Un monumento storico

Il rifugio antiaereo di Dalmine che accoglierà arte e cultura

Il rifugio antiaereo di Dalmine che accoglierà arte e cultura
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Nell’ambito della strategia di valorizzazione degli immobili di proprietà comunale, l’Amministrazione di Dalmine ha manifestato la volontà di recuperare il Rifugio Garbagni. Tale volontà è stata espressa dalla partecipazione al bando di Fondazione Cariplo Patrimonio culturale per lo sviluppo, inserito nei Bandi 2016 - Arte e Cultura, che prevede di favorire la salvaguardia e il miglioramento delle modalità di gestione del patrimonio culturale, nell’ottica di promuovere lo sviluppo economico locale.

 

 

La partecipazione al bando di Fondazione Cariplo è avvenuta, venerdì 14 ottobre, attraverso il progetto Abitare la soglia - rifugio antiaereo Garbagni tra memoria e futuro, presentato dal Comune di Dalmine in collaborazione con l’associazione Sotto Alt(r)a Quota e la Fondazione Dalmine. «Il nostro obiettivo è quello di recuperare e rendere fruibile al pubblico, in particolare agli studenti, un tassello importante della nostra storia locale. I rifugi - ha dichiarato Paolo Battista Cavalieri, assessore alla Cultura - sono un bene che fa parte della memoria collettiva della città; sono infatti strettamente legati al ruolo dell’impresa siderurgica Tenaris e al bombardamento del 6 luglio 1944. In particolare il rifugio Garbagni rappresenta la testimonianza meglio conservata, pur risultando inagibile, pertanto necessita di interventi di sistemazione strutturale, valorizzazione, promozione e gestione. Per la realizzazione di questi interventi servono 360mila euro: l'Amministrazione comunale intende stanziare a bilancio una somma di 100mila euro, mentre per la progettazione ne servono altri 80mila».

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Il progetto coinvolgerà anche diversi enti e associazioni per co-progettare iniziative che diventino occasioni di nuova socialità e di percorsi partecipativi dal basso. Due le fasi: la ristrutturazione del rifugio e la sua gestione nel contesto di una partnership pubblico-privato. «Avere una progettualità chiara sin d’ora – ha affermato Damiano Fustinoni, presidente dell’associazione Sotto Alt(r)a Quota - permetterà di coordinare al meglio i due passaggi garantendo credibilità e sostenibilità dell’idea e delle attività. Abbiamo coinvolto Fondazione Dalmine che ci ha aperto i suoi archivi: ci siamo avvalsi dei documenti tecnici contenenti le caratteristiche di costruzione ai fini del restauro. Abbiamo inoltre coinvolto la Cooperativa Why not e la Mediateca Provinciale. Insieme allo studio Myallonnier Ingegneria s.r.l. abbiamo valutato la fattibilità tecnica di un possibile restauro attento a un fedele ripristino della struttura». All’interno del rifugio si realizzeranno così eventi culturali, installazioni site-contest, letture, spettacoli teatrali, visite didattiche, approfondimenti storici e proiezioni.

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