Orobie da amare

D'inverno al Passo San Marco Per esperti, ma vi ci portiamo noi

D'inverno al Passo San Marco Per esperti, ma vi ci portiamo noi
Pubblicato:
Aggiornato:

Il valico del Passo San Marco è da tutti conosciuto come punto di collegamento tra Bergamo e Sondrio. Posto in alta Val Brembana, tocca al suo culmine i 1992 metri di altitudine, diventando così il più alto colle della provincia bergamasca raggiungibile in automobile. Durante la stagione invernale il passo chiude il suo accesso alle auto, così come succede per gli altri valichi alpini. La strada carrabile si ricopre di neve e il San Marco diventa, per quattro mesi all’anno, inaccessibile alla maggior parte delle persone. Solo i più “audaci” possono raggiungere questo colle, lungo un percorso sempre ben tracciato e battuto ogni giorno da escursionisti e sciatori. Il premio? Uno spettacolare panorama che spazia su tutta la Valtellina, dal Pizzo Badile al Cengalo... E oltre, fin dove gli occhi possono arrivare.

1 - Partenza dal Rifugio Madonna delle Nevi
Foto 1 di 8

Partenza dal Rifugio Madonna delle Nevi

2 - L'alba
Foto 2 di 8

L'alba

3 - Strada per il Passo san Marco
Foto 3 di 8

Strada per il Passo san Marco

4
Foto 4 di 8
5 - Scialpinista e nuvole
Foto 5 di 8

Scialpinista e nuvole

6 - Monte Cavallo, Cavallino e Pegherolo
Foto 6 di 8

Monte Cavallo, Cavallino e Pegherolo

7
Foto 7 di 8
8 - Rifugio San Marco
Foto 8 di 8

Rifugio San Marco

Dal rifugio Madonna delle Nevi. Per questa bellissima escursione dobbiamo raggiungere Mezzoldo, più precisamente il Rifugio Madonna delle Nevi. La strada provinciale si interrompe proprio qua, a circa 1250 metri di altitudine. Per la salita al Passo tutto è lecito! Il percorso è battuto dalle motoslitte e permette all’escursionista di procedere con lo stile che preferisce, che può variare dagli sci, alle ciaspole ai semplici ramponcini, sempre utili in caso di neve ghiacciata. Alla partenza, ad attendere gli escursionisti, troviamo la mascotte del San Marco! Spike, meticcio di piccola taglia, da anni accompagna chi si avventura su questa montagne, aspettando i primi escursionisti proprio nel parcheggio antistante al rifugio, estate e inverno. Se lo incontrate avrete per tutto il tragitto una guida d’eccezione. Non ci resta che incamminarci lungo la strada, ricoperta da oltre mezzo metro di neve e battuta dalle motoslitte che salgono al rifugio San Marco 2000. Transitiamo all’ombra in primo tratto di pineta, fino a superare i primi tornanti e sbucare al sole, presso la caratteristica località di Fraccia. Si sale con pendenza regolare fino alla Costa d'Ancogno e sempre più su, fino al Rifugio S. Marco 2000 (aperto durante la stagione invernale) e alla famosa Cantoniera di San Marco. Siamo già in un ambiente immacolato, dove regna solo la neve.

9 - Scialpinisti e tracce
Foto 1 di 8

Scialpinisti e tracce

10
Foto 2 di 8
11 - La casa Cantoniera di San Marco
Foto 3 di 8

La casa Cantoniera di San Marco

12 - Scialpinisti in vetta al Pizzo Segade
Foto 4 di 8

Scialpinisti in vetta al Pizzo Segade

13
Foto 5 di 8
14 - Al Passo San Marco
Foto 6 di 8

Al Passo San Marco

15 - Monte Azzarini Fiorano
Foto 7 di 8

Monte Azzarini Fiorano

16 - Sotto il Monte Ciniello
Foto 8 di 8

Sotto il Monte Ciniello

Al San Marco 2000. Posto sotto l’omonimo passo, a metri 1850 e di recente costruzione, il San Marco 2000 è aperto durante tutti i weekend della stagione invernale, salvo avverse condizioni meteo. Possiamo quindi concederci un pausa in un ambiente caldo e confortevole, dove i profumi della cucina tipica possono indurre a una sosta molto più lunga del previsto. L’ultimo tratto del percorso può essere soggetto a piccole slavine che si staccano dalle pareti del Pizzo Segade, va valutato con attenzione e affrontato con neve ben assestata. È sconsigliata la salita dopo abbondanti nevicate. Solo se le condizioni sono idonee possiamo continuare sul nostro percorso, che con un’ultima mezz’ora di cammino ci porterà al valico più alto della bergamasca.

Un Passo storico. Abbiamo raggiunto un luogo che, durante l’inverno, lascia senza fiato. Sarà il panorama che spazia sulle cime della Valtellina, o forse il semplice pensiero di aver percorso una strada centenaria, per decenni unico punto di collegamento tra Sondrio e Bergamo. Al valico è possibile ammirare le insegne dell'allora Repubblica di Venezia, che costruì questa strada per lo sviluppo economico dei commerci con le valli svizzere (dal 1512 al 1797 la Valtellina apparteneva al dominio dei Grigioni). Poco sotto al Passo si trova il il rifugio Cà San Marco, per anni la casa cantoniera del Passo e uno dei più antichi e storici rifugi delle Alpi, edificato nel 1593. Inizialmente era un posto di guardia per proteggere i confini dell'allora repubblica di Venezia. È ancora percorribile, a piedi, l'antica via Priula che nel Cinquecento collegava Venezia e Coira, capoluogo della Repubblica dei Grigioni. Il rifugio oggi è la meta della quinta tappa del Sentiero delle Orobie Occidentali, che sopraggiunge dal rifugio Cesare Benigni. Siamo a un valico che parla di storia, uomini e montagne.

17 - Salendo al Ciniello
Foto 1 di 4
18
Foto 2 di 4
19 - In vetta
Foto 3 di 4
20 - Panorama dal Passo
Foto 4 di 4

Il Pizzo di Segade e il Monte Ciniello. Il panorama dal Passo riempie gli occhi e lascerebbe a bocca aperta qualsiasi escursionista, sopratutto in questa stagione. Chi invece è desideroso di conquistare una montagna può scegliere tra due vette, poste a spartiacque del Passo stesso. Alla nostra destra si erge il Pizzo di Segade, metà di scialpinisti che in pochi minuti risalgono il suo crinale, dove, al culmine a metri 2173, si erge una piccola croce in ferro. La seconda elevazione, posta a sinistra del Passo, è invece riservata ad escursionisti esperti e di conseguenza molto più riservata e solitaria. Si tratta del monte Ciniello o Cimetto, sconosciuto e dimenticato. Molto probabilmente durante la stagione estiva non viene nemmeno preso in considerazione, ma durante l’inverno diventa una ripida salita da affrontare con piede sicuro. La sua sagoma è visibile fin dagli ultimi tornanti precedenti al Passo San Marco e attira subito l’occhio dell’alpinista. La sua spalla si erge ripida sopra il valico e può essere vinta con piccozza e ramponi, prestando la massima attenzione alle lunghe cornici di neve presenti. Il crinale di questa montagna ha una pendenza di circa 40 gradi e deve essere salito con neve perfettamente assestata. Sulla sua vetta, posta a metri 2099, non troveremo nulla ad attenderci se non il panorama, la pace e il silenzio. L’omino di sassi presente sulla cima riposa, in attesa della primavera, sepolto sotto due metri di neve!

22
Foto 1 di 4
23
Foto 2 di 4
24 - Panorama dal monte Ciniello
Foto 3 di 4
26
Foto 4 di 4

Conclusioni. La sola salita al Passo San Marco, con partenza dal rifugio Madonna delle Nevi, tocca i 16 chilometri (andata e ritorno), gli 820 metri di dislivello è quasi due ore e mezza di cammino. Il percorso è accessibile a tutti, con la sola accortezza di evitare le giornate ventose, che al valico possono diventare molto forti e fastidiose. La salita al Pizzo di Segade è vivamente consigliata, visto il breve dislivello che la separa dal passo. Riservata invece a esperti è la salita al monte Ciniello, che vista la pendenza della sua spalla e le cornici di neve non ammette errori e va affrontata in sicurezza. Come ogni escursione la salita al Passo San Marco va preparata consultando il bollettino nivologico e va affrontata con le giuste condizioni meteo e l’idonea preparazione, necessaria per affrontare più di sedici chilometri di cammino.

Seguici sui nostri canali