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Il nuovo Spazio Greppi di Dalmine negli annali di architettura italiana

Il nuovo Spazio Greppi di Dalmine negli annali di architettura italiana
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«Anche con importi ridotti si possono fare interventi di qualità». Parola di Corrado Negrini, assessore ai Lavori pubblici, Urbanistica e Edilizia del Comune di Dalmine. Come dargli torto, dato che il progetto relativo alla ristrutturazione dello spazio Greppi, costato meno di 100mila euro, è finito tra le pagine web di Architettura Italiana – Divisare, da 19 anni l’atlante online dedicato all’architettura contemporanea italiana e internazionale.

Basta digitare Spazio Greppi Dalmine nel motore di ricerca del prestigioso sito per accedere alle fotografie e alla descrizione del progetto fatta dallo studio Cn10Architetti che lo ha realizzato, in particolare dal fondatore, Gianluca Gelmini, che si è occupato anche dell’ampliamento del museo del Presepe di Sabbio. Si tratta in pratica di uno spazio espositivo e polivalente, che ospiterà anche la sede della consulta delle associazioni del paese, ricavato al piano terra dell’ex palazzo Camozzi di piazza Caduti.

 

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L'idea di uno spazio espositivo. Lo stabile era stato acquistato nel 1933 dalla Società Dalmine per realizzare, nei due anni successivi, una cooperativa, una mensa e appartamenti. Attualmente, sempre al pian terreno, c’è anche il ristorante Anonimo. Il progetto è stato pensato dall’Amministrazione «per far sì che sulla piazza non si affacciassero solamente attività commerciali - spiega l’assessore Negrini - Volevamo inserire anche uno spazio culturale, un luogo dedicato alla comunità, accessibile a tutti». Così è nata l’idea dello spazio espositivo, dove allestire mostre temporanee e organizzare eventi culturali. Un luogo bello, contemporaneo, con un elemento caratterizzante nell’atrio, visibile anche dall’esterno «una parete colorata di giallo con una grande apertura circolare che definisce la gerarchia tra le parti e lascia intravedere la profondità dell’ambiente destinato a esposizioni ed eventi», come si legge nell’articolo di Architettura Italiana.

 

 

Il progetto realizzato. I nuovi locali dello Spazio Greppi sono facilmente collegabili sia con l’attuale biblioteca sia con le aree esterne di piazza Caduti 6.7.44, garantendo un uso polivalente per l’attività di associazioni che operano sul territorio e in particolare l’utilizzo per mostre ed esposizioni temporanee. Nei nuovi spazi troverà anche sede il Centro di promozione del volontariato attivato in collaborazione con la Consulta e le associazioni locali. Una scala interna collega lo spazio Greppi con la biblioteca al piano di sopra. Le linee delle pareti sono sinuose, i colori studiati, come si legge nella descrizione di Cn10Architetti: «L’immagine interna è molto sobria. Lo spazio è neutro, atto ad accogliere esposizioni di differente natura, materialità e carattere. Esso si struttura in modo fluido accompagnato da un attento uso del colore: il bianco delle nuove contropareti in gesso, il nero del soffitto e degli impianti, il grigio del pavimento in cemento levigato e il giallo limone della parete d’ingresso». All’interno dello spazio è prevista anche una sala riunioni, dotata di tavolo, sedie e una parete con armadi a muro. Anche la luce gioca un ruolo fondamentale nella sala dedicata alle mostre.

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Gli architetti hanno quindi studiato dei metodi per utilizzare al meglio, per le diverse occorrenze, sia la luce artificiale che quella naturale. La prima è garantita da impianti montati su supporti rettangolari sospesi, dotati di led orientabili. La seconda invece potrà essere gestita grazie a delle doppie tende tecniche montate sulle finestre che «in base alle necessità consentiranno di ottenere il grado di oscuramento più adeguato». Per il riscaldamento e l’aria condizionata è stata studiata una distribuzione d’aria dal soffitto governata da una pompa di calore. I lavori dello spazio Greppi sono cominciati a maggio 2016 e sono terminati a ottobre. Attualmente si è in fase di collaudo e presto la nuova sala espositiva verrà inaugurata, non prima di avervi allestito una mostra temporanea.

Cosa dice l'assessore. Assessore, cosa si prova a veder citato questo progetto su una rivista di architettura contemporanea tanto importante? «Beh, fa indubbiamente piacere, anche perché per il Comune non è stato un intervento molto oneroso, non abbiamo superato i 100mila euro. Direi che sono stati spesi bene». In effetti il progetto è molto particolare: «È importante la selezione del progettista e noi, che già avevamo visto i lavori che l’architetto Gelmini aveva fatto a Dalmine con il museo del Presepio, abbiamo chiesto al suo studio di predisporre un progetto. Che si è rivelato essere quello giusto. La ristrutturazione dello Spazio Greppi ci ha dato la possibilità di aggiungere del bello alla nostra città».

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