Di ogni fascia d'età

Seriate, la lotta alla ludopatia «Sono soprattutto persone di qui»

Seriate, la lotta alla ludopatia «Sono soprattutto persone di qui»
Pubblicato:
Aggiornato:
In copertina, la sala slot Pota Pota di via Marconi a Seriate.

 

Seriate si è schierata contro il gioco d’azzardo, prima con l’avvio nel 2015 di Jackpot - L’importante è (non) partecipare, progetto di Ambito con l’obiettivo di sensibilizzare sulla questione, e ora con Regolamento per il contrasto al fenomeno della ludopatia derivante dalle forme di gioco lecito, che rafforza le misure a contenimento del problema nei Comuni dell’Ambito di Seriate.

I numeri della lotta. Da quando è partito il progetto Jackpot, il numero degli esercenti in possesso di apparecchi è calato del 25 per cento a Seriate, passando da 42 a 32: «Nel 2015 abbiamo iniziato a mappare i locali che detenevano apparecchi new slot e Vlt (più pericolose perché accettano banconote da taglio maggiore). Quest'anno abbiamo effettuato 122 controlli, passando almeno tre volte da ciascun esercizio» specifica l’uffic iale delegato Sonia Mangili. Delle 32 attività in possesso di macchinette per il gioco d’azzardo, sono nove quelle con più di tre apparecchi, diciotto con meno di tre, e poi due sale scommesse e tre sale giochi. E a Seriate ogni abitante spende mediamente 1500 euro annui. «A seguito dei controlli abbiamo elevato otto sanzioni per un totale di circa seimila euro, e segnalato all’Agenzia autonoma del monopolio di Stato una sala scommesse in quanto vi è stato trovato un minore all'interno» prosegue l’ufficiale.

 

Embed from Getty Images

 

Un supporto anche sociale. «Quando la ludopatia coinvolge anche i minori l'attenzione è davvero massima, le segnalazioni che pervengono sono supervisionate perché è meglio accertare una volta in più, piuttosto che i minori siano coinvolti in questo mondo tremendo delle scommesse - aggiunge il comandante della Polizia locale Giovanni Vinciguerra -. Da una parte vi sono i controlli da parte delle forze di Polizia locale (spesso con l’aiuto della Guardia di finanza e di Ats Trescore) che devono essere continui, collaborativi, perché l’operatore commerciale deve sentire con coscienza il dovere di rispettare la normativa, in quanto anche gli esercenti possono essere parte attiva, non controparte, perché, dopotutto, la legge permette loro di tenere gli apparecchi. Dall'altra un'azione sociosanitaria che permetta di intercettare i soggetti eventualmente ludopatici, che purtroppo cercano sempre di dissimulare la loro condizione sia in ambito famigliare sia in ambito sociale».

Le vittime della ludopatia. «Durante i nostri controlli, vediamo che le fasce interessate da questa dipendenza sono quelle deboli, con situazioni non serene o particolari problemi: si illudono forse che con il gioco possano risolvere i loro problemi. E li conosciamo perché sono perlopiù persone di Seriate, raramente arrivano qui da fuori. Ciò che ci colpisce è notare che, anche se noi agenti siamo lì, i giocatori accaniti non smettono, oppure aspettano con ansia e con visibile impazienza la fine dell’ispezione agli apparecchi per ricominciare immediatamente, giocando talvolta i pochi spiccioli che rimangono loro» specifica l’ufficiale Mangili.

 

Embed from Getty Images
Ci sono altri protagonisti nella lotta alla ludopatia, che operano direttamente sulle persone colpite da questa piaga: «I primi a rivolgersi a noi sono spesso il famigliari, che avvertono subito certe situazioni di criticità - racconta Gilberto Giudici, educatore professionale dell'area Gioco d'azzardo patologico e coordinatore della cooperativa Il piccolo principe, partner nel progetto Jackpot e parte del gruppo tecnico che ha portato alla creazione del nuovo regolamento -. Da lì cerchiamo di creare un percorso che possa far arrivare da noi le persone direttamente colpite, cui offriamo orientamento, analisi dei bisogni, supporto, informazione sui servizi, come il Sert o il nostro "Gruppo...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 24 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 1 febbraio. In versione digitale, qui.

Seguici sui nostri canali