Seconda edizione di Mr. Wolf’s Bazaar

Il vintage domenica va in fabbrica Ci sono anche le Polaroid storiche

Il vintage domenica va in fabbrica Ci sono anche le Polaroid storiche
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In questi giorni si parla molto di Polaroid, perché la macchina che stampa le foto in un paio di minuti ha compiuto settant’anni. Saranno degli anni ’70, in particolare modello Pronto 600, quelle in vendita domenica dalle 10 alle 20 allo Spazio Fase di Alzano. Funzionanti con pellicole ancora in produzione, acquistabili nei negozi di fotografia o online. Ma si troveranno anche vecchi e preziosi contenitori, e non solo vasi, fatti rivivere grazie all’ospitalità offerta a piante grasse e succulente. E un’ampia selezione di vinili ed editoria musicale, tra grandi classici e chicche da collezione.

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Quando lo stile resiste alle mode e al tempo, gli oggetti che ne sono espressione continuano ad aver qualcosa da dire. Lo faranno per la seconda edizione di «Mr. Wolf’s Bazaar», vintage market votato ad abbigliamento, modernariato, design industriale, musica, riviste, rarità, collezionismo. Fa da cornice il colonnato al secondo piano dell’ex Pigna (ingresso gratuito). Il nome della manifestazione non ha attinenze con il signor Wolf di «Pulp Fiction», risolutore cinico di problemi. «Abbiamo pensato di affidare le chiavi dell’evento a un personaggio – chiarisce Nicoletta Brescianini di Coffee n Television, direttore artistico dello Spazio Fase – che invitasse il pubblico ad entrare. Un personaggio impolverato, simpatico, garage, vestito sixties, con giacchina stretta e fuori taglia, stralunato. Abbiamo scelto un lupo».

Espositori raddoppiati. Dopo il successo della prima edizione, quando gli espositori erano una quarantina circa, l’offerta è praticamente raddoppiata, oltrepassando quota ottanta. Non di solo shopping però vive l’appassionato di vintage. L’area food è molto curata, come sempre al Fase. In questo caso il nome è d’obbligo: Osteria del Lupo. I punti dove mangiare e bere in realtà sono cinque: si va dalla pausa caffè al pranzo, con leccornie di varia provenienza. Per arrivare alle birre artigianali, alla merenda e ai dolci in generale. Chi vuol portare i bambini ha un’area dedicata a cui far riferimento, curata dall’associazione Mothern: duecento metri quadrati pensati per le famiglie e gli under 10 con spazio morbido, istallazioni e attività per tutta la giornata. E poi la musica, tutto votata al «periodo d’oro» dei Cinquanta e Sessanta. L’area dedicata è stata pensata come salto nel tempo in una vecchia balera: poster pubblicitari sixties degli amari italiani, vecchi divani, «bar sport» datato, palla strobo da discoteca, tendaggi bordeaux, dj set senza sosta.

Da dove veniamo. Il bazaar è uno spin-off del Factory Market, in sostanza, che ha sempre avuto un’anima vintage, ma nel corso del tempo ha virato verso creatività e artigianato. «Le richieste di partecipazione sono state numerose – spiega Nicoletta Brescianini - ma per avere una qualità eccellente abbiamo fatto selezione e preferito restringere il campo. Per dare al visitatore un vero vintage, non un generico second hand. Niente chincaglieria. L’idea alla base di questo format nasce proprio dalla volontà di alzare ulteriormente il livello dei progetti all’interno dello Spazio Fase. Eventi non nuovi per forza ma con un taglio nuovo, curati nei dettagli».

I quattro format di «Coffee n Television». Dopo una serie di location diverse, tra cui l’Edonè, sono approdati alla cornice perfetta: il FaSe (Fabbrica Seriana Energia) di Alzano, splendido recupero di un prezioso sito di archeologia industriale che coniuga con equilibrio passato e presente. Gli spazi dell’ex-cartiera edificata nel 1839, un tempo popolati da operai, hanno cominciato a ospitare appena due anni fa (era marzo 2015) appassionati di shopping ricercato ed espositori da tutto il nord Italia con autoproduzioni, curiosità, modernariato, vinili. Fu l’inizio di una storia di grande successo, nata grazie al fiuto di Nicoletta Bresciani e Alberto Guerrini di Coffee n Television, capaci di selezionare progetti originali e di interesse. Fino a far diventare l’ex Pigna il «place to be» bergamasco. Dalla «serie» iniziale, di gran successo, il Factory Market ha poi generato una serie di spin off di settore, tenendo sempre il timone del mood sul livello dell’alternativo di moda. Così, ecco nascere Raggio, dedicato alla passione per la bici artigianale; Mr. Wolf Bazaar, votato espressamente al vintage; e soprattutto Big Food, che ha cavalcato la moda del cibo da strada, puntando sull’evoluzione verso l’eccellenza delle sue proposte, nonché nella provenienza degli artigiani che ne diffondono il verbo su motocarri pittoreschi. In totale quattro format: il «Factory» ha tre edizioni annuali; Big Food e Raggio due; «Mr Wolf» una, per il momento. Neppure una volta al mese, dunque, il market va in fabbrica. Che è un bene: l’evento inflazionato non piace a nessuno. E decisamente non è trendy.

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