Pubblicato:
Aggiornato:
Dalle materie prime all'arte
Enoteca Zanini in Borgo S. Caterina Una raffinata osteria cittadina
A dire il vero, la prima occhiata inganna chi varca per la prima volta la soglia di questa osteria di città. Hanno scelto di chiamarsi “osteria” per raccontare già nel nome un’idea onesta di ristorazione, ma dentro, in realtà, c’è molto molto di più. Chiacchierando con Nicola e Daniela, i padroni di casa, si capisce che questo luogo ha preso forma, nel tempo, a partire dalle loro passioni e dai loro interessi, avendo come unico criterio la ricerca e la passione per le cose buone, da offrire e raccontare ai proprio ospiti. Si capisce subito che l’osteria è una perla di Bergamo. Lo loro storia, che è anche una storia d’amore, inizia qualche anno fa alla Taverna del Colleoni e oggi continua al numero 90 di Via Borgo Santa Caterina.
Enoteca, davvero una scoperta. Cominciamo parlando di vini. Dopotutto, il nome completo è Enoteca ed Osteria Zanini. In effetti, una parte importante è dedicata a una selezione tutt’altro che scontata di alcune delle migliori etichette scovate da Nicola. Basta scambiare qualche parola con lui per capire che ci si confronta con un esperto dal curriculum invidiabile: concorsi, vittorie, giurie e qualche anno come sommelier nel regno di Marchesi, all’Albereta.
Ma - si sa - la garanzia sta nel bicchiere e su questo punto la carta parla chiaro. Semplice e pulita, raccoglie delle chicche davvero notevoli certo non vuole essere esaustiva, ma segue un criterio anche più appagante per chi la scrive e chi la legge: «Ho scelto i vini che piacciono a me, non per forza scontati», spiega Nicola. Che, naturalmente, sa guidarvi con maestria nella scelta della bottiglia perfetta per voi.
Il servizio di enoteca poi ha una marcia in più, essendo disponibile negli orari della ristorazione, e quindi anche di sera e la domenica. Il banco di prova ultimo, però, è il ristorante dove il vino si assaggia in purezza e in abbinamento e - bisogna dirlo - c’è da fare più di una scoperta interessante.
La dispensa, appunti di viaggio. Prima di sedersi al tavolo, si passa per un altro luogo importante per Nicola e Daniela: la loro dispensa, il posto dove i due appassionati raccolgono e ripropongono tutte le scoperte dei loro viaggi di formazione, necessari per mantenere vive la passione e la ricerca. Sono questi stessi prodotti, qui esposti e proposti, a finire nelle ricette della cucina e sono lì, quale garanzia da toccare con mano e, eventualmente, da portarsi a casa. Una vera collezione che sembra quasi un insieme di appunti di viaggio.
Il ristorante, arte ed eleganza. Arriviamo poi nella defilata sala del ristorante. Nicola e Daniela sono perfettamente a loro agio, un po’ per abitudine, un po’ per la loro innata predisposizione a coccolare i proprio ospiti. Volte di mattoni e colonne nel mezzo del ristorante, luci soffuse e, in sottofondo, una piacevole musica. Alle pareti e tutt’intorno, le opere di alcuni artisti e amici, che espongono nel locale: il ristorante accoglie fino a tre esposizioni all’anno e i clienti apprezzano l’eleganza che ne deriva.
Il menu, stupire con semplicità. Come il menu danza tra la terra e il mare, così Nicola e Daniela si dividono tra la sala e la cucina. Entrambi si dedicano (anche) alla vita dietro ai fornelli, alla preparazione dei piatti e allo studio delle ricette. Anche questo fa la differenza, perché così possono conoscere, meglio di chiunque altro, quello che stanno per offrire.
Nei piatti c’è tanto dei loro viaggi e delle loro suggestioni: Bergamo e Biella (Nicola è piemontese) sono sempre il punto di partenza ma gli itinerari che raccontano nei loro piatti coinvolgono tutte le regioni italiane. Nel rispetto delle materie prime e delle materie locali, nonché di ogni tradizione culinaria, ogni portata cerca di stupire con semplicità. E di raccontare qualcosa. Con le parole della gentilezza solare di lei e con quelle assolutamente professionali e impeccabili di lui.
