C'è una proposta di legge

Lo straziante appello di Dj Fabo e la discussione sull'eutanasia

Lo straziante appello di Dj Fabo e la discussione sull'eutanasia
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«Signor presidente della Repubblica, sono sempre stato un ragazzo vivace». Così si apre lo straziante appello fatto a Sergio Mattarella da Fabiano Antoniani, ex dj oggi costretto a letto, cieco e tetraplegico, dopo un terribile incidente stradale. Nel toccante messaggio a parlare è la fidanzata di Fabiano, Valeria Imbrogno, che dona la sua voce al compagno, il quale si concede soltanto uno strozzato «grazie Sergio» finale. La richiesta è molto semplice: «Voglio poter scegliere di morire senza soffrire». Un tema, quello dell'eutanasia, fa discutere molto l'opinione pubblica e che, sopratutto in Italia, ha dato vita a storie mediatiche molto particolari e delicate.

 

 

Chi è Dj Fabo? Fabiano è sempre stata una persona piena di vita, che ha girato il mondo e ha provato mille mestieri differenti. Ha fatto «l'assicuratore, il geometra, il broker, ha lavorato per un team di motard e correva in motocross», oltre ovviamente a rincorrere la sua passione più grande, la musica, che lo ha portato in giro per il mondo. Con il nome d'arte di Dj Fabo, si trasferisce in India, dove riesce a costruirsi una carriera di successo. Ma il 13 giugno 2014 tutto è cambiato. Vittima di un gravissimo incidente stradale, diviene tetraplegico e cieco. Oggi dice: «Non ho perso subito la speranza, In questi anni ho provato a curarmi, anche sperimentando nuove terapie. Purtroppo senza risultati. Da allora mi sento in gabbia. Non sono depresso [...] ma da più di due anni sono immerso in una notte senza fine». Il suo appello, in realtà, è di una lucidità disarmante. A sostenerlo nella sua battaglia, oltre alla fidanzata Valeria, anche il tesoriere della "Associazione Luca Cascioni", nonché parlamentare dei Radicali, Marco Cappato. È solo grazie al suo intervento che il messaggio è potuto arrivare fino a Mattarella. Fabiano, attraverso la voce della fidanzata, ha dichiarato alla fine del video: «Sappiamo che non spetta a lei approvare le leggi, le chiediamo però di intervenire affinché una decisione venga presa, per lasciare ciascuno libero di decidere fino alla fine».

 

fabiano antoniani

 

Le cose potrebbero cambiare. L'Italia è stato teatro di molte vicende come questa, che hanno scosso l'opinione pubblica. Dal caso Welby alla storia di Eluana Englaro, fino a Luca Coscioni, che si è battuto anche in politica per far sentire la propria voce. Nel mondo sono solo tre i Paesi ad aver reso legale l'eutanasia in tutte le sue forme (Belgio, Paesi Bassi, Olanda), mentre il suicidio assistito è legale in Svizzera e negli Stati di Washington, Oregon, Vermont e Montana. L'eutanasia passiva, ovvero il rifiuto dei trattamenti per la continuazione della vita, è legale in India e in Ungheria (in questo caso solo se richiesta dal paziente). Per quanto riguarda Canada, Messico e Australia la legislazione si sta muovendo. Nel resto del mondo queste pratiche, per la maggior parte dei casi, non hanno una precisa regolamentazione ma, come è già accaduto anche in Italia, è la sentenza di un tribunale a dover colmare questa lacuna. Sicuramente il tema dell'eutanasia e della possibilità di redarre un testamento biologico è estremamente complesso e delicato. Nel nostro Paese sembra però essersi mosso qualcosa.

 

marco cappato

[Marco Cappato]

 

Il 30 gennaio verrà infatti discusso alla Camera il provvedimento che riguarda le "Dichiarazioni anticipate di trattamento" (o semplicemente il cosiddetto testamento biologico). Il testo, strutturato in quattordici articoli, rappresenta la sintesi delle ben sedici diverse proposte di legge presentate in Commissione Affari sociali della Camera. Il testo era stato depositato più di tre anni fa da un'iniziativa popolare dell'Associazione Coscioni. Se dovesse essere approvata, questa proposta non solo garantirebbe per legge al paziente un consenso informato e la possibilità di un testamento biologico preventivo, ma permetterebbe allo stesso di decidere di sospendere o non intraprendere, in qualsiasi momento, le proprie cure (ovviamente se maggiorenne e capace di intendere e di volere). Nel testo si legge specificatamente che nelle cure sospendibili dal paziente è presente anche «l'eventuale ausilio di supporti vitali» come l'alimentazione e l'idratazione artificiale, legittimando così la cosiddetta eutanasia passiva. Si sono subito detti contrari i rappresentanti della Lega e di Area Popolare: «Non voteremo mai una normativa che limiti il diritto alla vita e la sua tutela, introducendo il suicidio di Stato». Gli stessi hanno già bersagliato la proposta di legge con circa 2.400 emendamenti (1.280 della Lega e 1.118 di Ap). A favore della legge Lenzi (questo il nome della sua relatrice parlamentare del Pd), invece, il radicale Cappato: «Il Parlamento potrebbe compiere un altro passo importante, il riconoscimento ufficiale del diritto di scegliere come e quando terminare la propria vita e interrompere la propria sofferenza. Un diritto degli italiani, richiesto dal 77 percento della popolazione secondo una recente indagine SWG».

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