Feste di laurea

In Università è vietato brindare (ma non è che sia così chiaro...)

In Università è vietato brindare (ma non è che sia così chiaro...)
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Non l’hanno presa benissimo i laureandi dell’Università degli Studi di Bergamo. Presto (diciamo nella seconda metà di luglio) tantissimi studenti festeggeranno la fine del loro percorso di studi, ma non potranno farlo all’interno dell’edificio che per tre o cinque anni (almeno) li ha ospitati. A inizio settimana, infatti, il rettore Remo Morzenti Pellegrini ha inviato una mail a tutti gli iscritti comunicando loro l’inasprimento del regolamento sulle feste di laurea.

A portare a questa decisione sono stati i problemi del maggio scorso, quando i festeggiamenti di alcuni laureati sono andati un po’ oltre la semplice goliardia, sfociando nella maleducazione (uso di fumogeni, di petardi e intonazione di cori certo non proprio da signori). Nei giorni successivi, uno dei due organi dell’Ateneo, il Senato Accademico, ha allora approvato delle nuove linee guida. Nessuna imposizione, solo un richiamo alle più che ovvie regole di convivenza civile, con l’aggiunta che nel caso in cui si fossero ripetuti fatti di quel tipo si sarebbero presi provvedimenti più seri. Il documento è poi passato al Consiglio di Amministrazione dell’Università, composto per lo più da professori. Ed è qui che le cose sono un po’ cambiate: i consiglieri, infatti, hanno optato per il pugno di ferro, aggiungendo a quelle linee guida prescrizioni ben più severe da rispettare durante i festeggiamenti.

 

[Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell'università di Bergamo]

 

«Il Cda ha tutto il diritto di prendere le proprie decisioni - commenta Andrea Saccogna, ex presidente della Consulta studentesca e rappresentante della lista Uni+ nel Senato Accademico -, ma certo quelle regole non sono le stesse che avevamo approvato noi». Nonostante questo, leggendo le linee guida allegate dal rettore alla mail inviata agli studenti, non si leggono divieti specifici. Indicazioni di massima, buone prassi da seguire, ma non le stesse cose che si leggono sui cartelli che sono iniziati a spuntare in giro per le sedi universitarie della città e che vietano l’ingresso negli edifici di cibi e bevande o l’affissione di volantini. Sembra, inoltre, che anche agli uscieri e al personale operativo di UniBg sia stato comunicato di bloccare ogni bottiglia o...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 4 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 18 luglio. In versione digitale, qui.

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