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Dentro al Binario 9 e ¾ di Mapello Davvero un angolo di Hogwarts

Dentro al Binario 9 e ¾ di Mapello Davvero un angolo di Hogwarts
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A quanti di voi, sfogliando le pagine della saga di Harry Potter, è capitato di chiudere gli occhi e sognare di trovarsi in un locale incantato sorseggiando Burrobirra, immerso tra scope volanti, bacchette magiche, candele che illuminano la penombra e quadri che si muovono? Potete aprire gli occhi, a Bergamo quest’esperienza si può fare. Stiamo parlando del Binario 9 e ¾, il locale ispirato alla saga creata da J.K. Rowling, inaugurato nelle scorse settimane a Mapello.

Da Hogwarts a Mapello. Tutto nasce qualche mese fa, quando Katia e Max, i titolari, decidono di intraprendere una nuova attività. Chiedono a Valentina (figlia di Katia) un suggerimento per il nome del locale. Lei, indaffarata alla cassa, alza gli occhi ed esclama: «Binario 9 e ¾!». L’idea contagia subito tutti e i preparativi per allestire il primo locale in Italia ispirato ad Harry Potter hanno inizio. Di lì in poi è passaparola virale e un tam tam più o meno digitale tra i fan del maghetto.

La voce arriva anche all’orecchio della FX Creation e della Scenographic World, due aziende bergamasche di scenografia ed effetti speciali, che si propongono di collaborare per allestire il locale e ricreare l’atmosfera magica della saga. Così, dopo tanto lavoro, tutto è pronto in via Paolo Sarpi a Mapello, per l'inaugurazione del 29 Ottobre. Nel mondo di Harry Potter il Binario 9 e ¾ è dove i giovani maghi prendono il treno che li conduce ad Hogwarts; curiosamente anche il Pub si trova a pochi metri dalla linea ferroviaria Bergamo-Lecco.

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Un angolo di magia. Noi ci siamo stati e l’atmosfera è davvero suggestiva: apriamo la porta del locale e sentiamo la voce di Albus Silente avvertirci perentoria che «l’accesso alla Foresta è severamente proibito per tutti gli studenti!». Varcata la soglia ci accoglie il Cappello Parlante, pronto a smistarci da un lato o dall’altro del Pub; alle pareti sono appesi gli arazzi delle quattro case di Hogwarts, dal soffitto pendono gufi, candele e mandragole. Vicino al bancone un calderone argentato emette denso fumo, le bacchette di Voldemort, Bellatrix Lestrange ed altri stregoni sono riposte in custodie affisse alle travi in legno scuro di perfetto stile inglese, al centro campeggia la scintillante scopa volante Nimbus 2000. In sottofondo risuonano le melodie del film ad aggiungere un velo d’incanto. Insomma, l’impressione è quella di un posto originale, ben curato nell’ambientazione magica, perfettamente indovinato.

 

 

Il locale, per dovere di cronaca, non è ufficialmente sotto licenza della Warner Bros, ma gran parte dei manufatti magici sono comprati tramite i siti ufficiali, alcuni anche ordinati online e fatti arrivare dall’estero; ciò che invece è realizzato dai gestori del Pub è liberamente ispirato alle atmosfere Potteriane, senza esplicite copiature per non incorrere in problemi di copyright.

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A proposito di opere realizzate in proprio, al Binario 9 e ¾ spuntano due piccole chicche, veri e propri capolavori. A fianco della cassa si può ammirare un Boccino d’Oro realizzato tramite una serie di led che riflettendosi danno l’illusione olografica di una sfera dorata che svolazza, come fossimo davvero nel gioco del Quidditch, lo sport dei maghi. Ma è sulla parete principale del locale che spicca l’opera più stupefacente: un quadro che… si muove! Proprio come nel libro, la Signora Grassa, custode del dormitorio di Grifondoro, gesticola, mangia, beve, ride insomma “vive” all’interno del suo dipinto! A noi hanno spiegato come sono riusciti a realizzarla, ma non possiamo rivelarvi il segreto. Dovrete provare a scoprirlo da soli, insieme alle altre numerose curiosità dal sapore magico presenti nel locale!

Cosa offre la cucina Babbana. A proposito di sapore, veniamo al cibo. Da un lato ci sono le normali portate, pizze, bevande, stuzzichini, caffetteria. Scorrendo il menù si notano però molti cibi a tema anche in cucina: potrete così gustarvi una piadina McGrannit, un panino Dobby o un  hamburger Mangiamorte, Coppa Tre Maghi e altri ancora. Lo stesso vale per i cocktail, dall’Amortentia al Wingardium Leviosa, passando per gli shot di Avada Kedavra, verde come l’assenzio e come il colore della maledizione.

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Insieme alla Chouffe e ad altre birre tradizionali, viene spillata la Burrobirra, prodotta direttamente dalla California ed importata dall’Inghilterra. Burrobirra che poi è la traduzione italiana di Butterbeer, una delle bevande tipiche della saga, che viene descritta dalla Rowling stessa come una birra che ha il sapore del Butterscotch, una specie di toffee fatto appunto con burro, panna e vaniglia. Richiestissima dai fan, tanto da essere esaurita nel primo finesettimana. La risposta del pubblico è stata infatti fuori da ogni attesa: mille persone nella sola prima sera, fatte entrare a rotazione perchè il locale ne contiene all’incirca duecento, più di 18mila ‘mi piace’ sulla pagina Facebook, dove le duecento recensioni, tranne una sparuta dozzina, indicano tutte il voto massimo, 5 stelle. Un vero successo per un posto che, richiamando con abilità e fantasia le magiche atmosfere amate da milioni di lettori, ha fin da subito attratto grandi e piccini.

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