Undici anni di gloria

Ridateci il mitico torneo di calcetto che accendeva Piazza della Libertà

Ridateci il mitico torneo di calcetto che accendeva Piazza della Libertà
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Certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei. E le sere d’estate decideva di portarci fino a Piazza della Libertà. Si parcheggiava negli spiazzi di Piazza Dante, che sta proprio lì dietro, e se non ci andavi presto dopo non ci entrava più uno spillo. D’altra parte ci saremmo andati anche a piedi a vedere tutto quel brillare, quel rumore di palloni e colpi di tacco, tutto quel via vai di gente agghindata per un’altra serata al torneo più bello che c’era. Erano gli anni del “Piazza della Libertà”, e da giugno a fine luglio stavi sicuro di avere sempre un posto dove andare.

Sorriso, angolo della bocca all’ingiù, quando parla Angelo Bertocchi un po’ di tutto quel luccichio glielo vedi passare ancora negli occhi: «Manca eh? Manca eccome. Ci riproveremo anche l’anno prossimo, si potrebbe far ripartire. Vedremo». È una questione di sponsor. La prima volta fu nel 1997. L’idea nacque così, come tutte le buone idee: Giovanni e Doriglio, titolari del Bobino, studiarono la cosa insieme ad Angelo e a Davide, suo figlio. Perché non organizziamo il più bel torneo di calcetto del mondo? Lì, nel cuore di Bergamo? E così misero in piedi una macchina da show: undici edizioni, l’ultima nel 2008, varie categorie: liberi, under 21, over 35, over45, femminile, Csi e categoria internazionale. Con numeri da capogiro: nelle varie edizioni hanno partecipato più di ottocento squadre. «Era un torneo che accendeva la città, faceva da richiamo per tutti gli appassionati e anche per tutti i curiosi, per vederlo venivano da tutte le parti della Bergamasca e non solo».

Tanto per dire: nell’ultima edizione del mitico “Piazza” si era arrivati a 104 squadre iscritte, 53 serate di gioco, 230 incontri in tutto, più di mille giocatori in campo (minimo dieci a squadra, se non di più). E tanti, tantissimi ex calciatori dell’Atalanta (Carrera, Nicolini, Magnocavallo, Soldà, tanto per dirne alcuni) o ex big come Giovanni Stroppa, campione intercontinentale con il Milan; giocatori della nazionale di calcio a 5 come Amoroso; le ragazze della nazionale italiana come Melania, la sorella di Gabbiadini; ma anche ospiti illustri come Altafini, i comici di Zelig Ficarra e Picone, la nazionale artisti tv, la nazionale modelle; tutti lì a lustrare ancora un po’ l’estate bergamasca prima del torrido agosto. Il “Piazza della Libertà” era l’ombelico del mondo pallonaro bergamasco. «L’unico problema erano le docce. Gli spogliatoi li avevamo messi per bene, ma le docce sono sempre state un problema difficile da risolvere». Eppure andava bene lo stesso.

Nei primi anni fu di grande aiuto Gianfranco Baraldi (ex azzurro d’Italia), allora assessore allo Sport del Comune, che insieme a Bertocchi lavorò per questo carosello di sport e intrattenimento. Un modo per dare alla città un po’ di movimento anche durante la settimana, non soltanto nel weekend. «Poi i costi si sono alzati e abbiamo dovuto rinunciare all’organizzazione», spiega ancora Angelo. Il Comune concedeva gratuitamente il suolo pubblico. Ma ci volevano circa 70mila euro per due mesi di grande spettacolo, che nel complesso ha portato un movimento di 30mila persone. Solo alle serate finali ne arrivavano tremila, non bastavano mai le tribune per accogliere tutta quella gente, e le squadre mandavano iscrizioni anche delle zone di Milano, Como, Brescia e Lecco. Addirittura, nel 1999, l’anno dei lavori della fontana in piazza, si narra che Bertocchi convinse l’architetto a spostare di due, tre metri il progetto, «perché altrimenti il torneo come lo facciamo?». Quell’edizione fu sospesa.

Sono passati vent’anni dalla prima volta del “Piazza della Libertà” e Bergamo nel frattempo è cambiata moltissimo. Adesso ci sono i turisti, l’università è diventata un’eccellenza, l’aeroporto uno scalo tra i principali in Italia e Oriocenter il più grande centro commerciale d’Europa. I locali aprono, i ristoranti pure. Una situazione perfetta per rimettere in piedi un evento sportivo di quel tipo, che oltre al calcetto organizzava tornei di tennis, incontri di box, giornate dedicate alla pallavolo, alla scherma, dog show, ma anche tornei scolastici. Sembrava destinato a diventare una di quelle tradizioni che non vuoi smettere, smettere mai. E invece una volta calato il sipario non l ’hanno più rialzato. Ridatecelo.

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