Rimpallo di colpe

Perché il Comune di Osio Sotto ha denunciato la società Autostrade

Perché il Comune di Osio Sotto ha denunciato la società Autostrade
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Sono ormai passate tre settimane da quando il cavalcavia di via Colombo è finito nuovamente sotto i riflettori. Per ragioni legate alle sue attuali condizioni che, secondo il sindaco Edoardo Musitelli, non rispettano a pieno le garanzie di sicurezza. E anche se la bomba è esplosa solo dopo, sono mesi che la vicenda si trascina stancamente, tra gli uffici degli organi interessati: «Le prime segnalazioni rispetto alle anomalie riscontrate sono partite da noi, intorno al mese di febbraio», racconta Musitelli. «I vigili e il personale dell’ufficio tecnico avevano notato un progressivo cedimento della pavimentazione, una condizione che era balzata alla loro attenzione poiché imboccano spesso quella strada. L’alterazione dell’asfalto, tuttavia, non è avvenuta in un momento preciso, ma ha seguito fasi progressive. È però soltanto a partire da sei mesi a questa parte che il danno ha cominciato ad avere un carattere così accentuato da mettere in difficoltà il transito dei mezzi sul cavalcavia».

Difetti di costruzioni importanti. Ed è quindi a quel punto che la vicenda esce dai contorni comunali, per affacciarsi su un panorama più ampio, che va a scomodare anche la controparte della vicenda: ossia l’Aspi. L’amministrazione si rivolge infatti alla Società Autostradale per ottenere un corposo intervento, che metta fine al deterioramento del tratto di strada interessato. Una sollecitazione segue l’altra, ma la corsa ai ripari del Comune per limitare il margine di rischio paventato, anticipa di gran lunga l’intervento da parte della società: «Nonostante le continue esortazioni non sono intervenuti, e ci si è trovati davanti a una situazione in cui diventava troppo rischioso consentire il traffico di mezzi pesanti». Da lì, la scelta di limitare il traffico, poiché il dislivello di circa 15 centimetri rischiava di sottoporre i mezzi ingombranti a uno sbilancio del carico, che sarebbe potuto essere pericoloso.

 

Il sindaco Edoardo Musitelli

 

 «Quando poi sono intervenuti con la risagomatura provvisoria della pavimentazione stradale, il pericolo è rientrato, ed è stato ristabilito il normale transito. Ma abbiamo comunque deciso di presentare un esposto alla Procura, chiedendo che si approfondissero la procedure seguite per la realizzazione dell'opera». La costruzione del sovrapasso che si erge sull’A4 risale a circa dieci anni fa, anche se i cedimenti che tanto hanno fatto discutere in questi ultimi tempi, hanno iniziato a fare la loro comparsa quasi fin da subito. Negli anni, tuttavia i difetti di costruzione sono stati abilmente mascherati dai ripetuti interventi attuati dal Comune, che ha messo mano alla pavimentazione per annullare quanto più possibile il dislivello presente tra la struttura del ponte e la rampa di salita e discesa.

La manutenzione a carico di chi? «Si è trattato di azioni che il Comune si è addossato sulle spalle pur di tamponare il danno. Fino all’inizio di quest’anno, quando i cedimenti sono aumentati inesorabilmente, e sulla pista ciclabile hanno cominciato a essere ben visibili delle crepe importanti. È stato allora che abbiamo sollecitato Aspi a compiere un intervento risolutivo del problema, evidenziando il fatto che, a nostro parere, questi cedimenti non dipendono da una mancata manutenzione del Comune, ma sono legati al materiale o alle modalità di realizzazione adottata. Abbiamo dovuto far presente che c’è una grande differenza tra questioni di manutenzione ordinaria e un problema strutturale inerente le due rampe». Aspi, dal canto suo, ha continuato ad affermare che l’opera ha seguito tutti i collaudi del caso, e che la manutenzione è ora a carico del Comune di Osio Sotto.

 

 

La parola alla procura. Alla Procura spetterà il compito di dare una risposta definitiva, che giungerà soltanto dopo che gli esperti incaricati avranno portato a termine tutti i controlli necessari: «I periti stanno portando avanti le indagini per capire se ci sono problemi nei sottofondi, ma non abbiamo ancora un riscontro, e sulle tempistiche non abbiamo elementi per pronunciarci. Quel che sappiamo è che la società si è dimostrata disponibile in questo senso a compiere un intervento straordinario di risistemazione delle rampe. Significa che quanto meno sono stati disposti ad ammettere che non si tratta di un problema di manutenzione ordinaria. Speriamo vivamente che mantengano fede a questo impegno, per evitare altri disagi».

E la pista ciclabile. Per quanto riguarda gli umori della cittadinanza, è forte l’attesa di vedere di nuovo riaperta la pista ciclabile, le cui condizioni sono state considerate troppo deteriorate affinché venisse resa accessibile. «La pista ciclabile è rimasta chiusa. L’Aspi lì non è ancora intervenuta, perché i lavori inerenti quel tratto rientrano in un programma di ristrutturazione complessiva. Di certo è un peso non indifferente per i cittadini, che erano abituati a sfruttarla durante le passeggiate».

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