In Piazzetta del Delfino (via Pignolo)

Vendesi casa talmente unica da essere finita pure a teatro

Vendesi casa talmente unica da essere finita pure a teatro
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Roma, 12 aprile 1917. Nella meravigliosa cornice del Teatro dell’Opera di Roma la ben nota compagnia dei Balletti Russi porta in scena Les Femmes de Bonne Humeur, opera tratta dall’omonima commedia Le donne di Buon Umore di Carlo Goldoni. La messa in scena è maestosa, come sempre nei balletti firmati da Serge Djagilev. Ma a colpire è soprattutto la scenografia: rappresenta la piazza di un piccolo borgo nella quale spiccano due elementi, ovvero un alto campanile e, ai “piedi” di quest’ultimo, una casa di tre piani dalla forma particolare, a graticcio, tipica delle abitazioni della Sassonia. A disegnare quel pannello fu il pittore, costumista e scenografo russo Léon Bakst e, secondo lo studioso Marco Caratozzolo, l’immagine rappresenterebbe la Piazzetta del Delfino di Bergamo.

 

 

Quella casetta dalla forma unica, effettivamente, c’è ancora. Basta percorrere tutta la bellissima via Pignolo alta e raggiungere lo slargo dominato dalla celebre fontana costruita nel 1526 e rappresentante un tritone che cavalca un delfino. Proprio lì, all’angolo con via San Tomaso (che porta dritta dritta all’Accademia Carrara), ecco l’edificio. Dalla forma unica, dicevamo. Perché, in tutta Bergamo, nessun altro palazzo ha queste linee. Secondo quanto riportato da Raffaella Garofalo sul suo blog Cose di Bergamo, a costruirla fu, tra il XV e il XVI Secolo, un ricco signorotto inglese appassionato di caccia. Da lì la particolare struttura a graticcio, tipica delle abitazioni germaniche e olandesi. I bergamaschi di una volta la chiamano “Roccolo della passata”, a testimonianza del suo legame con il mondo della caccia (i roccoli, infatti, sono delle postazioni per gli uccellatori, mentre la passata è la parte di edificio che si protrae verso l’esterno e serve, appunto, a catturare gli uccelli), e di essa ne scrisse anche Fermo Luigi Pelandi, segretario di Paolo Gaffuri all’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo e, soprattutto, autore dell’opera in sei volumi Passeggiando per le vie di Bergamo scomparsa. Proprio in quelle pagine, Pelandi descrisse così questa casa: «Pare la galleria di una nave nella parte poppiera, con numerosi finestrini al posto degli oblò».

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Da allora, ovviamente, di tempo ne è passato. E l’abitazione, pur mantenendo un fascino antico e unico, è stata finemente ristrutturata. Nonostante questo, resta lì ad attirare gli sguardi (e gli scatti) di incuriositi passanti. Ciò che in pochi sanno è che quella casa è in vendita. Se ne occupa lo Studio Immobiliare Valle e, nel caso in cui foste interessati, si possono avere informazioni telefonando al numero 035231588 o visionando QUESTO LINK. Il prezzo richiesto è tutto fuorché esagerato: 290 mila euro per cento metri quadrati distribuiti...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 10 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 4 ottobre. In versione digitale, qui.

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