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A Gandino i coriandoli del Triplete Mostra-omaggio alla Grande Inter

A Gandino i coriandoli del Triplete Mostra-omaggio alla Grande Inter
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Per i colori neroazzurri (bergamaschi e milanesi) è un periodo felice: per l’Atalanta si aperta (per il secondo anno consecutivo) la porta dell’Europa League, mentre l’Inter, in coincidenza con l’anniversario dei 110 anni dalla fondazione, ha conquistato all’ultimo respiro l’ammissione alla Champions League. Due eventi che, per il contrappasso sale del tifo calcistico, si abbinano in questi giorni all’esclusione dei poveri diavoli (e acerrimi rivali) del Milan dalle coppe europee, per il mancato rispetto dei paletti del fair play finanziario.

L’euforia neroazzurra è di casa in particolare in particolare a Gandino, dove il locale Atalanta Club organizza per venerdì 29 giugno alle 20.30 la Corsa delle Uova e dove da giovedì 28 giugno (Sala Ferrari di Piazza Vittorio Veneto) apre una singolare mostra di cimeli e valori filatelici dedicata ai 110 anni del Biscione neroazzurro. Ad organizzarla, con gli amici del Gruppo Filatelico Valgandino, è Leonardo Spampatti di Cazzano Sant'Andrea, 43 anni, che colleziona da sempre francobolli e cimeli a tema calcistico, con curiosità davvero particolari. Per festeggiare il ritorno in Champions dell’Inter verranno esposti i coriandoli del Triplete.

 

Leonardo Spampatti

 

Sì, avete letto bene: i coriandoli. Sono quelli che vennero lanciati in aria (la moda ormai è diffusa) dopo la consegna della Coppa dalle grandi orecchie allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid il 22 maggio 2010. Ad alzare la Champions del Triplete fu capitan Zanetti, al termine della vittoriosa finale vinta 2-0 contro il Bayer Monaco con doppietta del principe Diego Milito. «I coriandoli – spiega Leonardo – furono raccolti e catalogati dall’Unicredit, che al tempo era sponsor della competizione». In mostra ci saranno anche la maglia autografa di Javier Zanetti, i francobolli emessi quest’anno dalle poste di San Marino (le Poste Italiane ci stanno ancora pensando), ma anche reperti relativi alla Grande Inter degli Anni Sessanta.

«Fra i cimeli esposti – aggiunge Spampatti – c’è anche una lettera autografa del presidentissimo Angelo Moratti, insieme a cartoline autografate dai maggiori campioni». La Grande Inter era di casa in Bergamasca, sia per la presenza di grandi campioni come Giacinto Facchetti e Angelo Domenghini, sia per i ritiri precampionato tenuti a San Pellegrino Terme in Val Brembana. Qui scoccò la scintilla con il dottor Angiolino Quarenghi, a capo dell’omonima Clinica, che si trovò a curare una lieve frattura ad un braccio occorsa al figlio di mister Helenio Herrera. Le cure in Clinica e la competenza del dottor Quarenghi (che di San Pellegrino fu anche apprezzato sindaco) conquistarono l’allenatore ed il presidente Moratti, che coinvolsero il dott. Angiolino in un’avventura sportiva durata dal 1961 al 1977. In quel periodo il dottor Quarenghi guidò lo staff medico neroazzurro con i colleghi Klinger e Cipolla, precorrendo la storia ed i metodi della medicina sportiva. «La famiglia Quarenghi – conferma Leonardo – ci ha gentilmente concesso alcuni ricordi strettamente personali del dottor Angiolino, segno concreto che dietro alle grandi storie di sport ci sono sempre e comunque grandi uomini». In particolare, pare che sarà presente l'originale borsa da medico che Quarenghi utilizzava nel periodo in cui lavorava per l'Inter.

dott.Quarenghi in panchina con l'Inter 1961
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La Zolla di Berlino
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dott. Quarenghi con Coppa dei Campioni
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La Val Gandino ha una ricca tradizione di tifo neroazzurro. Negli Anni Ottanta era attiva a Gandino, presso il Bar Mery di via papa Giovanni un Inter Club, mentre a Peia il club di tifosi ha addirittura 52 anni di storia, essendo stato fondato nel 1966. Si dedica con particolare entusiasmo all'organizzazione di tornei giovanili di calcio, come avvenuto nelle ultime settimane. «La mostra – spiega Leonardo – è solo l'inizio: l'anno prossimo potremmo allargare l'idea e raccogliere ulteriori cimeli».

Spampatti forse avrebbe preferito organizzare una mostra legata ai Mondiali di Calcio, ahimè orfani della nostra Nazionale. Nella sua collezione ci sono fra gli altri una locandina originale ed un biglietto di ingresso per la semifinale del primo mondiale del 1930 in Uruguay, un pallone ed un foglio di francobolli di Spagna 1982, con le firme dei calciatori, di Bearzot e di Renato Guttuso, che disegnò il bozzetto immortalando il trofeo stretto fra le mani di Zoff. Addirittura conserva una zolla (numerata e certificata) del terreno di gioco dell’Olympiastadion di Berlino, dove il 9 luglio si disputò la finale. con l’Italia Campione del Mondo 2006. Altri (bei) tempi, ma chissà che anche l’Inter non ritorni Grande.

La mostra a Gandino è aperta giovedì 28 giugno dalle 20 alle 23, venerdì 29 giugno dalle 18 alle 24, sabato 30 giugno e domenica 1 luglio dalle 10 alle 12.30 e dalle 20 alle 22.30.

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