Beer Road, quinta tappa

Il birrificio Kaos a Grumello Dove si produce il nettare degli dei

Il birrificio Kaos a Grumello Dove si produce il nettare degli dei
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BeerRoad è un percorso che attraversa il territorio di Bergamo alla scoperta della produzioni di tutti i microbirrifici che troverete a BeerGhem 2015, la rassegna delle birre artigianali orobiche che si svolgerà a San Pellegrino Terme dal 29 maggio al 2 giugno 2015. Questo viaggio ci guiderà idealmente lungo una strada della birra artigianale per scoprire i volti e l’impegno chi, con coraggio e passione, ha deciso di fare della birra la propria vita e il proprio lavoro. Questa volta andiamo a Grumello del Monte per incontrare il beer maker del Birrificio Kaos.

 

 

All’inizio era il Kaos. Non potevano scegliere nome più appropriato per condensare in una sola parola le storie diverse di quattro amici (Giovanni, Alberto, Angelo e Mirko) che insieme hanno dato vita a una nuova voce nella storia della birra artigianale bergamasca. A dire il vero non si tratta, per ora, di un birrificio vero e proprio, come spiega Giovanni Gafforelli: «Un conto è farsi la birra in casa, altro invece è gestire un impianto con una produzione significativa. Per ovviare, temporaneamente, ai costi alti, ai problemi logistici ma anche a un po’ di burocrazia, sono nati, per chi proprio non può fare a meno di dire la sua in fatto di birra, le beer firm, ovvero birrifici che commissionano la produzione di ricette originali a un impianto ospitante, e questo è il nostro caso». Per ora, dunque, ci si deve accontentare, ma c’è già in cantiere, grazie anche a un buon successo di pubblico, l’idea di un impianto autonomo con degustazione. E anche se l’avventura è appena cominciata, già lo scorso dicembre Kaos era a Pechino a rappresentare con la sua birra una delle tante eccellenze italiane.

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Il Kaos è all’inizio. La sua presentazione ufficiale è stata in occasione del BeerGhem 2014, lo scorso maggio. Ma per tagliare quel traguardo ci sono voluti anni di prove, almeno sei. Giovanni, il beer maker, affascinato dalle possibilità combinatorie della materia prima si è dedicato agli esperimenti su un impianto domestico e alla ricerca sul campo, andando a indagare direttamente sul territorio - e con rigore quasi scientifico - le produzioni del Belgio e della Gran Bretagna. Da questi viaggi-studio sono nate le prime divinità che compongono il pantheon del birrificio di Grumello.

La produzione e le birre. La produzione del 2014 si attestata intorno ai 15mila litri ma è solo il principio: per il 2015 si punta almeno a raddoppiare. Un vero e proprio cavallo di battaglia non esiste, Giovanni ha voluto toccare diversi stili per accontentare tutti i palati per ora senza azzardi: una IPA, una Scottish ALE, una Kolsh e ultima arrivata una Belgian Dark ALE. La voglia di fare e tante e probabilmente, ci sorprenderanno a breve con una nuova etichetta.
Come di consueto abbiamo messo il naso nel bicchiere per voi. La scelta è caduta sulla prima birra prodotta e su una novità assoluta che troverete al BeerGherm.

birrificio kaos  foto devid rotasperti(3)Apollo. Ipa. La prima, fresca, beverina e piacevole. Il colore bruno ambrato lascia già immaginare un assaggio non comune. Non si fa in tempo a portare il bicchiere sotto il naso che la nota agrumata sottilissima e pungente si è già fatta sentire. È esattamente la scorza del pompelmo bianco quella che si fa strada con prepotenza, limonene, come dicono gli esperti. Scaldandosi, vira verso il limone amalfitano misto alla nota balsamica di salvia. In bocca gli agrumi cedono il trono a frutti bianchi, in particolare la pesca, sostenuta da una decisa nota amaricante che dilaga e rimane anche quando tutto è passato Una birra pungente.

 

birrificio kaos  foto devid rotasperti(2)Poseidone. Dark Belgian Ale. Ultimissima arrivata, una birra da meditazione, in pieno stile belga. Un colore carico e intensissimo, dalle sfumature del miele di castagno, lascia immaginare le prime note. E in effetti il miele domina sugli altri, ma al naso si trasforma da castagno in acacia. Subito dopo appare sorprendente una nota zuccherina di mosto d’uva, Sul fondo un ricordo di fiori gialli appassiti. La bocca dolcissima e setosa conferma pienamente il ventaglio olfattivo, senza però stancare. Merito forse della punta di coriandolo che trova solo chi la cerca. Una birra sensuale.

 

 

IPA

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