Altro che provincia sonnolenta

Un luglio da capitale della cultura Otto mostre da vedere a Bergamo

Un luglio da capitale della cultura Otto mostre da vedere a Bergamo
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Altro che provincia sonnolenta. Oltre alla notte dell'arte di stasera, l’offerta di Bergamo per questo mese di luglio è all’altezza di una vera capitale della cultura. Per gli appassionati c’è solo l’imbarazzo della scelta, per i curiosi le occasioni per una serata o una mezza giornata di tempo libero diversa sono davvero tante. È una formula che rende la città attrattiva anche rispetto ad una metropoli molto vicina, che pur non si fa mancare nulla a livello di offerta culturale, come Milano. Forse è proprio la contiguità con la metropoli che ha suggerito a tanti soggetti della nostra città di investire in proposte culturali. Un’idea vincente non solo per quanto riguarda i flussi turistici, ma anche per l’immagine di Bergamo, città moderna, aperta a proposte nuove, anche con un profilo internazionale. Per questo mese di luglio le occasioni dunque fioccano.

 

Aldo Rossi alla GAMeC

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La mostra sui disegno di Aldo Rossi, il più importante architetto italiano del secondo 900, l’unico insieme a Renzo Piano a vincere premio Pritzker (il Nobel dell’architettura), ha destato l’intersse di tutti i media nazionali. La finestra del poeta. La mostra è realizzata in partnership con il museo di Maastricht e raccoglie 100 stampe e oltre 40 disegni. Rossi era un fantastico disegnatore, capace di mettere su carta le intuizioni utopiche che stavano alla base di ogni sua idea poi tradotta in edificio. Quindi vedere i suoi disegni è un modo di capire più a fondo la sua architettura. Fino al 24 luglio. 

 

I 100 anni di Longaretti

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Per il secolo di vita del maestro è stato lanciato il progetto Longaretti 100 – Opere Pubbliche, un progetto di ricerca – a cura di Maria Cristina Rodeschini – che, dal 2015, ha visto il censimento, lo studio e la segnalazione delle opere pubbliche di soggetto sacro e profano realizzate dall’artista in oltre 20 luoghi della città di Bergamo. La proposta è una sorta di mostra diffusa attraverso la città, nei tanti luoghi che hanno visto il maestro all’opera. Qui potete trovare l’itinerario.

 

Pietro Bussolo al Palazzo della Ragione

È l’ultimo weekend per vedere questa piccola, preziosa mostra dedicata ad un singolare e delicatissimo scultore, Pietro Bussolo. Nato a Milano nel 1460 e morto a Bergamo nel 1526, Pietro Bussolo ha lasciato diffuse tracce del suo operato tra Bergamo, Salò e Brescia: la mostra non è solo la prima monografica che gli è dedicata, ma propone alcuni pezzi tra i più impressionanti per valore artistico e storico e anche per dimensioni. Da non perdere.

 

Alfredo Pirri alla ex Centrale di Daste e Spalenga

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Allestimento spettacolare per la sua decima edizione, contemporary locus, la rassegna di arte contemporanea che ogni anno svela un luogo sconosciuto della città. In questo caso è stata riaperta l’ex Centrale termoelettrica di Daste e Spalenga, costruita nel 1927 e attiva per oltre 30 anni: uno spazio di grande suggestione e interesse, un possente esempio di archeologia industriale legato alla storia e alle trasformazioni del territorio, nel dialogo tra ingegno, lavoro ed energia. La ex centrale accoglie un progetto site specific dell’artista Alfredo Pirri riconosciuto internazionalmente per i suoi interventi su grande scala. La Centrale si riaccende attraverso un progetto sperimentale che integra l’utilizzo di nuove tecnologie e forme di energia.

 

Maurizio Bonfanti alla Fondazione Creberg

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Bergamasco, classe 1952, figlio d’arte (anche il padre Angelo era pittore), l’artista propone un racconto visivo con la messa in scena di una riflessione sul cammino dell'uomo nel suo vagare verso un'uscita, un ingresso o un confine mai raggiunto, ma perseguito con angosciata ostinazione. Due i percorsi proposti da Bonfanti: il primo, al piano terreno, con sette dipinti di grande formato in cui è possibile vedere, quasi secondo l’andamento di una sequenza cinematografica, l’evolvere di una successione di figure impegnate in passi verso orizzonti ignoti. Il secondo percorso, al piano superiore nel Loggiato, invece sono presentate una trentina di opere ancora centrate su figure umane, alla ricerca di un loro possibile luogo di consistenza.

 

Andrea Mastrovito al Museo Bernareggi

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Sono esposti i disegni che Mastrovito ha realizzato per le t-shirt della Gmg di Cracovia e per le bandane del Giubileo dei ragazzi di aprile. La narrazione di Mastrovito si basa su un linguaggio espressivo molto vicino ai giovani. I disegni che raffigurano le sette opere di Misericordia sono tutti idealmente uniti da funi stilizzate, simbolo di chi si muove con coraggio quasi da equilibrista lungo le vie suggerite dal Vangelo. Mastrovito ha la capacità sorprendente di rendere con un linguaggio molto contemporaneo temi profondi e antichi.

 

Carlo Crivelli all’Accademia Carrara

Non può mancare la più importante istituzione culturale della città alla grande offerta di mostre. Infatti sta per concludersi l’eccezionale faccia a faccia tra le due Madonne con Bambino di Carlo Crivelli. L’una proveniente dal Victoria and Albert Museum di Londra, da marzo di quest’anno è stata affiancata all’altra, conservata in Accademia Carrara. Fino al 10 luglio.

 

Luigi Ghirri all’ex monastero di Astino

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Oltre 40 scatti, soprattutto vintage prints e project prints, per raccontare un maestro indiscusso della fotografia italiana. Luigi Ghirri. Pensiero Paesaggio, propone un viaggio dentro il tema principe di questo maestro della fotografia italiana, che pur essendo morto prematuramente ha segnato nel profondo l’esperienza di chi tanti. Il paesaggio per Ghirri non è quello che viene normalmente percepito bensì quello che si suppone latente, inscritto sul rovescio: paesaggio della memoria e della favola, paesaggio di figure nascoste e di prodigi. Un paesaggio di interni di abitazioni, luoghi di lavoro, ma anche paesaggio esterno, della campagna e delle città, delle grandi architetture urbane. Dalle pianure emiliane a Venezia, dagli interni di case colti nella dimensione più quotidiana allo studio dell’architetto Aldo Rossi – grande amico di Ghirri – alle foto della biblioteca personale del maestro. Fino al 31 agosto.

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