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F1 e MotoGp al via con nuove regole Aspettando i soliti: Rossi e la Ferrari

F1 e MotoGp al via con nuove regole Aspettando i soliti: Rossi e la Ferrari
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“Nessuno stop, nessun limite di velocità”, cantavano nel 1979 cinque ragazzi d’una band australiana (AC/DC potrebbe dirvi qualcosa...) in uno dei loro brani più celebri. E nessun limite di velocità sarà previsto questa domenica proprio in Australia, sul circuito di Melbourne, per l’inizio della nuova stagione di Formula 1. 21 gare per il Mondiale più lungo di sempre, che inizia questo weekend e termina il 27 novembre, con il Gran Premio di Abu Dhabi. Alle 19 tappe già in programma l’anno scorso si aggiunge il ritorno del Gran Premio di Germania, ad Hockenheim, ed il nuovissimo circuito di Baku, in Azerbaijan, sede del Gran Premio d’Europa. E fa nulla che il Paese, ricchissimo di petrolio, si trovi in realtà in Asia: se ai tempi le ruote della biga non erano certo motorizzate, il detto pecunia non olet rimane valido, ora come allora. A proposito di Gran Premi, non sono solo le auto a scendere in pista: si alza il sipario anche sulla stagione a due ruote, con i piloti della MotoGp pronti a darsi battaglia dopo l’incandescente e discusso finale della scorsa stagione. Il numero di gare in questo caso è invariato, e la caccia al Campione del Mondo in carica Jorge Lorenzo parte con il Gran Premio notturno di questo weekend in Qatar, per terminare il 13 novembre sul circuito di Valencia, per un totale di 18 griglie di partenza.

 

 

I protagonisti. Squadre e rivalità, chi tenere d’occhio. Secondo diversi addetti ai lavori, le lotte per vincere i rispettivi Campionati del Mondo quest’anno potrebbero leggersi attraverso la chiave di lettura "Italia vs Germania" e "Italia vs Spagna". In Formula 1, infatti, sembra la Ferrari la principale candidata al ruolo di antagonista delle Mercedes: la scuderia tedesca ha dominato totalmente le ultime due stagioni, vincendo 32 delle 38 gare in palio, due volte il titolo Costruttori e due quello Piloti con il proprio driver di punta, Lewis Hamilton. Tuttavia la Scuderia di Maranello sembra aver fatto dei grossi passi avanti quest’inverno, e molti sono convinti che la nuova Ferrari SF16H possa avere finalmente tutte le carte in regola per essere più veloce della F1 W07, la nuova monoposto Mercedes. Dal Cavallino emerge un sobrio ma vivo ottimismo, sia Vettel che Raikkonen si sono detti fiduciosi di poter combattere per la vittoria. Nei recenti test a Barcellona la Rossa ha ottenuto i migliori tempi sul giro, anche se bisogna considerare che in quell’occasione la Mercedes ha lavorato per sviluppare la macchina sulla lunga distanza e non sul tempo secco.

 

 

Le altre scuderia di F1. Nessuna delle altre 9 scuderie (22 in totale le vetture del lotto) sembra in grado di minacciare la coppia italotedesca. Per il ruolo di guida tra gli inseguitori ci si aspettano conferme e possibili sorprese dalla Red Bull disegnata da Adrien Newey e guidata dal talentuoso Daniel Ricciardo e da Daniil Kvjat; molto attesa è anche la Williams del veterano Massa e di Bottas, che ben si è comportata nei test invernali. Da tenere in considerazione anche la Force India, (nonostante le disavventure del suo Presidente..), si segnala anche il ritorno della Renault, che ha rilevato la Lotus, puntando sulla coppia Magnussen-Palmer, mentre non ci si aspettano grandi cose dalla McLaren di Alonso e Button, che sconta le difficoltà del motore Honda. Occhi puntati sul giovanissimo Verstappen, distintosi l’anno scorso per essere il più giovane esordiente della storia, che correrà in Toro Rosso insieme a Carlos Sainz, in attesa, lui spera, della chiamata da un top team. Chiudono il lotto la Sauber motorizzata Ferrari, guidata da Ericsson e Nasr; la britannica Manor che schiera i debuttanti Wehrlein e Rio Haryanto, primo pilota indonesiano in assoluto a correre in Formula 1, per il quale il suo Governo ha sborsato 20 milioni di euro di sponsorizzazione; e infine la debuttante americana Haas che si presenterà con il francese ex Lotus Romain Grosjean ed il messicano Gutierrez.

 

 

Qui MotoGp: Rossi vs Lorenzo? In MotoGp invece la sfida sarà ancora tra i medesimi protagonisti della scorsa stagione. Da un lato Valentino Rossi che all’alba dei 37 anni proverà a coronare una carriera leggendaria vincendo in sella alla Yamaha quel decimo titolo sgusciatogli di pedana l’anno scorso all’ultimo Gran Premio; dall’altro gli spagnoli, a partire dal compagno di squadra Jorge Lorenzo, passando per Marc Marquez e Dani Pedrosa, motorizzati Honda. Lo scorso finale di stagione ha lasciato strascichi pesanti anche fuori dalla pista, il rapporto tra Rossi e Marquez sembra una bomba pronta ad esplodere, anche se a bagnare le polveri ha contribuito il fatto che tra le due scuderie in pista, fisicamente, vi sia molta distanza: nei test le Yamaha sono sembrate di un’altro passo, con Lorenzo e Rossi davanti, mentre le Honda arrancano. A proposito del leitmotiv "Italia vs Spagna": su 21 piloti in pista ben nove vengono dalla penisola iberica e quattro dallo stivale, più della metà del lotto in due sole nazioni. Tra questi vi sono Dovizioso e Iannone, che sono schierati proprio con una casa italiana, la Ducati di Borgo Panigale, che ha mostrato i miglioramenti che i piloti richiedevano da tempo, e si preannuncia competitiva. Promettono battaglia anche la Suzuki ed il suo giovane talento Vinales, che sembrano essersi adattati molto bene alle modifiche tecniche.

 

 

Le novità, appunto. Entrambi i campionati presentano diversi cambiamenti. Sul versante a due ruote una novità importante consiste nella nuova elettronica, dove la Centralina (firmata Magneti Marelli) ed il software di gestione da quest’anno saranno unici per tutti i team. Per un’elettronica unica e diversa: «È meno sofisticata, e sarà un po’ più difficile controllare la moto», afferma Jorge Lorenzo. Cambiamenti anche dal lato delle gomme: la Bridgestone abbandona il circus e tutte le moto saranno sostenute dai 17 pollici (prima 16,5) della Michelin, unica casa fornitrice. Avranno un lato del pneumatico colorato per distinguerle meglio, stile mutuato dai cugini a quattro ruote: giallo per le dure, grigio per le intermedie, bianco per le più morbide. Novità che dovrebbero portare ad uno stile di guida un po’ più simile al passato con, ci si auspica, una maggiore influenza del talento del pilota e magari la possibilità di veder rompere il dominio targato Honda-Yamaha degli ultimi anni.

 

 

Cosa cambia in F1. Anche la Formula 1 dal canto suo ha apportato modifiche alla gestione degli pneumatici, con l’arrivo di un nuovo tipo di gomma, la “supersoft” (una mescola che permette altissime prestazioni ma che si degrada più rapidamente) e la concessione ai team di maggiore libertà per quanto riguarda la scelta di quali e quanti pneumatici usare in gara. Ma per il resto, dato che non sono previsti particolari cambiamenti tecnici, la novità più discussa e più interessante riguarda il nuovo sistema di qualifiche, approvato in extremis dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) e voluta da Ecclestone per movimentare un formato ritenuto troppo poco attraente. La qualifica è ancora divisa in tre sessioni, Q1 Q2 Q3 (è così dal 2006), ma cambia il modo di eliminazione. In ognuna delle tre sessioni, rispettivamente di 16, 15 e 14 minuti, ci sarà una fase iniziale in cui ogni pilota potrà far segnare il proprio miglior tempo. Dopo alcuni minuti, tuttavia, si procederà ad un eliminazione progressiva, in cui ogni 90 secondi il pilota più lento in pista dovrà abbandonare le qualifiche; così ogni minuto e mezzo fino a che gli ultimi due piloti sul circuito si contenderanno la pole position nell’ultimo minuto e mezzo di Q3. Un sistema che è stato criticato da più parti, sia per la sua adozione a poche settimane dal via sia per il meccanismo farraginoso che rischia di creare disagi e confusione ai team; chi ha espresso parere positivo afferma invece che il nuovo formato sarà molto più godibile e televisivo per gli spettatori: la prova del nove si avrà solo alla verifica della pista.

 

 

Dove gustarsi lo spettacolo. I motori sono un esclusiva di Sky Sport, che dispone anche di due appositi canali interamente dedicati, Sky Sport F1 HD (canale 207) e Sky Sport MotoGP HD (canale 208), che trasmettono da mattina a sera contenuti delle due e delle quattro ruote. Veniamo alle gare in chiaro: per quanto riguarda la F1 la RAI mostrerà in diretta solo dieci GP (il primo a partire dalla terza gara, in Cina, il 17 aprile), mentre le altre corse saranno trasmesse in differita. La MotoGp non si potrà più vedere liberamente su Cielo, il canale in chiaro della piattaforma Sky, ma su Tv8 (la “vecchia” MTV), che trasmetterà otto gare; tutte le altre corse saranno come l’anno scorso in esclusiva sulla piattaforma di Murdoch. Il Gran Premio d’Australia scatterà domenica alle 6.00 italiane (ore 16 locali), mentre i semafori spenti per la MotoGp in Qatar scoccheranno alle 19, le 21 locali. Allacciate le cinture, inizia lo spettacolo.

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