Una tradizione ancora viva

Torre Boldone, festa alla Ronchella «All'inizio era un panino col salame»

Torre Boldone, festa alla Ronchella «All'inizio era un panino col salame»
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«Io e mio marito abitiamo in prossimità della chiesa e ci siamo affezionati alla Ronchella fin dai primi Anni Settanta, dando un contributo con piccoli interventi, come arieggiare la chiesa al mattino, mantenerla pulita, e controllare che resti tutto in ordine. Niente di eccezionale, per noi è un’abitudine che continua da anni e un segno di devozione per la nostra cara madonnina». A parlare è Lina Artifoni, da sempre residente a Torre Boldone.

La festa della Ronchella di Torre Boldone ha mantenuto vivi i festeggiamenti successivi alla Pasqua, ed entra nel pieno degli eventi proprio nel prossimo weekend. Numerosi residenti di Torre Boldone hanno fatto visita in queste giornate al piccolo santuario, da decenni luogo di ricordo e devozione per gli abitanti del paese. Gli appuntamenti si sono susseguiti per tutta la settimana, partendo dall'apertura dello stand gastronomico nella bella giornata di Pasquetta.

 

 

La buona riuscita della festa e l'organizzazione si deve sopratutto ai volontari presenti, persone che si sono prodigate non solo nei preparativi, ma che negli anni si sono occupati anche della cura e della manutenzione della chiesa stessa, svolgendo tanti piccoli lavori che hanno permesso alla Chiesa dei Mortini della Ronchella di resistere all'ingiuria del tempo. C’è la già citata Lina Artifoni, con il marito. Caterina Sirtoli, tra i volontari alla cucina, ricorda le prime feste svolte presso le chiesa: «Nella prima domenica successiva alla Pasqua si è sempre ricordata, fin da che se ne ha ricordo, la Chiesetta dei Mortini della Ronchella. Già cinquant’anni fa, davanti al prato della chiesa, si teneva dopo la messa una piccola festa, un picnic tra le famiglie del paese». Anche Tiziana Brignoli ne ricorda l’evoluzione negli anni. «All’inizio la Festa della Ronchella consisteva in un semplice panino con il salame e il classico bicchiere di vino. Negli anni è cresciuta, è stato aggiunto il servizio griglia, la polenta e poi i casoncelli nostrani e altri piatti tipici. Quest ’anno, per i festeggiamenti legati a questi trecento anni abbiamo voluto prolungare fino a una settimana intera».

«Tutto questo è soprattutto merito...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 32 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 12 aprile. In versione digitale, qui.

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