il necessario e poi ci penso io». La commessa inizia quindi a caricare tutto, ridendo sotto i baffi.

 

 

Sa benissimo che la piscina che ha appena venduto dopo il primo utilizzo per la festa di compleanno del figlio (con i suoi quarantacinque amichetti) diventerà un minestrone. Allora, mentre la moglie in bikini storcerà il naso e salverà il bambino dalla melma assassina, lui proverà a pulirla usando la pompa aspira fango (dopo essere tornato dal lavoro, con la bella calura delle sei). Ma nessuno gli ha mai spiegato come funziona, e dopo due passate avrà ottenuto soltanto molte imprecazioni (che dimostrano, in effetti, la sua conoscenza di Gesù); proverà quindi con il retino, ma sarà solo un rimescolamento di capelli e insetti. Resterà allora soltanto l’arma chimica: con il misuratore di ph e cloro tenterà di capire il dosaggio corretto. Che comunque si concluderà con il lancio di una manciata di pastiglie a casaccio dentro la vasca, lasciandola scoperta; quindi durante la notte attirerà tutta la popolazione di zanzare e la mattina il filtro a sabbia compirà l’azione finale, sputando terriccio sporco sul fondo.

La commessa sa già tutto questo, mentre carica sorridendo il vostro carrello con una spesa che vi permetterebbe di andare tranquillamente una settimana al mare. Nel salutarvi, vi lascia un misterioso opuscolo sulle piscine comunali. Tenetelo da conto.

Seguici sui nostri canali