Dalle Parodi a Giacomo Agostini

Chi c'era alla cena stellata ad Astino

Chi c'era alla cena stellata ad Astino
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Tre ricorrenze da festeggiare, 22 chef stellati e la meravigliosa location dell'ex Monastero di Astino (pioveva, ma la perfezione non è di casa in questo mondo): questi gli ingredienti di una serata da ricordare andata in scena domenica 29 maggio. Partecipare costava 130 euro, a meno che non foste tra i pochi fortunati ad aver ricevuto un invito, ma visto il sold out e le circa 600 persone presenti si può tranquillamente definire un successone. Stiamo parlando della cena stellata di Astino, organizzata per festeggiare l’apertura dell’Anno del Turismo in Lombardia 2016-2017, il lancio del progetto Ea(s)t Lombardy Regione Europea della Gastronomia 2017, ossia il prestigioso riconoscimento d’eccellenza assegnato alle quattro province di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona, e le celebrazioni per il mezzo secolo di vita del Ristorante Da Vittorio della famiglia Cerea.

 

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Da tempo Bergamo non si trovava ad essere teatro di un evento così mondano e glamour, aggettivi che forse poco si addicono all'indole bergamasca, ma che non fanno mai male. I "vip" presenti erano svariati: dal sindaco Giorgio Gori, che ha presentato l'evento insieme al collega Gianluca Galimberti (di Cremona), all'assessora mantovano Andrea Murari e al vicesindaco di Brescia Laura Castelletti, alla "first lady" Cristina Parodi, bellissima insieme alle figlie e alla sorella Bendetta Parodi, a braccetto con il marito Fabio Caressa, noto telecronista di Sky. Ma c'erano anche il guru della pasticceria Iginio Massari, l'icona del motociclismo Giacomo Agostini (che, tra l'altro, verrà celebrato nei prossimi giorni a Lovere), l'ex calciatore Demetrio Albertini, il noto pr delle star Domenico Zambelli e diversi altri esponenti della "Bergamo bene", come la famiglia Percassi. Tutto ciò senza contare i 22 chef stellati, con tanto di rispettivo staff al seguito, che hanno preparato prelibati assaggi per tutti i presenti: da Riccado Camanini a Stefano Cerveni, da Daniel Facen ai Santini, da Romano Tamani a Philippe Léveillé del Miramonti L'Altro di Concesio, famoso anche ai meno esperti di cucina grazie alle diverse apparizioni televisive di cui è stato protagonista.

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Giacomo Agostini

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Il giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli.

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Lo chef Philippe Leveille.

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La regia di tanta gustosa bellezza è della famiglia Cerea, capeggiata dal maestro dei fornelli Enrico: «Abbiamo organizzato tutto in meno di un mese e mezzo. È stato difficile, ma ce l’abbiamo fatta. La cosa che mi è piaciuta di più? Abbiamo voluto coinvolgere tanti colleghi stellati dei quattro territori (non tutti quelli che avremmo voluto: ma avremo un anno e mezzo di lavoro insieme per ovviare alla cosa!) e nessuno, dico nessuno ci ha detto di no. Grazie». Grazie a voi, verrebbe da rispondere. Intanto il mondo enogastronomico mondiale, per il prossimo anno e mezzo, avrà gli occhi puntati sulla Lombardia Orientale, e dunque anche su Bergamo (con questo evento autoproclamatasi capofila del progetto Ea(s)t Lombardy, coordinato tra l'altro da Roberta Garibaldi dell’Università di Bergamo), come dimostra la massiccia presenza di giornalisti un po' da tutto il mondo giunti ad Astino per la conferenza stampa che ha introdotto la serata.

 

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Protagonista assoluto della serata, naturalmente, il cibo, grazie anche a un menù che definire pazzesco è riduttivo. Gli antipasti: Perla di gambero, burrata, salsa pizzaiola e caviale de Il Saraceno di Cavernago; Un orto d'estate dell’A’Anteprima di Chiuduno; Scampi in crosta di farina di riso con crema di ceci, frutto della passione e sesamo tostato di Da Nadia di Castrezzato; Lago e mare in terrina con verdure croccanti, olio extra vergine del Garda e foglia di cappero in agrodolce de La Tortuga di Gargnano; Caviale Calvisius, crema di patate e mazzancolle del Gambero di Calvisano; Il Morso: cavolo cappuccio viola marinato in aceto di Groppello del Lido 84 di Gardone Riviera. I primi: Zuppetta di patata, sedano e trota affumicata del Frosio di Almè; Farro, tonno, fagioli e chimichurri dell’Osteria della Brughiera di Villa d'Almè; Agnolini di Quistello farciti di piccione con ristretto di arance rosse, cedro al Garda e vino cotto dell’Ambasciata di Quistello; Casoncelli dell’Antica Osteria dei Camelì di Ambivere; #VolevoEssereUnPomodoro! (tartare di gamberi, mozzarella e gazpacho) del Miramonti L'Altro di Concesio; Tortelli all'erba di San Pietro con fonduta al formaggio Grana dop e mandorle tostate dell’Esplanade di Desenzano Del Garda.

 

 

I secondi: Astice all'americana del San Martino di Treviglio; Coregone marinato, maionese di mare e lamponi del Capriccio di Manerba Del Garda; Lumache di vigna con polenta croccante, formaggella bresciana, crema di aglio nero ed erbe aromatiche del Leon d'Oro di Pralboino; Insalata di pollo alla Stefani con uvetta, pinoli e arancia candita dell’Aquila Nigra di Mantova; Manzo all'olio delle Due Colombe con polenta delle Due Colombe di Corte Franca di Borgonato; Capesante al latte di cocco e caviale di aringa de La Rucola di Sirmione; Attorno al fuoco: stinco di vitello cotto al forno accompagnato da cremoso allo zafferano e piselli del LoRo di Trescore Balneario. Il dessert, invece, è stato a cura di Da Vittorio, che ha "regalato" a tutti i presenti una meravigliosa torta a sette piani, dedicata sì ai 50 anni di attività, ma sopratutto a mamma Bruna, come ha spiegato Chicco sul palco: «È una rivisitazione del classico tiramisù e ho scelto il nome Torta Gioconda perché mia mamma in realtà si chiama Gioconda e non Bruna. Per convincerla a farsi dedicare un dolce le ho detto che La Gioconda è il capolavoro italiano più conosciuto al mondo!».

 

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Le sorelle Parodi.

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le pr da vittorio (quella sinistra)
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A sinistra Francesco Cerea.

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La violinista ucraina Anastasiya Petryshak.

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Bobo Cerea.

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Rossella Cerea e mamma Bruna.

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Chicco Cerea incontra Giacomo Agostini.

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Chicco Cerea abbraccia Raspelli.

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Cristina Parodi.

Cibo incredibile, grande vino, ma anche spettacoli di classe. Al centro del chiostro del monastero, infatti, era stato montato un palco su cui si sono esibiti, lungo l'arco di tutta la serata, il pianista Samuele Pala e il soprano Linda Campanella guidati dal direttore artistico della stagione lirica del Donizetti, Francesco Micheli. Ma il momento musicale più emozionante è stata l'esibizione di un preziosissimo violino Stradivari del 1727, arrivato (con tanto di scorta) direttamente dal Museo del Violino di Cremona e suonato da Anastasiya Petryshak, ucraina ma da tempo residente in Italia. Una serata di cui si parlerà non solo a Bergamo, visto che all'evento hanno partecipato anche una ventina tra giornalisti e food blogger internazionali, provenienti da Perù, Russia, Ucraina, Svezia e Stati Uniti. Tra questi la famosa food writer Vanessa Tsang Yeug di Hong Kong, con un passato da modella e un presente in tv.

 

Ero in ottima compagnia ! Serata con le mie bimbe

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Nella meraviglia di Astino. Arte e cibo. Eccellenze di Bergamo #davittorioristorante #cheimportasepiove

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My partner in crime @meea0 ❤️ #cenatralestelledelgusto #exclusive #dinner #monastero #astino

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Cena tra le Stelle del gusto #davittorio #monastero #astino

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Grande festa per i #50anni dei #Cerea & suggestioni by night al Monastero di #Astino #eastlombardy #inlombardy

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Sia mai si corra il rischio di perdere mezzo etto. #Astino #cinquantesimodavittorio #eastlombardy

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Gusto e atmosfera! #davittorio #eastlombardy #cerea #eastlombardy #astino #stelle #cinquantesimodavittorio

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