Ancora orrore firmato Isis

I 21 cristiani martirizzati in Siria per non essersi convertiti all'Islam

I 21 cristiani martirizzati in Siria per non essersi convertiti all'Islam
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Ventun cristiani sono stati uccisi dagli islamisti dell’Isis nella cittadina siriana di Al-Qaryatyan perché si sono rifiutati di convertirsi all’islam. A raccontare l’ennesima pagina di terrore, in una intervista alla Bbc, è stato l’arcivescovo Ignazio Aphrem II, patriarca della Chiesa siriaca. Al-Qaryatyan, località strategica a metà strada fra Damasco e Palmira,  era stata conquistata nell’agosto scorso dall’Isis e liberata dieci giorni fa dalle forze governative, con il supporto dell’aviazione russa.

 

ISIS FA STRAGE DI CRISTIANI IN SIRIA, 21 UCCISI A QARYATAYN

 

L’estate scorsa, dopo essere entrati in città, gli islamisti avevano preso in ostaggio gli ultimi trecento cristiani rimasti. Sulla base di testimonianze dirette raccolte sul posto, la scorsa settimana alcuni sono stati uccisi mentre tentavano la fuga, altri martirizzati per essersi rifiutati di accettare la conversione forzata o di sottostare alle regole imposte ai “dhimmi», ossia i popoli di fede monoteista ma non musulmana, che prevedono il pagamento di una tassa speciale, più alta che per i musulmani, la jizya, o lavori servili che garantiscono “protezione” ad alcuni «infedeli».

 

ISIS FA STRAGE DI CRISTIANI IN SIRIA, 21 UCCISI A QARYATAYN

 

Fra le vittime si contano almeno tre donne. Il patriarca ha aggiunto che i jihadisti avevano pianificato di vendere come schiave le ragazze cristiane superstiti. Altri cristiani sono per ora considerati dispersi, ma si teme siano a loro volta morti. Al-Qaryatayn ha subito in questi mesi pesanti devastazioni e la città, secondo la Bbc, è ridotta a un ammasso di macerie. Il patriarca ha confermato fra l’altro che un monastero cristiano antico di 1.500 anni è stato ridotto in macerie. «Abbiamo vissuto insieme per secoli, abbiamo imparato a rispettarci reciprocamente, abbiamo imparato come vivere gli uni dagli altri», ha detto Ignatius Aphrem II, riferendosi al periodo precedente all'arrivo dell'Isis. «Possiamo vivere insieme di nuovo», ha concluso. Il governo siriano ha organizzato dei pullman per riportare ad Al Qaryatain, come anche a Palmira, migliaia di residenti.

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