Orobie da scoprire

Salita invernale al Pizzo Formico Splendido per tutti, anche di notte

Salita invernale al Pizzo Formico Splendido per tutti, anche di notte
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Durante la stagione invernale montagne facilmente accessibili nel resto dell’anno diventano proibitive, complice l’arrivo della prima neve. Altre ancora acquistano interesse dopo una bella nevicata. Il Pizzo Formico rimane sempre una montagna per tutti, pronta ad accogliere turisti in estate e in inverno, durante il giorno e - perché no - anche di sera, magari per una ciaspolata con la luna piena! I sentieri per raggiungere la sua vetta non mancano, e anche in questo caso possono soddisfare il semplice camminatore che cerca pace e tranquillità oppure l’escursionista desideroso di macinare chilometri. I suoi 1636 metri, seppur modesti, aprono un panorama che spazia sulle Alpi Orobie, mentre sotto di lui si estende la Val Seriana e la Piana di Clusone, che durante il tramonto si rivelano in un gioco di luci e colori indimenticabili.

1 - Salita dai parcheggi del Monte farno
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Salita dai parcheggi del Monte Farno

2 - Dalla vetta
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Dalla vetta

3 - Croce di vetta
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Croce di vetta

4 - Forcella Larga
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Forcella Larga

Sentieri per tutti. Il percorso più agevole e accessibile a tutti vede il suo via dai parcheggi del Monte Farno (m.1230), dove è possibile posteggiare l’auto dopo l’acquisto del Gratta e Sosta, reperibile presso gli esercizi del paese. Zaino in spalla risaliamo la strada asfaltata, marchiata dal segnavia CAI 542 e a tratti coperta dalla prima neve. Costeggiamo alcune case vacanza fino a raggiungere dopo pochi minuti di cammino il Rifugio Monte Farno. Il profumo che proviene spesso dal ristorante è una valida tentazione per interrompere la gita. Chi riesce a resistere può proseguire lasciandosi il bar-ristoro alle spalle, continuando lungo il percorso. Facendo attenzione ai tratti ghiacciati abbandoniamo dopo circa mezz’ora la carrareccia, seguendo l’indicazione posta a sinistra, che in leggera salita e in breve tempo conduce alla vetta del Pizzo Formico, posta a metri 1636. Le possibilità per il rientro possono essere molte. Il percorso consigliato prevede il periplo della montagna, con discesa dal versante opposto in direzione della Forcella Larga e dei ruderi della vecchia Capanna Ilaria. Un percorso sempre ben tracciato e segnalato ci guiderà in poco meno di un’ora al vicino Rifugio Parafulmine (m.1530), aperto dal mercoledì alla domenica. Il rientro avviene sulla carrareccia, sembra battuta anche in caso di abbondanti nevicate. Il giro ad anello prevede circa tre ore, a seconda della neve presente.

5 - Panorami
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Panorami

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8 - Sculture salendo da Clusone
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Sculture salendo da Clusone

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Da Clusone al Pizzo Formico. È possibile raggiungere la vetta del Pizzo anche dall’abitato di Clusone, seguendo un suggestivo sentiero che si snoda nel bosco. Parcheggiata l’auto in via S. Lucio imbocchiamo il segnavia CAI 508. Un cartello in legno indica la nostra prima tappa: il Rifugio San Lucio. Dopo pochi minuti un secondo cartello reca la scritta “direttissima” e ci guida verso il percorso più veloce, che in ripida salita si addentra nel bosco ancora coperto dalle foglie. La neve inizia a ricoprire il paesaggio e il panorama si apre sul paese di Clusone e la vicina Presolana, posta a guardia della valle. Noi continuiamo tra castagni, abeti e betulle, fino a raggiungere alcune sculture in legno. Spuntano un “funghetto”, una passerella e altri bellissimi monoliti abilmente scolpiti dalla mano di Giannino, artigiano proprietario del suggestivo Roccolo Zuccone, ormai visibile davanti a noi. Una pausa per ammirare le sculture è d’obbligo: elfi, animali, la casetta di Biancaneve, uno sciatore e un maratoneta sono solo alcune delle tante opere presenti in questi piccolo e magico angolo di Val Seriana. Il Roccolo, completamente restaurato, si trova a 950 metri.

Dopo la visita possiamo proseguire sul sentiero in direzione dell’ormai vicino Rifugio San Lucio. Dietro la chiesetta del piccolo borgo, che merita sicuramente qualche minuto del nostro tempo, continua il nostro tracciato. Un lungo traverso ci condurrà dopo un’altra ora di cammino in prossimità dell’ex Capanna Ilaria, sul versante est del Pizzo Formico. Sono gli ultimi sforzi. Manca solo l’ultima, ripida salita che ci condurrà alla vetta della tanto agognata montagna e alla grande croce di vetta, visibile in quasi tutta la Val Seriana. Un percorso che può raggiungere le tre ore di cammino e i mille metri di dislivello, che si concluderanno a fine giornata con un totale di 17.5 km. Il ritorno avviene sul percorso comune all’andata, in alternativa si può ulteriormente allungare transitando per il vicino Rifugio Parafulmine.

10 - In direzione di San Lucio
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In direzione di San Lucio

11 - Al rifugio San Lucio
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Al rifugio San Lucio

12 - Val Seriana vista dalla vetta del Formico
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Val Seriana vista dalla vetta del Formico

13 - Pianura padana vista dal rifugio Parafulmine
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Pianura padana vista dal rifugio Parafulmine

Qualche consiglio. Il Pizzo Formico è una montagna che acquista ancora più fascino durante la stagione invernale. La salita dai parcheggi del Monte Farno, descritta nel primo itinerario, è accessibile a tutti con un minimo di allenamento e il giusto equipaggiamento invernale. Molto spesso, durante le sere di luna piena, è possibile imbattersi in escursionisti che salgono al rifugio Parafulmine in notturna, muniti di ciaspole e lampada frontale. Naturalmente non dimentichiamo che durante la notte la temperatura scende parecchio. È anche buona regola avvisare il rifugio prima di partire! La salita per chi invece preferisce partire da Clusone è più lunga, ma molto appagante. Il percorso permette di assaporare la pace del bosco, di ammirare le sculture presenti sul tracciato e di rilassarsi in un’ambiente che, dopo una bella nevicata, diventa quasi magico.

 

 

I rifugi San Lucio e Parafulmine. Il Rifugio San Lucio, raggiungibile a piedi da Clusone in poco più di un’ora o in auto seguendo la carrareccia (obbligo di catene durante l’inverno), è situato sul monte omonimo, tra il paese stesso e il Pizzo Formico. Sulla sua facciata è posto un pannello, formato da trenta piastre in ceramica, che riproduce il panorama riportando il nome e l’altezza delle varie cime. Il rifugio prende il nome dal santo protettore dei mandriani e dei casari che in segno di devozione edificarono nel Cinquecento il vicino oratorio, ora chiesa. Il Rifugio Parafulmine è facilmente raggiungibile dai parcheggi del Monte Farno, dopo l’acquisto del gratta e sosta. Il comune di Gandino durante la stagione invernale  si occupa della rimozione della neve, in modo da garantire l’accesso all’area. Il rifugio è aperto estate e inverno ed è raggiungibile in poco meno di un’ora e mezza di cammino. Ha 16 posti letto in camerata, disponibili su prenotazione.

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