La scelta del Gambero Rosso

Il miglior bistrot dell'anno è nostro Brindiamo al Carroponte di Bergamo

Il miglior bistrot dell'anno è nostro Brindiamo al Carroponte di Bergamo
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È arrivata, sorprendete e inattesa, la lettera della Guida Migliori Ristoranti d’Italia 2017, firmata dal Gambero Rosso, che invitava Oscar Mazzoleni a recarsi a Roma lunedì 24 ottobre per il conferimento del titolo Miglior Bistrot dell’Anno. Il suo Al Carroponte in via De Amicis, a soli due anni dall’apertura, si è già guadagnato un riconoscimento eccezionale, un premio impressionante, soprattutto considerando che, solo pochi giorni, prima ha ricevuto il premio VITE COLTE per le migliori Enotavole dell’Anno, questa volta dalla Guida de L’Espresso.

 

 

L'accoglienza innanzitutto. Il locale, aperto insieme alla compagna e socia Silvia, ha trovato posto, con un gusto un po’ moderno, fuori dal centro città, in via De Amicis, sfruttando magistralmente alcuni spazi industriali. La formula del successo di questo eno-bistrot bergamasco è la sua capacità di riuscire ad accontentare, o meglio, coccolare, proprio tutti. Oscar Mazzoleni, sommelier e restaurant manager, ma soprattutto grande appassionato di prodotti di qualità,  ha costruito il suo piccolo regno sul valore dell’accoglienza, creando un luogo dove poter stare bene tutto il giorno, dalla mattina, poco prima del servizio del pranzo, fino a notte fonda, ricevendo chi è in cerca di un dopo-cena di qualità.

 

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Tante diverse anime. Se avete voglia di togliervi uno sfizio a qualsiasi ora, siete sicuri che questo posto è quello giusto. Di fatto, si tratta di un luogo che sfugge a una vera definizione ma che, abilmente, le contiene tutte: bistrot, enoteca, ma anche vero e proprio ristorante, oppure, semplicemente un posto per un ottimo aperitivo, e, come rivela lo stesso Oscar: «Non esiste un aperitivo perfetto, un giorno ho voglia di concedermi qualche ostrica con un  buon Champagne, un’altra invece, un tagliere di salame nostrano e un buon calice di rosso». L’importante, potremmo aggiungere, è che sia sempre tutto della massima qualità.

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Le chicche gastronomiche. Aspetto non sottovalutato e sempre colonna portante delle tre carte carte che guidano il cliente del bistrot migliore dell’Anno. Si comincia dalla dalla selezione di caviali Calvius (dal Tradition fino a Oscietra Royal) e si finisce tra i migliori Pata Negra, anche questi d’autore, tagliati rigorosamente al coltello, passando per il salmone selvaggio e i migliori taglieri di salumi e formaggi locali. Divertenti e golosi sono anche i finger, piccole preparazioni, ideali per accompagnare un buon vino, tra le quali ormai famosi sono i miniburger che la cucina propone nelle tra versioni di manzo, foie gras e salmone.

I vini, la colonna portante. L’altra colonna portante è la cantina di vini: emozionante e importante, rispecchia la vera passione e formazione del patron, che ha raccolto in anni di esperienza sul campo una serie di etichette e conoscenze e in grado diventare un punto di riferimento per chi è in cerca della bottiglia giusta, per la grande o piccola occasione. Ma soprattutto, una carta che è veramente a disposizione dell’appassionato, che può scegliere liberamente di  assaggiare al calice qualsiasi etichetta. Un’offerta coraggiosa e intelligente che contribuisce a rendere stuzzicante la proposta di questo eno-bistrot.

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Nel dettaglio, la prima pagina è dedicata a Krug, di cui il nostro sommelier è grande estimatore e profondo conoscitore: quasi venti etichette di ogni genere e diverse annate introducono l’appassionato allo spessore di ciò che troveranno e infatti, dopo questa introduzione, difficilmente si trattiene lo stupore scorrendo con il dito le decine di referenze di Champagne: circa 150, tra blasonati e microproduzioni, che sfiorano le pochissime migliaia di bottiglie. Una carta di stile, non facilissima, che oltre alle firme nazionali raccoglie tantissima Francia (anche inconsueta) e un po’ di mondo. Rigorosamente stilata secondo il principio, sempre valido, del gusto personale, che è anche la garanzia di un racconto appassionato qualora si chiedesse qualche spiegazione.

Anche pesce. Impressionante la grande parete bottigliera, che dal pavimento si alza fino al soffitto e che costituisce lo sfondo ideale della parte dedicata al bistrot. Dall’altro lato della sala, il ristorante vero e proprio, con una proposta più importante e che guarda costantemente alle proposte di pesce, dalle crudità in tutte le loro declinazioni fino al pescato, freschissimo, che arriva giornalmente in cucina. Da non perdere il Lobster Roll, un gustoso panino all'astice, con pane al burro fatto in casa, farcito con maionese acida, sedano ed erba cipollina. Da accompagnare ovviamente con un calice di Champagne, ma se siete indecisi chiedete tranquillamente a Oscar.

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