Il festival Domina Domna

Cultura al femminile, una libellula che sul muro diventa donna

Cultura al femminile, una libellula che sul muro diventa donna
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Quella donna libellula l’ha dipinta lei, con i suoi colori forti, con il pennello e il montacarichi, in questi giorni gelidi di marzo. Si chiama Camilla Falsini, è di Roma, ha 42 anni. Di professione fa l’illustratrice per giornali e riviste, la pittrice, e l’artefice di grandi murales sopra le pareti delle periferie d’Italia. Camilla Falsini è approdata a Bergamo per il festival della cultura al femminile, ovvero Domina Domna, titolo arcano e affascinante, che si svolge con un’anteprima venerdì 23 marzo e sabato 24 con lo spettacolo Sogliole a piacere, previsto alle 21 nello spazio giovanile Lo Hobbit a Celadina. Sabato è in programma anche un laboratorio artistico, sempre allo Hobbit, con tanto di parata che andrà a terminare proprio davanti al grande dipinto murale di Camilla Falsini.

Ma come è arrivata Camilla a Bergamo?
«Hanno preso contatto con me le organizzatrici di questo festival, Elena Vanni e Francesca Ferrandi, e mi hanno proposto un intervento. Conoscevano la mia opera, io dipingo quadri per le gallerie d’arte, ma da qualche anno mi sono impegnata anche nella realizzazione di murales in diverse città, da Milano a Monza, Padova, Brescia, Bormio, Ravenna, poi in Toscana, a Roma, fino in Molise».

 

 

Come le è sembrato il quartiere di Celadina?
«Guardi, io conosco bene le periferie di Roma e, in confronto, questo quartiere mi è sembrato una città giardino. Lo so che voi, a Bergamo, lo considerate un luogo da recuperare, degradato, ma ai miei occhi è molto diverso».

Lei ha dipinto sul muro esterno di una scuola, di un istituto comprensivo, il De Amicis.
«È stata una bella esperienza, a parte il freddo che è stato davvero micidiale. Ho lavorato per sei giorni con colori al quarzo, per renderli più resistenti alla pioggia e al vento, e pennello, di solito non uso gli spray. La responsabile dell’istituto è stata molto accogliente, direi entusiasta, e anche una maestra ci ha seguito con entusiasmo. I bambini sono venuti a vedere il lavoro ed erano contenti, affascinati in particolare dal montacarichi che mi ha consentito di salire a dipingere in alto».

Che cosa ha dipinto?
«Il filo rosso del festival è...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 8 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 29 marzo. In versione digitale, qui.

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