Lo scatto si chiama Take care of yourself

La ragazza di Curno premiata per una bellissima fotografia

La ragazza di Curno premiata per una bellissima fotografia
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«In un momento in cui ci facciamo continuamente selfie, ho scoperto con sorpresa che l’autoscatto può essere una cosa molto profonda: non è solo narcisismo o esibizionismo, anche un autoscatto può trasmettere dei messaggi»: così Chiara Vitali, studentessa di Curno, commenta la fotografia Take care of yourself - Prenditi cura di te stessa (immagine in apertura di articolo), con la quale ha vinto il concorso fotografico "My Social Rights", organizzato da European Youths e rivolto ai giovani di tutto il continente.

Chiara, classe 1996, attualmente vive a Milano, dove si sta per laureare in Scienze Politiche con una tesi sulla criminalità organizzata. Da qualche anno, però, coltiva anche la grande passione della fotografia: «Amo scattare foto con la mia reflex: mi sono costruita da autodidatta una base di tecnica, mentre ho seguito alcuni corsi di storia della fotografia e ne ho scritto per un giornale online di Milano, Art Special Day, innamorandomi del fotogiornalismo e dei fotografi di guerra come Robert Capa. Sono molto affascinata anche da alcune artiste che fanno autoscatti, come Elina Brotherus, che è stata un’ispirazione per la foto con cui ho vinto il concorso». Tutto, in realtà, è iniziato praticamente per caso, quando qualche mese fa, su Facebook, Chiara ha visto la pubblicità di questo contest fotografico: «La richiesta era quella di inviare delle fotografie con una breve descrizione, collegandole a un diritto sociale: io ho mandato due foto, poi me ne ero addirittura dimenticata, finché non mi è stata comunicata la notizia che avevo vinto», spiega. Con la sua opera, Chiara ha voluto mettere al centro il tema del diritto alle cure psichiatriche e psicologiche, partendo da un momento molto particolare della sua vita: «Questa foto è un doppio autoscatto, che ha un significato importante per me: lo scorso anno ho passato un periodo difficile e ho avuto bisogno di iniziare un percorso con una psicologa - racconta -. In quei frangenti fare fotografie mi aiutava, in particolare fotografare me stessa: era un modo per comprendermi e rappresentarmi, avevo bisogno di vedermi, di capire chi ero veramente. Poi, riguardando gli autoscatti di quel periodo, mi sono accorta che la fotografia davvero mi aveva aiutata, c’era un percorso che si delineava attraverso le immagini».

 

[Chiara Vitali a Strasburgo con l'attestato della premiazione]

 

Per la straordinaria forza, intensità e intimità che ne traspaiono, l’autoritratto di Chiara è stato scelto come la migliore foto tra quelle di più di 230 partecipanti provenienti da tutta Europa. Per questo è stata invitata al Parlamento europeo di Strasburgo, l’1 e 2 giugno scorsi, in occasione dell’European Youth Event, una manifestazione dove erano presenti ragazzi e ragazze di tutto il continente, con lo scopo di dibattere e raccogliere nuove idee per migliorare l’Unione Europea. In quella cornice, sono state esposte le migliori foto del concorso, in totale una quindicina, e Chiara è stata premiata dalla belga Marianne Thyssen, commissario europeo per gli Affari sociali: «Oltre a me, hanno ricevuto dei riconoscimenti anche una ragazza ungherese residente in Francia con una foto sui senzatetto, legata al diritto alla casa, e un ragazzo iraniano rifugiato in Grecia, autore di alcuni scatti sulla sua esperienza personale di migrante: è stata anche un’occasione per incontrare dei miei coetanei con storie di vita davvero significative - racconta Chiara -. Al momento della premiazione, mi hanno chiesto di spiegare la mia scelta di inviare una foto connessa al tema del diritto alle cure psicologiche e psichiatriche: quello che mi sono sentita di dire è che io ho avuto una famiglia che mi ha sostenuto in ogni momento, ma c’è chi non è così fortunato e si ritrova solo; le malattie psicologiche spesso non sono considerate sullo stesso livello delle altre malattie, è importante dare loro la giusta attenzione e garantire il giusto sostegno a chi ne soffre».

Uno degli aspetti più emozionanti, per Chiara, è stato poi sapere che la sua foto era stata d’aiuto anche per altre persone: «Quando ho pubblicato la foto sui social, alcuni amici che vivevano la stessa situazione da cui ero passata anche io mi hanno scritto per ringraziarmi. Non ho partecipato al concorso per vanità o per vincere un premio, ma proprio perché questo è un tema importante, che merita l’attenzione di tutti». E adesso, dopo questa bella esperienza, è ora di guardare avanti: da amante dei viaggi (è da poco rientrata dalla Turchia), ad agosto Chiara sfrutterà il premio conquistato al concorso: un biglietto Interrail per esplorare l’Europa. Da settembre, poi, si dedicherà agli ultimi esami e la tesi, ma la passione per la fotografia la accompagnerà sempre. E chissà che in futuro non possa diventare anche qualcosa di più.

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