Convegno alla Cassa Rurale

Diario di viaggio e discorsi su Bergamo-Treviglio e Brebemi

Diario di viaggio e discorsi su Bergamo-Treviglio e Brebemi
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Nel pomeriggio di lunedì 23 marzo s'è svolto all'auditorium Cassa Rurale a Treviglio un incontro per discutere delle opportunità di Brebemi. e soprattutto per fare un bilancio dei primi sei mesi di attività della nuova tratta autostradale. Nelle scorse settimane si sono susseguite critiche e attacchi all'opera, ritenuta da molti inutile o quantomeno inefficiente. Non si è ancora sbiadito il ricordo del beffardo video, realizzato da alcuni ragazzi vicini ai centri sociali, in cui veniva mostrata la strada, pressoché deserta, utilizzata come campo per il gioco del pallone. L'invito alla cosiddetta "tavola rotonda" è trasversale, prevedendo l'intervento di docenti universitari, imprenditori e soprattutto politici, come il sindaco di Treviglio Beppe Pezzoni.

In viaggio tra le due città. Il tratto che porta da Bergamo a Treviglio è disseminato di rotonde e semafori ed è a una sola corsia. Verso le 16 imbocchiamo la mini-tangenziale di Stezzano, le auto scorrono senza problemi, ma nonostante la velocità sia ridotta le sospensioni iniziano a sobbalzare come su una mulattiera. In una "bretella" relativamente nuova ci sono centinaia di buche e grossolane coperture del manto stradale. Per evitarle alcune auto si avventurano in coraggiosi e prolungati slalom. Dopo circa un'ora arriviamo a Treviglio: il cartello dell'inizio della Z.T.L. è perentorio in Via Roma, ma non facciamo a tempo a indietreggiare che una gentile, si fa per dire, signora alla guida di una Mini Cooper arriva alle nostre spalle e ci blocca. Dopo qualche secondo con la retromarcia ingranata, comprendiamo che la donna al volante non ha alcuna intenzione di permetterci di uscire dall'inghippo, così ci arrendiamo alla telecamera che, appena imboccata la via, comunica al portafogli la futura multa di 74 euro (più 13 euro per spese di notifica). Parcheggiata l'auto e pagato il relativo ticket, entriamo nell'auditorium.

L'introduzione. La sala è gremita e gli occhi sono puntati sui politici: sono presenti il presidente della Provincia Matteo Rossi, il sindaco di Treviglio Beppe Pezzoni e l'assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Sorte. L'incontro comincia con la presentazione di uno studio sulle potenzialità della Brebemi da parte di due docenti dell'università di Bergamo, Cristiana Cattaneo e Mauro Cavallone. Lasciate alle spalle le polemiche e considerando l'opera ormai un dato di fatto, i due professori hanno individuato alcune criticità, ma anche molte possibilità che la nuova autostrada offrirebbe alle imprese e ai lavoratori: la valorizzazione del patrimonio immobiliare, la facilità ad assumere lavoratori che abitano lontani, le opportunità evidenti per tutte le imprese che operano nel settore della logistica. Inoltre, il settore turistico darebbe possibilità a chiunque percorra l'autostrada di fermarsi in uno dei tanti paesi attraversati, scoprendone le bellezze. I suggerimenti per la promozione del territorio non mancano, come l'esposizione di cartelloni in luoghi strategici (vedi aeroporto) o l'istituzione di abbonamenti o promozioni che permettano di fidelizzare i clienti.

Gli interventi. In realtà ci sono ancora molti dubbi sull'utilità della spesa affrontata e sull'impatto che l'autostrada già ora sta avendo sul territorio, ma non c'è alcuna chiusura al dialogo. A guardare avanti è Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura Bergamo, che ha sottolineato la mancanza di un collegamento Sud-Nord con Bergamo e con l'autostrada A4. Ha quindi preso la parola il Presidente della Provincia, il quale ha apertamente criticato il percorso politico-istituzionale che ha portato alla realizzazione di Brebemi. Ne ha tuttavia riconosciuto l'importanza: «Abbiamo bisogno dei grandi trampolini sul resto del mondo - ha spiegato Rossi - uno è l'aeroporto di Orio, il secondo è Brebemi., ma ognuno deve fare il proprio ruolo con unità d'intenti». A proposito della mancanza di un collegamento con il resto della Provincia Rossi ha detto che «le modalità con cui si è portato avanti l'opera e la mancata progettazione si sono rivelate un boomerang che ora ha reso la situazione più complicata: non basta dire che se una cosa serve allora bisogna farla subito, perché senza un percorso di concertazione, la dichiarazione di concretezza non porta alcun risultato».

Riguardo alla Bergamo-Treviglio, sostenitore della concertazione a tutti i livelli, proprio per non ripetere gli errori del passato, ha invitato alla collaborazione anche i comuni di Treviglio e di Romano all'interno dell'Assemblea dei Comuni bergamaschi e richiamato alla responsabilità anche in vista dell'imminente piano finanziario di Autostrade Bergamasche, che in primavera renderà noti i numeri per valutare la compatibilità finanziaria ed ambientale del nuovo tratto autostradale: «Sarà fondamentale analizzare bene i numeri, - ha concluso Rossi -, perché sono convinto che saranno molto diversi dal progetto presentato, ed allora ognuno risponderà delle proprie responsabilità».

La difesa di Beppe Pezzoni. Tra i principali promotori e difensori della Bergamo-Treviglio era presente il sindaco di Treviglio. «C'è stata l'opportunità - ha esordito Pezzoni - di creare un asse che ha visto coinvolti tutti i comuni attraversati, con la concertazione attuata dalla precedente amministrazione. Sono state superate difficoltà nell'individuazione del tracciato, ora non si può mettere i progetti sulla carta per poi rimanere fermi. Stiamo scontando anni di indecisione politica e incapacità di far capire quanto siano valide le infrastrutture. È doveroso prendersi la responsabilità di certe opere. Inseguire le firme o i comitati è molto più facile che dire "sì" e "no" forti, ma è questo è il compito di chi fa politica e abbandona una posizione comoda». Anche Pezzoni ha tuttavia sottolineato la necessità di un percorso condiviso: «Bisogna avere un'azione più organica tra i Comuni, non solo riguardo ai trasporti ma su tutti i temi, come ad esempio quello della banda larga".

La chiusura di Alessandro Sorte. Dopo quasi tre ore di discussione è stato l'assessore regionale Sorte a concludere l'incontro. «La Brebemi, ha detto, è stata pensata in una situazione di grande boom economico, quando negli anni '90 l'edilizia e le imprese erano in espansione, e tantissimi operai dovevano ogni mattina percorrere 2-3 ore di strada per recarsi a lavorare a Milano». «Ci sono state criticità - ha continuato - si è pagato un dazio fortissimo ai Comuni, per il bene dei Comuni ma per il male di Brebemi». Una considerazione interessante è stata fatta sulla scelta di realizzare tre corsie, secondo molti tecnici un numero eccessivo: «Probabilmente costruire due corsie invece che tre sarebbe stato meglio, si sarebbero risparmiati 300 milioni di euro, che ora pesano anche sul costo del pedaggio, troppo alto, e che limita l'autostrada ad un utilizzo occasionale e non abituale».

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