«Gesù nasce per tutte le genti»

Seriate, un presepe dei popoli spalancato sul mondo intero

Seriate, un presepe dei popoli spalancato sul mondo intero
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«È la prima volta che allestiamo un presepe di questo tipo, con bambole che rappresentano i diversi popoli e culture del mondo. Abbiamo pensato che fosse significativo sottolineare come il Natale sia un momento che debba portare speranza e gioia a tutta l’umanità». È l’auspicio che ha animato Giovanna Sottocornola delle Missionarie Eucaristiche di Seriate nella creazione di questa originale Natività del Signore.

L’associazione ecclesiale laicale fa parte della Fondazione Gratia et Pax, costituita per dare personalità giuridica alle Missionarie Eucaristiche, riconosciuta dalla Regione Lombardia. Scopo dell’Associazione, fondata da Monsignor Giovanni Bonetti, consacrata al servizio di Dio e della Chiesa, è quello di accompagnare le persone in un percorso di riscoperta della gioia esistenziale che proviene dalla fede in Dio.

«Sono da molti anni in questa casa e nel corso del tempo un signore mi ha donato queste statue, ognuna diversa dall’altra - spiega Giovanna -. Così quest’anno ho pensato di utilizzare come sfondo del presepe un atlante spalancato sul mondo e intorno al globo ho posizionato tutti i personaggi di cui dispongo, che non rappresentano soltanto pastori, anzi, nella maggior parte, raffigurano persone di varie etnie, provenienti da diversi Paesi. Con questa composizione ho voluto ricordare che Gesù nasce per tutti i popoli del mondo, senza distinzioni». Questo abbraccio ideale tra pastori e persone di etnie differenti vuole essere la raffigurazione emblematica del valore universale del Natale.

Il raccoglimento in preghiera davanti a questo Gesù Bambino che spalanca le sue braccia accogliendo genti provenienti da ogni latitudine, dai Paesi nordici, dall’Est Europeo, dall’Asia, dalle Americhe porta anche a riflettere sulla complessità del mondo globalizzato in cui viviamo, un mondo sempre più piccolo e pieno di contraddizioni ed egoismi, nel quale siamo tutti chiamati a riscoprire l’essenza della nostra esistenza, anche attraverso i piccoli gesti del vivere quotidiano; questo deve essere il Natale di tutti noi. E per dare concreto significato a questo messaggio, quest’anno le Missionarie Eucaristiche hanno deciso di allestire questo presepe con i personaggi vestiti con i costumi tipici dei differenti paesi di provenienza nella cappella a l l’interno della loro casa, intitolata alla Vergine Maria Mater Christi Lumen Gentium.

«Un valore che si aggiunge al significato di universalità di cui questo allestimento è immagine. Maria, infatti, è la madre di Gesù che è il Dio di ognuno di noi e anche l’architettura di questo luogo vuole richiamare tale messaggio - prosegue nella spiegazione Giovanna Sottocornola -: dal tetto della cappella, infatti, discende una tenda che simboleggia la casa del signore e che si allarga verso le pareti, come un abbraccio d e l l’eternità che dall’alto si apre per avvolgere tutta l’umanità nell’incarnazione di nostro Signore. Spero che questo Natale sia all’insegna della pace e della speranza e diventi un inno sincero di ringraziamento per il dono della vita innalzato da tutti i popoli della Terra - conclude Giovanna Sottocornola -. Vivere è il dono più grande che il Signore ci ha concesso e dobbiamo esserne consapevoli, amando il nostro prossimo, qualunque lingua parli, come Lui ha fatto con noi, venendo a nascere povero tra i poveri e sacrificandosi sulla croce per la nostra salvezza eterna».

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