Fiera dei Librai, 30 aprile

Gli Animali Mitologici Bergamaschi diventano un libro da non perdere

Gli Animali Mitologici Bergamaschi diventano un libro da non perdere
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Domenica 30 aprile verrà presentato alla Fiera dei Librai il libro Animali mitologici Bergamaschi, scritto da Vecchio Daino, al secolo Ezio Foresti, con le illustrazioni del Toma, Emanuele Tomasi. L’incontro si svolgerà in Domus, alle 16. Ormai non c’è più nemmeno bisogno di presentarli, gli Animali mitologici: pagina Facebook di successo, calendari immaginifici e rubriche settimanali sul nostro giornale online. Un pezzo non marginale di Bergamopost sarà dunque nel libro e alla Fiera dei Librai, quest’anno ricca come mai prima. Il volume, un compendio del meglio uscito finora dalla mente fervida di Ezio Foresti e dalla matita fantasiosa di Emanuele, è lungo il giusto: 106 pagine di insulti divertenti, di figure a metà tra la letteratura e la quotidianità, decaloghi dialettali nei quali ognuno di noi può ritrovarsi. Conterrà inoltre la prefazione del nostro direttore, Ettore Ongis.

 

La lépera.

 

Come è nata l’idea. «Tutto è partito dal Toma – racconta Ezio –. Qualche mese fa, intorno a gennaio, ha pensato di raccogliere il meglio dei nostri primi tre calendari (2014-'15-'16) con i primi dodici animali mitologici bergamaschi, con cui abbiamo iniziato, e alcuni degli altri che abbiamo proposto in seguito. Inizialmente ne abbiamo stampate 80 copie, in modo autonomo e assolutamente artigianale. Abbiamo poi constatato che la cosa piaceva e abbiamo trovato un accordo con la casa editrice Sestante, che si occupa anche di editoria locale. È arrivata di conseguenza la possibilità di lanciarlo alla Fiera, dove è già reperibile e lo sarà in esclusiva sino al termine della manifestazione. Poi verrà distribuito in diverse librerie del territorio».

Animali mitologici ovvero tipi umani. Sono state inserite nel volume le trovate più geniali del duo creativo: «Innanzitutto gli animali mitologici: dal ligurù alla sőmia dal cül pelàt, dal rangotàm alla lépera. Sempre riprendendo lo stile del Manuale di zoologia fantastica di Borges, all’interno del quale ad esempio mi aveva molto colpito l’odradek, quell’esserino fatto di nulla e di polvere, che poi sarebbe il nostro barlafüs, o ciànfer. La ricerca letteraria ha dato dignità alla galleria di personaggi bergamaschi, vere e proprie maschere. Tutta l’idea degli Animali nasce da Borges e da quello che diceva mio nonno, gli insulti che ripeteva lui: principèssa dal cül de pèssa, ragn de murù e così via.

 

Questi sono i motivi che abbiamo scelto. Naturalmente ce ne sono molti altri. Che ne dite di aggiungere i vostri?
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Pubblicato da Animali mitologici Bergamaschi su Giovedì 20 aprile 2017

 

Fondamentale è stato poi l’intervento del Toma: non avrei mai pensato ai calendari se non avessi visto i suoi disegni, che recuperano la grafica bergamasca satirica dei primi del Novecento di Cinto Galizzi, aggiungendo la dimensione fantasy che gli deriva dal suo essere un giocatore di ruolo e modellatore 3D fantasy. Lui è permeato da questo universo fantastico. Le illustrazioni amplificano l’immaginario legato agli animali mitologici e danno anche delle chiavi di lettura. Alcuni di questi personaggi sono diventati infatti protagonisti delle nostre vignette quotidiane, come il cà bordó che rappresenta l’uomo qualunque bergamasco con la sua copia dell’Eco sottobraccio, la lépera invece è la classica comare velenosa. I dettagli delle immagini già indirizzano la lettura: il giornale sottobraccio è intitolato L’Ego, il rangotàm coi tatuaggi è un personaggio antico ma senza tempo, sempre attuale». Nel libro ci sono 36 di queste splendide bestie che sono poi dei tipi umani.

I decaloghi tematici. Una seconda parte del volume è costituita dalla selezione dei migliori articoli che in questi anni Ezio ha scritto per Bergamopost. Da dove arrivano gli spunti per questi divertentissimi decaloghi? «Soprattutto dall’osservazione della contemporaneità. Cerchiamo di capire quale sia il filo conduttore di quella che è la quintessenza del bergamasco. C’è quindi una lettura degli avvenimenti attraverso un filtro orobico. Il bergamasco che si viene a delineare ha nuovi stimoli, ma mantiene i suoi tratti immutabili. La gente reagisce positivamente a questi decaloghi perché si riconosce. Abbiamo scelto quelli che per noi sono gli argomenti più interessanti: il bergamasco all’esterole mogli, i soldi, il lavoro. Insomma tutti gli aspetti più importanti dell’esistenza. La summa di quanto fatto finora, ma in un libro decisamente agile».

 

La principessa dal cül de pessa.

 

Il successo social. Ormai la pagina Facebook degli Animali ha oltre 16mila seguaci: «L’esplosione social è arrivata con il primo post della serie Bergamasco lingua viva, che fa la parodia degli ammonimenti dell’Accademia della Crusca per cui bisognerebbe evitare i vocaboli inglesi. Ci siamo inventati questa rubrica in cui i vocaboli inglesi vengono sostituiti da quelli bergamaschi, per poi arrivare al latino, al francese, all’italiano burocratico. Tutto ciò che facciamo rientra in un discorso preciso di recupero del dialetto: cerchiamo di scriverlo nel modo ritenuto corretto dal Ducato di Piazza Pontida, tentando di far passare questo concetto alle persone. Pubblichiamo anche dei piccoli video didattici che spiegano come scrivere e pronunciare. Abbiamo fatto anche il navigatore in bergamasco, con tutte le indicazioni in dialetto. I nostri post non sono solo in bergamasco, ma non mettiamo quasi mai la traduzione delle parti in dialetto. Lo sforzo di capire cosa c’è scritto è importante, altrimenti sarebbe come mettere dei sottotitoli. Vanificheremmo i nostri sforzi».

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