«Sarà una piccola bomboniera»

Nasce la prima Mainardi Bakery e avrà casa a Le Cucine di Curno

Nasce la prima Mainardi Bakery e avrà casa a Le Cucine di Curno
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Il punto Mainardi Bakery che sorgerà a Curno è la prima assoluta di Andrea Mainardi, notissimo chef bergamasco di origine e bresciano di adozione con all’attivo la partecipazione al Grande Fratello Vip e altri, numerosi programmi televisivi. Ma lui è anche e soprattutto un ristoratore, un uomo che ama stare con le persone e sorprenderle.

Andrea, come nasce il tuo progetto?

«In verità sono anni che sogno una piccola bomboniera, un corner con la mia insegna. Ho sempre fatto lo chef e il ristoratore e questa è una sfida davvero stimolante, molto diversa dal mio passato. Già ho fame, ho voglia di fare, sono nel pieno delle mie energie, e soprattutto in questo progetto sono affiancato da due persone straordinarie: mia moglie e Stefano Buttà, manager e amico».

Qual è la ricetta?

«"Bakery" chiama forno, chiama ingredienti di qualità e un’attenzione soprattutto alla scelta di questi ingredienti. Il rapporto qualità prezzo è pazzesco, questa è la prima anticipazione… La seconda è che sarà centrale il benessere, con impasti a base di farine di legumi, ricette golose e succulente con condimento delle pizze soffici, e con quella crosticina che ti fa sognare, ampia scelta di caffè e bevande in vetro, prodotti del territorio (acqua compresa) stampati dall’anima di Mainardi Bakery».

Perché proprio a Curno?

«È un centro al quale sono molto legato perché mi ricorda l’infanzia. Il sabato con gli amici facevamo le “vasche” nella lunga corsia, spesso la mia mamma faceva la spesa lì. La proprietà ha fatto un upgrade incredibile, ma la cosa che più mi piace è il fatto che abbia ascoltato i clienti. Parcheggi più larghi e posti coperti, ma soprattutto una food court potente, con ampia scelta per soddisfare tutti i palati».

Raccontaci un tuo sogno nel cassetto.

«Il sogno si sta già avverando... Alla Mainardi Bakery ho ancora di più la possibilità di stare a contatto con le persone, con il pubblico che mi ha sempre seguito, supportato. Questo è un grande stimolo per migliorare costantemente, sia dal lato umano che dal punto di vista professionale. Il sogno è una catena in Italia, in Europa, nel mondo. Adesso però, anziché sognare, torno sul cantiere e sul pc per definire gli ultimi dettagli del menù, anche perché mancano pochissimi giorni».

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